Nota sulla trinità: Bilquis Sheikh, una donna nobile di origine pakistana, un tempo devota musulmana e oggi cristiana, spiegò a un musulmano il concetto di Trinità. Queste sono le sue parole:
“Voi parlate della ‘Parola’ quasi come se fosse vivente”, disse il mio ospite.
“Io credo che Gesù sia vivente, se è questo che intendete”, risposi. “Il Corano stesso dice che Cristo era la Parola di Dio”. […]
“Leggete il Corano?”, domandai.
“Naturalmente”.
“Bene, allora vi ricorderete, come dice il Corano, che a Cristo fu dato lo Spirito di Dio? Avrete forse sentito parlare di Sadhu Sundar Singh, il devoto Sik a cui Gesù apparve in visione. Gesù così gli spiegò la Trinità: Come nel sole c’è luce e calore ma la luce non è calore ed il calore non è luce perché sono ambedue in uno, nonostante abbiano aspetti diversi nella loro manifestazione, così Io e lo Spirito Santo, procedendo dal Padre, portiamo luce e calore al mondo… Eppure Noi non siamo tre ma Uno, proprio come il sole che è soltanto uno”.
(brano tratto dal libro “Profumo dal Pakistan” di Bilquis Sheikh, ed. C.L.C.).
Dio si è rivelato UNO-IN-TRE “Aspetti”: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Le espressioni umane sono deboli per definire l’aspetto trinitario del Creatore.
Nei libri dell’Antica Alleanza Dio parla di se stesso al plurale:
“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza.” (Genesi 1,26)
Dopo il peccato di Adamo, Dio disse ironicamente:
“Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male…” (Genesi 3,22)
Avendo visto l’orgoglio degli uomini a Babele Dio disse:
“Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua…” (Genesi 11,7)
Dio apparve ad Abramo:
“Egli (Abramo) alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui.” (Genesi 18)
Perplesso davanti all’apparizione di Dio trinitario Abramo si rivolge a “Lui” tanto al singolare quanto al plurale.
La Bibbia ci rivela che Dio è Padre, Figlio (o “Verbo”) e Spirito Santo.
Il Padre è Dio
Verità rivelata dall’Antico Testamento:
Deuteronomio 32,6: “Non è lui il Padre che ti ha creato?”
Geremia 31,9: “…Io sono un Padre per Israele.”
Malachia 2,10: “Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre?”
Gesù conferma questa paternità: Dio è Padre del Cristo e nostro Padre:
Matteo 7,21: “Colui che fa la volontà del Padre mio.”
Matteo 26,53: “Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio…”
Luca 2,49: “…Io devo occuparmi delle cose del Padre mio.”
Matteo 6,4: “Il Padre tuo che vede nel segreto.”
Matteo 23,9: “Perché uno solo è il Padre vostro, quello del Cielo.”
Giovanni 20,17: “Io salgo al Padre mio e vostro.”
Il Figlio è Dio
Egli si incarna nel Messia:
Salmi 2,7: “Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: ‘Tu sei mio figlio, Io oggi ti ho generato’.”
2 Samuele 7,14: “Io gli sarò Padre ed egli mi sarà figlio.”
Giovanni 1,1-14: “Il Verbo (Figlio) era Dio… e il Verbo si fece carne.”
Giovanni 8,57: “Prima che Abramo fosse, Io Sono” disse Gesù.
Ebrei 1,1-9: “Dio,…ultimamente, in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio… Irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola… Infatti a quale degli Angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato…”
Giovanni 5,18: Gesù si presenta come uguale al Padre.
Giovanni 10,30-33 / Giovanni 14,8-10: Gesù rivela ancora la sua uguaglianza al Padre.
Filippesi 2,5-11: Paolo dichiara la condizione divina di Gesù che lo rende uguale a Dio.
Matteo 11,27: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.”
Lo Spirito Santo è Dio
Isaia 48,16: “…il Signore Dio ha mandato me insieme con il suo Spirito.”
Isaia 63,10: “…essi contristarono il suo Santo Spirito.”
Gioele 3,1: “Io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo”, disse Dio.
Salmi 51 (50),13: “…Non privarmi del tuo Santo Spirito.”
1 Corinzi 2,10-12: “Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; Lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio… Così anche i segreti di Dio nessuno il ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio…”
Atti 5,3-4: Mentire allo Spirito Santo è mentire a Dio.
Atti 13,2-4: “Lo Spirito Santo disse…”
1 Corinzi 6,19: I corpi sono templi dello Spirito Santo.
1 Corinzi 3,16 / 2 Corinzi 6,16: I corpi sono templi di Dio.
Atti 28,25-27: “Ha detto bene lo Spirito Santo, per bocca del profeta Isaia, ai nostri padri.”
Isaia 6,8-10: “Io udii la voce del Signore.”
2 Pietro 1,21: Ogni profezia viene dallo Spirito Santo.
2 Timoteo 3,16: “Tutta la scrittura infatti è ispirata da Dio.”
Manifestazione della divina Trinità nel Vangelo
Lo Spirito Santo è lo Spirito del Padre:
Matteo 10,20: “Ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.” (Giovanni 15,26 / 1 Corinzi 2,11) Ma è anche lo Spirito del Figlio “Tutto quello che il Padre possiede è mio.” (Giovanni 16,15)
Galati 4,6: “…Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio.” (Vedere Atti 16,7 / Romani 8,9 / Filippesi 1,19)
Lo Spirito Santo emana dunque dal Padre e dal Figlio (i Cattolici) e non solamente dal Padre (gli Ortodossi).
