“Non vogliamo far torto a nessuno – ha aggiunto il ministro – ma evitare gli abusi, perché è ora di dire basta ai furbastri che vengono qui per togliere la pensione a chi ne ha bisogno”. (articolo)
Pensioni d’oro per i Parlamentari
Mentre ai cittadini sono richiesti dei sacrifici, la casta dei politici gode di trattamenti previdenziali di favore. Da 3 a 10 mila euro al mese con soli cinque anni di contributi Attualmente per andare in pensione sono richiesti 35 anni di contributi e 57 anni di età. E dal prossimo anno, se non ci saranno modifiche legislative, saranno necessari 60 anni di età.
Ma così non è possibile andare avanti. Serve una riforma. Perché con l’allungamento della vita e per il bene della finanza pubblica, occorre smettere di lavorare più tardi.
Riformisti, di destra e di sinistra, di mezzo. Associazioni imprenditoriali, organismi internazionali. Tutti, all’unisono, fermi nell’invocare profondi interventi sul sistema previdenziale.
“Lavorare di più per prendere di meno”. E’ questa la soluzione proposta.
Un sacrificio, ma che salvaguarda il Pil e garantisce la produttività del sistema Italia. Un vero peccato, però, che questo spirito si fermi alle porte del Parlamento.
Il vitalizio dei deputati e dei senatori ha le caratteristiche di un vero e proprio privilegio. Regole e leggi lo dimostrano.
Prendiamo i deputati, per i quali è in vigore un regolamento del 1997. Gli onorevoli, il cui mandato parlamentare è iniziato dopo la XIII legislatura del 1996, acquisiscono il diritto alla pensione a 65 anni di età e con 5 anni (una legislatura) di contributi.
Ma questo trattamento, simil cittadino comune, nasconde il trucco. Il diritto alla pensione è fissato al sessantacinquesimo anno di età, peccato che tale limite si abbassa di un anno per ogni ulteriore anno di mandato oltre i cinque. Sino a raggiungere il traguardo dei 60 anni.
Se vi state incazzando, aspettate. Perché c’è dell’altro. Gran parte dei deputati è stata eletta prima del 1996, cioè prima della riforma. Ciò significa che si ha diritto alla pensione a 60 anni di età, riducibili a 50 utilizzando gli anni di mandato oltre i cinque minimi richiesti. E così con oltre tre legislature – e 20 anni di contributi – è possibile accedere alla pensione con meno di 50 anni!
Non sono da meno i senatori. Anche qui c’è stata una riforma, in base alla quale a partire dalla XIV legislatura del 2001 questi servi Patriae hanno diritto alla pensione a 65 anni e a condizione di aver svolto un mandato di cinque anni.
Ma dietro l’apparenza si cela l’inganno. Ed ecco, infatti, che fioccano le deroghe. Per chi è stato eletto prima del 2001, il cui diritto al vitalizio scatta a 60 anni con una sola legislatura (5 anni), a 55 con due (10 anni) e a 50 con tre mandati (15 anni). Per gli eletti dal 2001, che possono andare in pensione a 60 se hanno conquistato un secondo mandato.
Due anni e sei mesi sono meglio di 35, ovvero via libera alle baby pensioni. Un cittadino per godere della pensione di anzianità deve avere 57 anni, 60 dal 2008, e aver versato contributi per 35. Troppi per deputati e senatori che hanno abbassato il limite contributivo a una legislatura: 5 anni.
Inoltre i parlamentari, per evitare i rischi dell’instabilità politica, con il rischio di chiusura anticipata delle Camere, hanno deciso che sono sufficienti, per aver diritto al vitalizio, due anni e sei mesi. Basta, poi, pagare contributi volontari per i due anni e mezzo mancanti, ma con calma. Onorevoli e senatori possono saldare il debito a fine mandato e in 60 comode rate.
Il metodo contributivo riduce le pensioni. Meglio non utilizzarlo. A partire dal 1996, successivamente alla riforma Dini, il lavoratori hanno abbandonato il vantaggioso calcolo retributivo, che fissava la pensione in base a una media dello stipendio degli ultimi anni di lavoro.
Al suo posto è subentrato il calcolo contributivo che funziona come una polizza. Il reddito pensionistico è pari ai contributi – rivalutati – effettivamente versati. Con il risultato di avere pensioni molto più basse delle attuali di circa il 40, 50%.
A tale rigore i furbetti del Parlamento non hanno voluto soggiacere.
Il meccanismo escogitato è stato quello di legare una percentuale a ciascun anno.
Per cinque anni di mandato si ha diritto al 25% dell’indennità lorda (12 mila 434 euro): 3.109 euro di vitalizio.
Per 10 anni al 38%: 4.725 euro.