Lo Spirito Santo non è mandato solo dal Padre, ma anche dal Figlio:
“Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità…” (Giovanni 14,16-26)
“Quando verrà il Consolatore che Io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre…” (Giovanni 15,26)
“…È bene per voi che Io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.” (Giovanni 16,7)
“Io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso.” (Luca 24,49)
“Alitò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo’.” (Giovanni 20,22)
Matteo 3,16-17: Durante il battesimo di Gesù, Giovanni Battista vide che “si aprirono i cieli e lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: ‘Questi è il Figlio mio prediletto’.” (Mt.3,16 / Giovanni 1,32) La colomba, la voce e Gesù rappresentano la Trinità.
Giovanni 14,16-26: Agli apostoli rattristati a causa della sua partenza, Gesù promette di pregare il Padre per dare loro un altro Consolatore, lo Spirito di Verità e aggiunge: “Ionon vi lascerò orfani, Io ritornerò da voi. È dunque Gesù che ritorna sotto la forma dello Spirito Santo. L’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo è qui rivelata.
Matteo 28,19: Gesù chiede ai suoi apostoli di battezzare “nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”. Il nome è al singolare.
Altri testi rivelano la Trinità: 1 Corinzi 12,4-6 / 2 Corinzi 13,13 / 1 Pietro 1,1-2.
Riflessione
Il sole può essere un’immagine della divina Trinità: Il sole (il Padre), i suoi raggi luminosi (il Figlio), e il calore che emana (lo Spirito). Così, il Figlio, è “l’irradiazione della gloria del Padre e l’impronta della sua sostanza” (Ebrei 1,3). Lo Spirito Santo, un calore vivificante emanato dal Padre. Gesù disse ai suoi Apostoli: “Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità cheprocede (emanato) dal Padre, egli mi renderà testimonianza” (Giovanni 15,26). Questa “irradiazione” e queste “emanazioni” sono viventi e noi trasmettiamo, da parte del Padre, l’Amore e le emozioni della Vita Eterna di cui sono privati gli increduli che le rifiutano. Coloro che chiudono, ai raggi solari, i battenti delle loro case si privano della vita. Il Figlio e lo Spirito Santo sono, del Padre, una “emanazione di sé”, “uno sdoppiamento”.
È difficile capire le profondità dell’uomo, a maggior ragione quelle di Dio.
Il Padre, come un sole vivente, emana il Figlio e dona la Vita attraverso lo Spirito Santo. Beati i cuori puri perché vedranno, comprenderanno e vivranno Dio (Matteo 5,8 / Giovanni 17,3).
Una volta una donna mi chiese perché danzassi a piedi nudi e io le risposi:
“Signora, io credo nella religione della bellezza del piede umano”.
La donna rispose:
“Io però non ci credo”.
E io:
“Eppure, signora, Lei dovrebbe crederci, perché l’espressione e la sensibilità del piede umano è una delle più grandi vittorie nell’evoluzione dell’uomo”.
“Ma io non credo nell’evoluzione dell’uomo”, disse la signora.
“Il mio compito allora termina qui”, risposi.
“Le consiglio di rivolgersi ai maestri che tengo più in considerazione, il signor Charles Darwin e il signor Ernst Haeckel”.
La donna disse: “Io non credo neanche in Darwin e Haeckel”.
A questo punto non seppi più cosa dire. Vi renderete dunque conto di quanto poco io valga per convincere la gente e forse non dovrei neppure parlare. Invece vengo portata fuori dall’isolamento del mio studio, trepidante e balbettante davanti a un pubblico, e mi si dice di tenere una conferenza sulla danza del futuro.
Se ricerchiamo la vera origine della danza, se ritorniamo alla natura, troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell’eternità, che è sempre stata e sempre sarà la stessa.
Il movimento delle onde, dei venti, della terra esiste da sempre nella stessa armonia. Noi non andiamo sulla spiaggia a chiedere all’oceano come fosse il suo movimento nel passato e come sarà in futuro. Ci rendiamo conto che il movimento proprio della sua natura rimane eternamente aderente a essa. Il movimento degli animali in libertà e degli uccelli corrisponde sempre alla loro natura, ai bisogni e ai desideri di essa, e all’armonia che essa ha con la terra.
Solo quando si impongono restrizioni artificiali a degli animali liberi, questi perdono la facoltà di muoversi in accordo con la natura e assumono movimenti che sono espressione delle limitazioni loro imposte.
Così è successo per l’uomo civilizzato. I movimenti dell’uomo primitivo, che viveva in libertà, in costante contatto con la natura, erano senza limitazioni, spontanei e meravigliosi.
Solo i movimenti del corpo nudo possono essere completamente naturali. L’uomo, giunto al termine della civilizzazione, dovrà ritornare alla nudità: non alla nudità inconsapevole del selvaggio, ma a quella conscia e riconosciuta dell’uomo maturo, il cui corpo sarà l’espressione armoniosa della sua vita spirituale.
E i movimenti di quest’uomo saranno belli e naturali come quelli degli animali liberi.
Il movimento dell’universo, concentrandosi in un individuo, diventa ciò che è chiamato volontà. Per esempio, il movimento della terra, essendo concentrazione di tutte le energie che la circondano, conferisce alla terra stessa la sua individualità, ossia la sua volontà di movimento. Così anche le creature della terra, ricevendo a loro volta queste forze concentrate e tra loro diversamente correlate, trasmesse loro dagli antenati che le avevano ricevute dalla terra, sviluppano in se stesse quel movimento individuale chiamato volontà.
La danza allora dovrebbe essere semplicemente la gravitazione naturale di questa volontà dell’individuo, che in fondo non è altro che la versione umana della gravitazione universale.
L’odierna scuola di balletto, lottando inutilmente contro le leggi naturali della gravità o contro la volontà naturale dell’individuo, e operando nel suo movimento e nella sua forma in disaccordo con la natura, produce un movimento sterile che non genera movimenti futuri, ma che muore appena compiuto.
L’espressione della moderna scuola del balletto, in cui ogni azione è finita e dove nessun movimento, posa o ritmo è legato all’altro o può generare un’ azione successiva, è un’ espressione di degenerazione, di morte vivente. Tutti i movimenti della nostra moderna scuola di balletto sono movimenti sterili perché sono innaturali: cercano di dare l’illusione che per loro la legge non esista.
I movimenti primari o fondamentali della nuova scuola di danza invece devono contenere in sé i semi dai quali si evolveranno tutti gli altri movimenti; questi a loro volta ne faranno nascere altri, in un sequenza senza fine di espressioni, pensieri e idee sempre più nobili ed elevati. A tutti coloro che, ciononostante, per ragioni storiche, coreografiche o altre, apprezzano questi movimenti, io dico che non sanno vedere al di là dei tutù e delle maglie. Guardate invece: sotto i tutù e le maglie danzano muscoli deformati. E guardate poi ancora più a fondo: sotto i muscoli ci sono ossa deformate. Uno scheletro deformato sta danzando di fronte a voi. Questa deformazione data dall’abbigliamento inadatto e dal movimento sbagliato non è altro che il risultato dell’addestramento necessario per il balletto. Il balletto si condanna da solo perché impone la deformazione del corpo meraviglioso della donna! Nessuna ragione storica o coreografica può avere la meglio contro questo argomento!
La missione di tutta l’arte è quella di esprimere i più alti e meravigliosi ideali umani. Che ideale esprime il balletto?
No, la danza era un tempo la più nobile di tutte le arti, e ritornerà a esserlo. Risorgerà dal grande abisso in cui è sprofondata. La danzatrice del futuro raggiungerà delle vette così alte, che tutte le altre arti ne trarranno vantaggio.
Esprimere ciò che vi è di più morale, sano e bello: questa è la missione della danzatrice e a essa ho dedicato la mia vita.
Questi fiori davanti a me racchiudono il sogno di una danza che potrebbe essere chiamata “la luce che si spande sui fiori bianchi”. Una danza che sarebbe la traduzione sottile della luce e della purezza. Così pura, così forte che la gente direbbe: quella che vediamo muoversi è un’anima, un’anima che ha raggiunto la luce e trovato la purezza. Il suo movimento ci rende felici, perché attraverso questo intermediario umano, attingiamo la piena sensazione del movimento, della luce e di tutte le cose belle. Attraverso questo tramite umano, il movimento di tutta la natura scorre in noi trasmessoci dalla danzatrice. Percepiamo il movimento della luce fusa con l’idea della purezza. È una preghiera, questa danza; ogni suo movimento raggiunge i cieli in ampie onde e diventa parte del ritmo eterno delle sfere.
Trovare quei movimenti fondamentali del corpo umano dai quali tutti i movimenti della danza futura dovranno svilupparsi in un eterno variare, naturalmente, in sequenze senza fine – questo è il dovere del nuovo danzatore di oggi.
Come esempio, possiamo prendere in considerazione l’atteggiamento dell’Ermes dei greci, che viene rappresentato come se volasse nel vento. Se l’artista avesse pensato bene di rappresentare il piede della statua in posizione verticale, lo avrebbe potuto fare come se il dio, volando nel vento, non toccasse la terra; comprendendo invece che nessun movimento è reale, se non suggerisce una sequenza di altri movimenti, lo scultore ha collocato l’Ermes con il piede che posa sul vento, dando così al suo movimento un carattere di eternità.
Allo stesso modo potrei portare come esempio ogni atteggiamento o gesto delle migliaia di immagini che ci sono state lasciate sui vasi greci e nei bassorilievi; non ce n’è uno, di questi gesti, che non prefiguri un movimento successivo.
Questo perché i greci erano i più grandi studiosi delle leggi della natura, dove ogni cosa è espressione di un’evoluzione senza fine, in continua crescita, che non conosce arresti o pause. Tali movimenti dipenderanno sempre dalla forma che si muove e a essa corrisponderanno. I movimenti di uno scarabeo si accordano alla sua forma e così anche quelli di un cavallo. Allo stesso modo, i movimenti del corpo umano devono essere in armonia con la sua forma: non possono esistere neppure due sole persone la cui danza sia simile.
La gente ha sempre pensato che, purché si danzi seguendo il ritmo, la forma e il movimento nello spazio non hanno importanza; ma non è così, l’una deve essere in perfetta armonia con l’altro.
I greci lo capirono molto bene. Esiste una statuetta che rappresenta un Cupido danzante. La sua è una danza da bambino. I movimenti dei piedi e delle braccia paffute si adattano perfettamente alla loro forma. La pianta del piede si appoggia sul terreno in una posizione che potrebbe sembrare sgraziata in una persona adulta, ma è invece naturale per un bambino che cerca di mantenersi in equilibrio. Una delle sue gambe è per metà sollevata e piegata: se fosse completamente distesa ci darebbe fastidio, perché il movimento sarebbe innaturale. Esiste anche la statua di un satiro danzante che è molto diversa da quella del Cupido. I suoi gesti sono quelli di un uomo maturo e muscoloso, e sono in perfetta armonia con la struttura del corpo.
In tutta la loro pittura, scultura, architettura, letteratura, nella danza e nella tragedia, i greci svilupparono i movimenti da quelli della natura, come si può chiaramente vedere in tutte le immagini degli dèi greci che, non essendo altro che i rappresentanti delle forze naturali, vengono raffigurati in pose che esprimono il concentrarsi e l’evolversi di queste stesse forze. Per questa ragione l’arte dei greci non è un’arte nazionale o tipica, ma è stata e sarà sempre l’arte di tutta l’umanità e di tutti i tempi. Quando allora io danzo a piedi nudi sulla terra, mi vengono spontanei gli atteggiamenti greci, proprio perché sono semplicemente atteggiamenti della natura.