Per 20 al 68%: 8.455 euro.
Infine il gran finale: con 30 anni di mandato si ha diritto a un vitalizio pari all’80% dell’indennità, 9.947 euro al mese.
E per contrastare i pericoli delle spinte inflative è stata introdotta la clausola d’oro, in base alla quale la pensione si rivaluta automaticamente, essendo legata all’importo dell’indennità del parlamentare ancora in servizio.
Il sistema delle pensioni parlamentari costa parecchio alle tasche dei contribuenti.
Nel 2006 a Montecitorio sono costate 127 milioni di euro (ci sono 2005 pensionati sul foglio paga), contro 9 milioni 400 mila di contributi versati dai deputati in carica.
Situazione simile al Senato dove ogni anno sono spesi per le pensioni quasi 60 milioni di euro a fronte dei 4 milioni 800 mila di entrate contributive. Con il risultato che le casse parlamentari hanno chiuso il 2006 con un buco di ben 174 milioni di euro.
Eppure sull’orizzonte riformista non si staglia alcun urlo di dissenso. Vige, anzi, un silenzio bipartisan. Un comune intento che salva il portafoglio e la vecchiaia di deputati e di senatori. Un po’ meno la faccia…
Per il cittadino comune, preso a tenaglia dal dissesto dell’Inps/dalla vita media che si allunga/dal conflitto generazionale/dalla necessità di creare un sistema di ammortizzatori sociali/dalla necessità di adeguarsi all’Europa, ci sono poche scelte. Sono tre. La prima, il sacrificio della liquidazione. La seconda, lavorare fino alla soglia dei 70 anni. La terza, affidarsi alle rime di Gioacchino Belli:
E pper urtimo, Iddio sce bbenedica,
viè la Morte, e ffinisce co l’inferno.
Brigantini Matteo Lega Nord
Condannato in primo grado, nel dicembre 2004, a 6 mesi di carcere e a 3 anni d’interdizione dall’attività politica per violazione della legge antirazzismo. La pena però è stata sospesa e Bragantini è stato candidato in Veneto.
è uno che lavora sodo (alle 5 di mattina)
(personalmente…condivido appieno questa riflessione…è l’esperienza della mia vita)
“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono.
Chi mangia questo pane vivrà in eterno» (Giovanni 6, 51-58).”
“Questo brano del vangelo di Giovanni viene letto oggi, nella festa del Corpus Domini,
come se fosse scontato che esso parli espressamente dell’eucarestia.
Anche se l’ultima redazione del Vangelo lascia intravvedere alle spalle una comunità che celebra la cena del Signore, il senso primario di questa pagina è ben più profondo.
Intanto .. occhio alle traduzioni! Il versetto 57 recita testualmente: “Come il Padre, che è vivente, ha inviato me e io vivo mediante il Padre, così colui che mangia me vivrà anch’egli mediante me”.
Mangiare Gesù, nel linguaggio simbolico di Giovanni, non è un fatto di masticazione, ma di accoglienza di Gesù nella nostra vita. Significa diventare consapevoli che Dio ci nutre mediante la testimonianza e il messaggio di Gesù.
Egli è per noi il pane, il nutrimento, la manna del nostro cammino. L’esegeta cattolico Lèon-Dufour scrive: [“Queste parole vengono spesso utilizzate per affermare il realismo della presenza eucaristica … per l’evangelista non si tratta affatto della realtà fisica “carne e sangue”, ma del Figlio dell’uomo che bisogna “mangiare”, cioè accogliere nella fede, come viene detto nel versetto 57.Invece di insistere su carne e sangue, come se ciò contribuisse a valorizzare la “presenza reale”, bisognerebbe entrare più profondamente nella simbolica giovannea del nutrimento … La “presenza reale” è essenzialmente “l’incontro reale” del credente con il suo Signore (Giovanni, pag. 249).]
Ben altra cosa dal dogma cattolico della presenza reale.
E’ qui che la pagina diventa proposta e sfida. Infatti posso leggere le Scritture, partecipare ai sacramenti, essere un assiduo frequentatore della chiesa e, in realtà, non aver mai accolto in me il messaggio di Gesù.
Non è la “manducazione” fisica dell’eucarestia che mi assicura di essere un discepolo di Gesù. Fior fiore di truffaldini, di assassini e di delinquenti come Francisco Franco o Pinochet (e altri più camuffati da difensori della civiltà cristiana anche vicino a noi) sono dei leccabalaustra.
Il rischio esiste per ognuno di noi.Se il messaggio e la pratica di vita di Gesù non dimorano in noi, possiamo confondere la fede con il ritualismo. Il problema della vita cristiana è proprio qui: accogliere dentro di noi, come cibo che ci fa vivere e credere, la proposta del nazareno.