La cosa più nobile dell’arte è il nudo. Questa verità viene riconosciuta da tutti e seguita da ogni pittore, scultore o poeta: solamente la danzatrice l’ha dimenticata, proprio colei che più dovrebbe tenerne conto, in quanto lo strumento della sua arte è lo stesso corpo umano.
La prima concezione della bellezza deriva dalla forma e dalla simmetria del corpo umano; la nuova scuola di danza dovrebbe perciò cominciare da quel movimento che è in armonia con questo corpo e che lo svilupperà nella sua forma più perfetta. lo intendo lavorare per questa danza del futuro. Non so se possiedo le qualità necessarie: forse mi manca la genialità, forse il talento o il temperamento. So però di avere la Volontà, e volontà ed energia talvolta si rivelano più forti di ogni genialità, talento o temperamento.
Lasciatemi anticipare, con questa breve favola, tutto ciò che si può obiettare alla mia qualificazione per questa impresa.
Un giorno gli dèi guardarono giù attraverso il tetto di vetro del mio studio e Atena disse:
“Non è saggia, non è saggia, in verità, è notevolmente stupida”. Anche Demetra guardò e disse:
“È gracile, è un essere minuto, non è come le mie figlie dall’ampio seno, che giocano nei campi Elisi; le si possono contare tutte le costole, non è degna di danzare sulla mia Terra dai larghi sentieri”.
E Iride guardò in giù e disse:
“Cosa? Pensa forse di conoscere i movimenti dei miei satiri, splendidi giovani dalle corna adorne d’edera, che portano in se tutta la vita profumata dei boschi e delle acque?”
E poi Tersicore diede un’occhiata piena di disprezzo:
“E lei lo chiama danzare! Ma via! I suoi piedi si muovono piuttosto con i passi pigri di una tartaruga traballante”.
Tutti gli dèi risero, ma io guardai coraggiosamente in alto attraverso il tetto di vetri e dissi:
“O voi, dèi immortali, che dimorate nel sommo Olimpo e vivete d’ambrosia e di miele, e non pagate l’affitto dello studio né il conto del fornaio, non giudicatemi con tanto disprezzo. È vero, o Atena, che non sono saggia e che la mia testa è vuota, ma di quando in quando, leggo le parole di coloro che contemplarono II blu infinito dei tuoi occhi, e chino umilmente la mia zucca vuota davanti ai tuoi altari”. E continuai:
“O Demetra dal Sacro Serto, è vero che le splendide fanciulle della tua Terra dai larghi sentieri non mi accetterebbero come loro compagna, però io ho gettato da parte i miei sandali affinché i miei piedi possano toccare ancora più riverentemente la tua terra che genera vita, e ho cantato il tuo inno sacro davanti ai barbari del giorno d’oggi, e li ho convinti ad ascoltarlo e ad apprezzarlo”.
“O Iride dalle ali d’oro, è vero che il mio è solo un movimento pesante, ma altri della mia stessa professione si sono opposti ancora più violentemente alle leggi di gravità a cui tu, o unica gloriosa, non sei sottoposta. Il vento delle tue ali però ha attraversato il mio povero spirito terreno e spesso ho pregato la tua immagine ispiratrice di coraggio.”
“O Pan, tu che sei stato pieno di compassione e di benevolenza verso la semplice Psiche nei suoi vagabondaggi, considera più pietosamente i miei piccoli tentativi di danzare nei tuoi boschi.”
“E tu, o Tersicore, che sei la più raffinata, mandami un po’ di serenità e di forza affinché possa celebrare in Terra durante la mia vita la tua potenza, e in seguito, negli inferi, il mio spirito insoddisfatto intreccerà danze ancora più belle in onor tuo.”
Si udì allora la voce di Zeus, il Tonante:
“Continua la tua strada e confida nell’ eterna giustizia degli dèi immortali. Se opererai bene essi lo sapranno e ne saranno lieti”.
In questo senso, allora, intendo impegnarmi e, se riuscissi a trovare nella mia danza alcune o anche una sola posizione che lo scultore potesse riportare nel marmo, così da conservarla, il mio lavoro non sarebbe stato vano: anche questa sola forma sarebbe un progresso, sarebbe un primo passo verso il futuro. La mia intenzione è di fondare, a tempo debito, una scuola, di costruire un teatro dove centinaia di giovani fanciulle saranno addestrate nella mia arte che esse, a loro volta, sapranno migliorare.In questa scuola non insegnerò alle bambine a imitare i miei movimenti, ma a trovare propri. Non le costringerò a studiare determinati movimenti prestabiliti; le aiuterò a sviluppare quei movimenti a loro spontanei. Chiunque veda i movimenti di un bambino piccolo, privo di istruzione, non può negare quanto siano belli. E sono belli proprio perché gli sono naturali. I movimenti del corpo umano possono essere altrettanto meravigliosi in ogni stadio di sviluppo, purché siano in armonia con la fase e col grado di maturità raggiunto dal corpo. Ci saranno sempre movimenti che sono l’espressione perfetta di quel corpo e di quell’animo individuale, quindi non dobbiamo costringerlo a fare movimenti non naturali, ma propri di una scuola. Un bambino intelligente rimane sbalordito nel vedere come nella scuola di balletto si insegnino movimenti contrari a tutti quelli che egli farebbe spontaneamente.
Potrebbe sembrare un problema di poca importanza, un problema di opinioni diverse sul balletto e la nuova danza. È invece una questione molto seria. Una questione che non riguarda solo la vera arte, ma la specie, l’evoluzione del sesso femminile verso la bellezza e la salute, il ritorno del corpo della donna alla forza originaria e al movimento naturale. È una questione che riguarda lo sviluppo di madri perfette e la nascita di bambini sani e belli. La scuola di danza del futuro svilupperà e rivelerà la forma ideale della donna, Essa sarà, come era un tempo, un museo della bellezza vivente della sua epoca.