La fede non ci viene dal mangiare, tracannare, assimilare e diffondere regole e documenti ecclesiastici.
“Mangiare chiesa” ogni giorno è addirittura pericoloso.
La chiesa diventa un ente inutile se non si mette al servizio del messaggio biblico. Ho pubblicato alcuni giorni fa alcune righe per segnalare l’ultimo libro del cardinal Martini che davvero ci lancia questo messaggio di conversione. La chiesa troppe volte vive di sè anzichè del vangelo.”
La festa del Corpus Domini
La chiesa cattolica inventò la festa del Corpus Domini (“Corpo del Signore”) nel tredicesimo secolo. Essa fu celebrata la prima volta nella diocesi di Liegi nel 1246. Papa Urbano IV, già autorevole esponente del clero di Liegi, nel 1264 la estese a tutta la chiesa e ne stabilì la celebrazione il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste. Da pochi anni la festa viene celebrata la domenica successiva.
E’ interessante notare che il papa, nel decreto di erezione di tale festa, scrisse che essa veniva istituita “per confondere la infedeltà e l’insania degli eretici”. Ma quasi nessuno diede retta a papa Urbano e nel 1314 dovette intervenire di autorità papa Clemente V per fare applicare tale decreto. Qualche decennio dopo nacque la “solenne processione” del Corpus Domini.
Su questa festa, nata in aperta polemica con chiunque manifestasse un pensiero diverso dalla gerarchia romana (basta poco a volte per essere definiti e squalificati come eretici!), non si è mai spenta la disputa nelle chiese cristiane e anche all’interno della stessa chiesa cattolica.
E’ comprensibile che anche questo passaggio dal “mangiare il pane” all’adorazione dell’Ostia santa (come si diceva) abbia suscitato nelle chiese e tra i teologi molte perplessità e molte opposizioni. La Scrittura, infatti, non dice mai di adorare il pane eucaristico, ma di mangiarlo.
Così pure come si potevano costringere i cattolici a credere in una presenza “reale” di Gesù, fisica e oggettiva, mentre per secoli era stata diffusissima l’interpretazione simbolica di “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue”? Le decisioni gerarchiche già allora non parvero convincenti e nei secoli le parole bibliche sono sempre più apparse suscettibili di altre interpretazioni.
Oggi la teologia eucaristica, cioè il modo di comprendere la cena del Signore o eucarestia, è molto variegata anche dentro la chiesa cattolica. Questa molteplicità è certamente un grande bene perché rispecchia le molteplici interpretazioni che della cena eucaristica sono avvenuto nelle comunità cristiane, nelle ricerche bibliche e teologiche di questi venti secoli.
Questa libertà di scegliere tra diverse interpretazioni s’aggiunge ad un altro fatto molto positivo. Infatti la molteplicità delle interpretazioni teologiche coesiste felicemente con alcuni elementi che convergono in unità, anzi consolidano la nostra unità di fede. Accenno brevemente alle diversità e poi cerco di valorizzare, per accenni, i forti elementi di unità presenti anche nella chiesa cattolica.
Diverse interpretazioni
Molti cattolici, più vicini alle posizioni che la gerarchia andò precisando e fissando con ripetuti documenti, pensano che “nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo con l’anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero”.
In tale presenza “reale” Cristo tutto intero si fa presente. “Cristo è tutto e integro presente in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo” (dal Catechismo della Chiesa Cattolica). “Mediante la consacrazione si opera la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo” (ivi pag. 366). Questo ci veniva insegnato un tempo nel catechismo.
Oggi, accanto a questa, c’è una interpretazione diversa.Molti altri, cattolici e non, leggono in questo invito di Gesù a mangiare il suo corpo e a bere il suo sangue, la possibilità che ci è offerta di entrare in profonda comunione di pensieri e di vita con Gesù, di esperimentare la sua presenza nel nostro cammino, di ispirarci a lui nelle nostre scelte.
Questo mangiare il corpo e bere il sangue non indicano carne e sangue da macelleria, ma il dono e l’impegno di legare la nostra vita a quella di Gesù.
Quel pezzo di pane rimane pane; così pure il vino. In questa prospettiva teologica è centrale vedere che significato ha, nel disegno di Dio, quel pane condiviso, quel pane mangiato dopo aver benedetto Dio che ce l’ha donato, quel pane che Gesù nella sua quotidianità spezzava con vicini e lontani, con i perduti e i peccatori, con pagani e prostitute. Se non si legge in questo spezzare il pane al cospetto di Dio qualcosa che imprime una nuova direzione alla nostra vita quotidiana, allora il rischio è di trastullarci in cerimonie evasive.
Dio, attraverso l’opera e il messaggio di Gesù, forse non ha interesse a cambiare “la sostanza” del pane e del vino. Quello che deve cambiare è la “sostanza” della nostra vita.