I viaggiatori che arrivano in un paese e vedono delle danzatrici, dovrebbero scoprire in loro l’ideale della bellezza, della forma e del movimento di quel paese. Invece gli stranieri che ogni giorno giungono in una qualsiasi nazione e vedono le danzatrici della scuola di balletto, si fanno un’idea davvero strana dell’ideale di bellezza di quel paese. Inoltre la danza, come ogni arte in ogni epoca, dovrebbe riflettere il momento di più alta spiritualità raggiunto dall’uomo in quel determinato periodo. Si può forse pensare che l’odierna scuola del balletto esprima questo ideale? Perché le sue posizioni sono in così grande contrasto con le meravigliose posizioni delle sculture antiche conservate nei nostri musei, e che ci vengono costantemente presentate come modelli perfetti della bellezza ideale? O forse che i nostri musei sono stati fondati solo sulla base di un interesse storico o archeologico e non per amore della bellezza degli oggetti che conservano?
L’ideale di bellezza del corpo umano non può cambiare con la moda ma solo con l’evoluzione. Ricordate la storia della meravigliosa statua di una fanciulla romana scoperta sotto il pontificato del papa Innocenzo VIII, che con la sua bellezza provocò così grande sensazione che tutti gli uomini si accalcavano per vederla e facevano pellegrinaggi fino a lei, come fosse una sacra reliquia, tanto che il papa, preoccupato per l’agitazione che aveva suscitato, la fece sotterrare di nuovo. Qui vorrei chiarire un malinteso che potrebbe facilmente sorgere. Da ciò che ho detto potreste forse concludere che la mia intenzione sia quella di ritornare alla danza degli antichi greci, o che io pensi che la danza del futuro sarà una rinascita delle danze antiche o di quelle delle tribù primitive. No, la danza del futuro sarà un movimento nuovo, il risultato dell’intera evoluzione attraverso cui è passata l’umanità. Ritornare alle danze dei greci sarebbe tanto impossibile quanto inutile: noi non siamo greci e perciò non possiamo danzare le danze greche.
La danza del futuro però dovrà ritornare a essere una sublime arte religiosa, com’era presso i greci. L’arte che non è religiosa non è arte, ma pura merce. Il corpo e l’anima della danzatrice del futuro saranno cresciuti insieme così armoniosamente che il linguaggio naturale dell’anima sarà diventato il movimento del corpo. La danzatrice non apparterrà a una nazione, ma all’umanità intera; non danzerà in forma di ninfa, o di fata, o di seduttrice, ma in forma di donna nella sua espressione più alta e pura. Ella realizzerà la missione del corpo femminile e la santificazione di tutte le sue parti. Danzerà il mutare della vita nella natura, mostrando come ogni elemento si trasformi nell’altro. Da ogni parte del suo corpo si irradierà l’intelligenza splendente, che comunicherà al mondo i pensieri e le ispirazioni di migliaia di donne. Ella danzerà la libertà della donna.
Oh, che battaglia la sta aspettando! Sentite come si avvicina, come sta arrivando, questa danzatrice del futuro! Aiuterà le donne a raggiungere una nuova consapevolezza della forza e della bellezza potenziale del loro corpo e del rapporto che esso ha con la natura della terra e con i figli del futuro. Danzerà il corpo che risorge da secoli di oblio civilizzato, che risorge non nella nudità dell’uomo primitivo, ma in una nudità nuova, non più in lotta con la spiritualità e !’intelligenza, ma unita a esse in una gloriosa armonia.
Questa è la missione della danzatrice del futuro. Non sentite come è vicina, non desiderate ardentemente, come me, che arrivi? Prepariamole il posto. lo costruirò il tempio per aspettarla. Forse non è ancora nata, forse ora è una bambinetta. Forse, oh me felice!, sarà mia la sacra missione di guidare i suoi primi passi, sorvegliare giorno per giorno il progresso dei suoi movimenti finché questi, superando di molto i miei poveri insegnamenti, diventeranno divini, rispecchiando in sé le onde, i venti, movimenti delle cose che crescono, il volo degli uccelli, il passaggio delle nuvole e infine il pensiero dell’uomo nel suo rapporto con l’universo.
Oh, sta arrivando, la danzatrice del futuro, libero spirito che abiterà nel corpo della nuova donna: più gloriosa di qualsiasi donna mai esistita, più bella dell’egiziana, della greca, dell’antica italiana, più bella di tutte le donne dei secoli passati.
L’intelligenza più elevata nel corpo più libero!
Isadora Duncan
Da Lettere dalla danza; La Casa Usher, Firenze 1980.
Il sogno di.Isadora Duncan..si realizzerà..perchè..è vero..
però..a mio avviso..tutte le arti dell’uomo..contribuiranno; quando si manifesta..la bellezza..che è dentro..l’Essere..umano..qualunque sia..la forma che si usa…
allora ..il risultato..sarà..il medesimo..per me..la lirica,ad esempio,è una forma di bellezza..anche se..il suo linguaggio..è,a mio avviso,superato.
L’umanità di oggi..ha una sensibilità..diversa.. riguardo..al secolo.passato..
Andare ad ascoltare un’opera..non è..alla portata..economica..di tutti.
lo è..a mio avviso..la canzone..
Paolo Conte..fece..un esempio..a mio avviso..calzante..
il testo di una canzone..e la sua musica..rispetto ad un’opera..
“sono come.. una lucertola..rispetto..ad..un coccodrillo”…
Un mio amico accademico.. sulla storia dell’arte..mi ha confidato..delle verità..sulla legislazione internazionale sull’argomento..che è..impensabile.
L’arte..come espressione dell’uomo..è nata..quando,per la prima volta, un nostro antenato..impresse nella roccia..la sua mano..spalmata di fango.
L’arte appartiene al suo creatore..ma anche alla comunità in cui è nato e vissuto.
Non è ammesso..distruggere..l’opera d’arte..perchè è considerato Reato penale. Il proprietario di un’opera..ha il diritto di rivenderla..ma ..sulla differenza..tra il prezzo dell’acquisto..e quello della vendita.. la metà del surplus..è.per legge,di diritto del creatore..e questo..si rinnova..ad ogni passaggio.
La responsabilità..morale e civile… riguardo all’opera d’arte…è dello Stato..a cui..appartiene..
Per tali motivi..è plausibile il diritto italiano sul quadro della Gioconda..in quanto..questa..non fù venduta ..da Leonardo al Re di Francia..ma fù data,indebitamente al Re..dall’allievo di Leonardo (el Diablo Cragnozzi ).
Quando Leonardo stava per morire..egli ando’ dal Re di Francia..proponendo di vendergli alcuni quadri di Leonardo..asserendo che erano..di sua..proprietà
( e tra questi..vanto’ la proprietà..della Gioconda)
Leonardo..aveva lasciato un testamento..in cui donava al suo allievo..diversi quadri..ma..tra questi..non era inclusa la Gioconda.
Per questo motivo,io penso,che Vittorio Sgarbi..abbia fondata ragione..di convincere lo Stato francese…a rendere l’opera..all’Italia;
non è stata comprata..legittimamente..dal Re di Francia..seppur..egli..ne fosse all’oscuro della questione.La Bellezza della danza,come la intui..e la pensò…Isadora..
penso..possa essere..rappresentata..da questo video…
è..di una Bellezza..sconvolgente.. la Meraviglia..che intui..la Duncan..
la danzatrice..non è nuda..ma..i movimenti..sono talmente naturali..
che sembra essere nuda…
Si può capire..la danza..che ballò..Salomè..davanti..ad Erode.
Fu uno sconvolgimento della sua mente.e..per questo..arrivò a promettere..di donarle..anche..metà..del suo regno.
Il dramma fù..che Salomè..era figlia..di una donna.. senza costumi..
che aveva infranto..la Legge ebraica..
il suo astio..verso Giovanni il Battista..era tale..che disse a sua figlia..di chiedere..come ricompensa..la testa..di Giovanni il Battista.
Erode..non potè che eseguire..la decapitazione..di Giovanni..a malincuore..
perchè..pur..ammonito da lui..egli sapeva..che aveva ragione..perchè parlava a nome di Dio.. ed era un Profeta.
Gesù..diede ..di Giovanni il Battista..un giudizio inpensabile..(tra l’altro..erano cugini..)
di lui disse : ” non c’è stato ..tra i nati da donna..uno più grande..di Giovanni”
I video che ho aggiunto di seguito..sono un come esempio..di come..la spontaneità..
e la Creatività..dell’Uomo..siano capaci..di Bellezza..di emozioni..profonde..
che ci richiamano..alla parte..più bella e ..profonda ..che è.. dentro di noi.
Musica Proibita di S. Gastaldon
Ogni sera di sotto al mio balcone
Sento cantar una canzone d’amore,
Più volte la ripete un bel garzone
E battere mi sento forte il core.
Oh quanto è bella quella melodia!
Oh com’ è dolce, quanto m’ è gradita!
Ch’io la canti non vuol la mamma mia:
Vorrei saper perché me l’ha proibita?
Ella non c’è ed io la vo’ cantare
La frase che m’ha fatto palpitare:
Vorrei baciare i tuoi capelli neri,
Le labbra tue e gli occhi tuoi severi,
Vorrei morir con te, angel di Dio,
O bella innamorata tesor mio.
Qui sotto il vidi ieri a passeggiare,
E lo sentiva al solito cantar:
Vorrei baciare i tuoi capelli neri,
Le labbra tue e gli occhi toui severi!
Stringimi, o cara, stringimi al tuo core,
Fammi provar l’ebbrezza dell’amor.
Recording from February 1904. More digitally remastered arias on my non-profit Caruso website – http://www.enricocaruso.dk (English).
E lucevan le stelle is the romanza of Mario Cavaradossi in the 3rd act of Tosca, the opera composed by Giacomo Puccini to an Italian libretto by Luigi Illica and Giuseppe Giacosa. It is sung by Tosca’s lover, the painter Mario Cavaradossi (tenor), while waiting for his coming execution.
Text Italian:
E lucevan le stelle,
ed olezzava la terra
stridea l’uscio dell’orto
e un passo sfiorava la rena.
Entrava ella fragrante,
mi cadea fra la braccia.
O dolci baci, o languide carezze,
mentr’io fremente le belle forme disciogliea dai veli!
Svanì per sempre il sogno mio d’amore.
L’ora è fuggita, e muoio disperato!
e muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita!
tanto la vita!
English translation:
And the stars were shining,
and the earth smelled sweet,
the garden gate scraped,
and a step brushed the sand.
She came in, fragrant,
and fell into my arms.
Oh! sweet kisses, oh! languid caresses,
while I, trembling, released her lovely features from their veils!
My dream of love has vanished forever.
The moment is gone, and I die in despair!
And I never have loved life so much!
Napule paese mio carnale versi di Mario Ferraro,Una poesia di quando si e costretti ‘a partire per paesi lontani, e lasciare il paese natìo scene tratte da il lungomare di Napoli di Mario Turco Bellissimo video sottofondo musicale. I mandolini di Napoli video realizzato Mario Ferraro. Traduzione in Italiano
Si parte! stai preparando già i bagagli?
Come? Ci stanno tanti italiani, si vive meglio
si spende poco. L’isola d’amore si fa chiamare
ci sta pure il mare..come Napoli….Alle Canarie. *
Questa sera e una serata piena di sentimenti,
anche la luna dispettosa si e messa di sentinella
chiamando le stelle ad una,ad una sotto questo
cielo di Napoli. *
Stasera me la godo pure io questa Napoli,
tra Posillipo e Mergellina, è son venuto apposta
per dirtelo: “Sei bella assai, ma sei male governata
paese mio carnale” *
Per l’ultima volta ti vedo, Napoli mia!
Questi occhi si perdono , in questo mare blù,
questo mare che ha visto la mia prima gioventu’.
E tu! luna spiona sei stata testimone di questo amore. *
Le onde si infrangono sugli scogli, diventano mille
gocce d’acqua, sembrano che piangono di dolore, vedendo
questa tristezza mia. *
Per l’ultima volta, cosi’ tu mi saluti! Mergellina!
Tu! che mi hai visto innamorato sotto questa luna chiara.
Tu! che sei stata paradiso di tutti gli innamorati. *
Stasera quest’acqua si e fatta più salmastra..
il canto del mare..gemiti lagni. Son come gli
occhi miei..che si bagnano di quest’acqua
di mare…gocce salate. *
Sei stata la mia prima innamorata
Napoli mia…E adesso che ti lascio
mi vedi piangere……così.
per intendersi..siete quelli che avete detto,appoggiati alla Polizia, “nè rossi..nè neri…ma libbberi pensieri.”
Nei vostri circoli vi fate al massimo una birra e siete contro l’uso delle droghe..poi per dimostrare che siete sprezzanti del sacrificio e pronti anche a soffrire per la Vostra giusta Causa..vi colpite..reciprocamente con una cinghia..!!!!
Ma lo sapete cosa diceva Rachele Mussolini di suo marito Benito: “Ce l’ha sempre dritto..per cui a lei bastava ed avanzava..
Avete mai “riflettuto” che a quei tempi non c’era il Viagra od il Cialis..e che quindi..sicuramente il Vostro Duce..si “faceva di coca!!
Meditate ,bravi ragazzi,non Vi chiedo di diventare ..Comunisti..ma almeno esercite quella che Dio ha dato..ad ogni Creatura ..e non offendeteVi …che sono animato da uno spirito ,direi quasi Fraterno..(lo dico senza esagerare!!!!)usate un pò…la Ragione-
(OGGI E’ IL MIO COMPLEANNO..QUESTO POST..E’ IL MIO RINGRAZIAMENTO…AL CREATORE DELL’UNIVERSO…)
Una delle prime parole di Dio agli uomini
Genesi
1,1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6 Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». 7 Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. 8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9 Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. 10 Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.
11 E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne:
12 la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. 13 E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14 Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni 15 e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: 16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. 17 Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra 18 e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. 19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20 Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». 21 Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 22 Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». 23 E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
24 Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: 25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
26 E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,
e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche
e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27 Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
28 Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
2,1 Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.
3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata – perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo –;
7 allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
(la Creazione di Adamo..sullo sfondo il monte della Verna visto da dietro)
8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato.
9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare,
tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. 11 Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c’è l’oro 12 e l’oro di quella terra è fine; qui c’è anche la resina odorosa e la pietra d’ònice. 13 Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d’Etiopia. 14 Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate.
15 Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. 16 Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino,
17 ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
18 Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile».
19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Aquarium photography is one of the most challenging environments to make good images, specifically, the photographer has to deal with dark conditions, rapidly moving subjects, and distracting parasitic reflections.
Andrea Barghi aquila 1
A Leopard cub being extremely cautious with our presence but at the same time super curious. Image captured in the Mara North Conservancy in Kenya.
Female Chameleon, Reptile Park Madagaskar. Chameleon couples stay together until the end. Divorce is not an option it is more an act of nature until there end of time arrives.
animali cervo 1
21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
23 Allora l’uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall’uomo è stata tolta».
24 Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
25 Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Una delle ultime parole di Dio agli uomini ,alla fine dei tempi(Nikola Tesla)
Nelle riflessioni di Isadora Duncan, “Lettere dalla danza”, la grande ballerina e coreografa scriveva: “L’essere umano, giunto al termine della civilizzazione, dovrà tornare alla nudità: non alla nudità inconsapevole del selvaggio, ma a quella conscia e riconosciuta dell’umanità matura, il cui corpo sarà l’espressione armonica della sua vita spirituale”.
Consigli e benefici sul nudismo vissuto come esperienza familiare
Avete un passato da nudisti che non riuscite a conciliare con il vostro status di neo-genitori? La vostra prole è piccola, curiosa ed invadente e non sapete come fargli capire che mamma e papà amano prendere il sole nudi? Molte più famiglie di quante crediate vivono questo dilemma, ma la strada della rinuncia al nudismo non è l’unica via percorribile.
Educare i nostri figli ad un diverso concetto di nudità è possibile; l’obiettivo è quello di insegnargli ad apprezzare la meraviglia di un corpo nudo in quanto tale, al netto di qualsiasi significato sessuale e nonostante l’immagine sociale del nudo sia sempre più legata al sesso.
COME FARE?
1 – Stare nudi in casa
Per non compromettere nè alterare il normale senso del pudore dei nostri figli, dobbiamo fare in modo che il corpo nudo non venga visto come qualcosa di straordinario. Svolgere nudi o semi nudi le incombenze casalinghe, evitare di nascondersi mentre ci svestiamo, fare il bagno insieme nei primi anni di vita, sono tutte attività che aiuteranno il bambino a familiarizzare con la nudità.
2 – Essere genitori complici
Nel percorso educativo del bambino è fondamentale che i genitori si trovino sulla stessa lunghezza d’onda; il disagio o la reticenza di una delle due parti potrebbero compromettere un equilibrio già di per sè delicato. Occorre mostrarsi sempre convinti della propria scelta naturista e saperla motivare, rispondendo sinceramente e senza remore alle inevitabili domande che la nostra prole ci rivolgerà.
L’essenziale sarà rispettare i tempi e i modi dei nostri figli. Se nei primi anni di vita sarà molto facile convincerli a stare nudi insieme a noi ed in mezzo agli altri, crescendo potrebbero sviluppare delle resistenze, sia perchè parte di una minoranza sociale, sia perchè i cambiamenti incontrollabili del proprio corpo potrebbero imbarazzarli. Non obiettate; una volta raggiunta una certa autonomia di pensiero, i nostri figli saranno liberi di scegliere se abbracciare o meno la filosofia naturista.
3 – Amare i propri difetti
Il naturismo presuppone l’accettazione totale del proprio corpo, difetti compresi. E’ essenziale trasmettere alla prole l’idea che la bellezza di una persona si compone di tanti piccoli fattori e che i difetti possono essere trasformati in punti di forza, in quanto indice della nostra unicità. Dovremo insegnare ai nostri figli a non avere mai vergogna del proprio corpo; piuttosto dovranno imparare ad amarlo, sentirlo e curarlo, senza però esserne ossessionati.
4 – Controllare le proprie pulsioni sessuali
Sebbene il richiamo della carne possa risultare irresistibile, i genitori naturisti dovranno mantenere, anche in casa, un comportamento irreprensibile. In prossimità della prole sono da evitare sguardi insistenti, palpeggiamenti, accenni di autoerotismo e erezioni improvvise.
La nudità di per sè non è erotica, l’eccitazione sessuale è uno stato che dipende dalla nostra mente più che dall’abito che indossiamo: questo è il messaggio che dovremo essere in grado di trasmettere ai nostri figli. Che subito dopo dovranno imparare a dominare la comprensibile tendenza al voyeurismo e convincersi del fatto che, pur non essendo esseri asessuati, siamo in grado di gestire la nostra e la altrui nudità.
PERCHÈ FARLO?
1 – I bambini cresciuti a stretto contatto con la nudità parentale arrivano a percepire il corpo umano e ad intendere le differenze uomo-donna come un dato di fatto, un fattore naturale non necessariamente legato alle esigenze della carne e alla libera sessualità dell’individuo. Questo si concretizza in un migliore controllo emotivo e nello sviluppo di una sessualità più serena. Nei Paesi in cui il naturismo è più diffuso, si ha un minore tasso di gravidanze indesiderate ed aborti in età adolescenziale.
2 – Il naturismo giova alla salute, soprattutto se praticato sin dall’infanzia. L’esposizione integrale al sole favorisce il metabolismo della vitamina D, indispensabile per lo sviluppo osseo, e la vita nuda rinforza il sistema immunitario. Oltre ai benefici fisici, è dimostrato che vivere naturista fa bene all’umore ed aiuta a combattere ansia e depressione.
3 – I bambini naturisti mostrano, crescendo, di accettare il proprio corpo meglio dei coetanei. Sono inoltre più propensi ad accettare i cambiamenti dell’età, a tollerare i difetti fisici e hanno una minore tendenza a giudicare l’altro in relazione al suo aspetto.
4 – Il bambino naturista non è spaventato dalla diversità e sarà quasi certamente un adulto comprensivo e tollerante; tra i naturisti infatti, la pecentuale di omofobi è pressochè irrilevante.
Iniziare i nostri figli alla pratica del naturismo significa anche metterli in guardia da eventuali pericoli; parliamo di pedofilia e della possibilità di ricevere avances, proposte o attenzioni poco gradite da parte di un adulto. Il bambino dovrà imparare a riconoscere un certo tipo di segnali e dovrà sentirsi libero di poterne parlare con la propria famiglia. Si tratta di casi estremamente rari, ma purtroppo occorre considerare anche questa possibilità e regolarsi di conseguenza.
Vi forniamo ora l’elenco delle principali associazioni naturiste italiane, cui potrete rivolgervi in caso di dubbi, perplessità, o semplicemente per reperire informazioni dettagliate sui luoghi più indicati per i neofiti e per i piccoli ospiti:
FENAIT
UNI – Unione Naturisti Italiani
ANITA
CO.NA.IT. – Confederazione Naturista Italiana
Associazione Naturista Alto Adige
ANEI – Associazione Naturista Ecologista Italiana
ANER – Associazione Naturista Emiliano Romagnola
ANAB – Associazione Naturista Abruzzese
SN – Associazione Sicilia Naturista
Assonatura
donne ultraviolette
Siamo donne ultraviolette: frequenze al di là del visibile e della televisione. Ultraviolette del pensiero, vorremmo ri/fondare i rapporti fra i SESSI, e verso il MONDO, sulla base del RISPETTO.
METEMPSICOSI RELOATED
Qui non troverete ‘verità’ solo ‘informazioni’ tradotte, quelle le cui conclusioni sarete VOI a dover confrontare ed approfondire…
superficaoca channel
Ho un Q.I. così ALTO (anche senza tacchi) che mi vergogno. Motti del Superficaoca Channel:1. PRESTO!! che è TARDI !!!!
Amnesty International
Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese P
La Rete delle Donne
Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma.
Anagen.net
un portale di integratori ,ricco di spiegazioni scientifiche
Fondazione Valsè Pantellini
Gli studi sull’efficacia dell’ascorbato di potassio nella cura del cancro (vai al post sull’argomento)
Ivan Ingrilli (grillo parlante)
Questo blog cerca di informare sui pericoli che ci vengono nascosti ai danni della nostra salute, sulle leggi che influenzano la nostra liberta’ di scelta e su quelle corporazioni che lucrano promuovendo i loro prodotti, danneggiando la scienza e le soluz