In questa prospettiva non esiste nessuna parola magica, potente o sacerdotale che trasformi un pezzo di pane, ma ci si affida, come Gesù, all’amore e alla Parola di Dio che può lentamente cambiare le nostre vite.
Un sentiero che cresce
Ecco dove, aldilà delle diverse interpretazioni teologiche molti cristiani/e stanno addentrandosi in un cammino comune.
Essi celebrano l’Eucaristia (che nei primi secoli poteva essere presieduta da un uomo o da una donna) per lodare Dio dei beni che da Lui ricevono, per fare memoria della vita di Gesù, per imparare a condividere, a rompere l’egoismo dei nostri cenacoli chiusi, per ricordare che non possiamo vivere in pace finché il mondo è una macchina per escludere più che un luogo per accogliere, che non possiamo accumulare se “spezziamo e dividiamo questo pane”.
La comunità cristiana che celebra l’eucarestia vuole pregare Dio perché dia ai fratelli e alle sorelle la forza di continuare nella vita di ogni giorno il cammino di Gesù.
Che senso ha dividerci tra di noi quando ci unisce un nucleo di fede così consistente? Ecco perché io, se sono cattolico, ora finalmente posso, qualora se ne presenti l’occasione, partecipare con gioia all’eucarestia in una parrocchia che ha sensibilità diverse dalla mia, in una comunità di base, in una chiesa protestante.
Non è importante che presieda un uomo o una donna, ma è essenziale che la piccola o grande assemblea, radunata nel nome di Gesù, possa ascoltare la Parola di Dio e ricevere il “cibo” che dà la forza per amare di più, per condividere più profondamente le gioie, le speranze, le sofferenze e le povertà dei vicini e dei lontani.
Dalla riflessione ecumenica stanno emergendo nuovi significati e nuove esperienze che probabilmente Dio ci aiuterà ad accogliere con gioia e gratitudine.
La frase di cui sopra..riportata sulla retro-copertina del libro “11/9 la cospirazione impossibile” Edizioni Piemme
è uno di quegli esempi di “scorrettezza intellettuale” e di “mistificazione” della verità …
insita in molti messaggi mediatici…
Ritengo quindi importante riportare il contesto integrale a cui questa frase fa riferimento..si tratta dell’ultima intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini a Furio Colombo..il pomeriggio dello stesso giorno in cui verrà ucciso..il titolo è di una lungimiranza che rasenta il profetico..e cioe’..
«Siamo tutti in pericolo»
Questo che pubblichiamo è il testo dell’intervista di Furio Colombo a Pier Paolo Pasolini pubblicato sull’inserto “Tuttolibri” del quotidiano “La Stampa” l’8 novembre del 1975. Questa intervista ha avuto luogo sabato 1° novembre, fra le 4 e le 6 del pomeriggio, poche ore prima che Pasolini venisse assassinato. Voglio precisare che il titolo dell’incontro che appare in questa pagina è suo, non mio. Infatti alla fine della conversazione che spesso, come in passato, ci ha trovati con persuasioni e punti di vista diversi, gli ho chiesto se voleva dare un titolo alla sua intervista. Ci ha pensato un po’, ha detto che non aveva importanza, ha cambiato discorso, poi qualcosa ci ha riportati sull’argomento di fondo che appare continuamente nelle risposte che seguono. «Ecco il seme, il senso di tutto», ha detto. «Tu non sai neanche chi adesso sta pensando di ucciderti. Metti questo titolo, se vuoi: “Perché siamo tutti in pericolo”».
Pasolini, tu hai dato nei tuoi articoli e nei tuoi scritti, molte versioni di ciò che detesti. Hai aperto una lotta, da solo, contro tante cose, istituzioni, persuasioni, persone, poteri. Per rendere meno complicato il discorso io dirò «la situazione», e tu sai che intendo parlare della scena contro cui, in generale ti batti. Ora ti faccio questa obiezione. La «situazione» con tutti i mali che tu dici, contiene tutto ciò che ti consente di essere Pasolini. Voglio dire: tuo è il merito e il talento. Ma gli strumenti? Gli strumenti sono della «situazione». Editoria, cinema, organizzazione, persino gli oggetti. Mettiamo che il tuo sia un pensiero magico. Fai un gesto e tutto scompare. Tutto ciò che detesti. E tu? Tu non resteresti solo e senza mezzi? Intendo mezzi espressivi, intendo…
Sì, ho capito. Ma io non solo lo tento, quel pensiero magico, ma ci credo. Non in senso medianico. Ma perché so che battendo sempre sullo stesso chiodo può persino crollare una casa. In piccolo un buon esempio ce lo danno i radicali, quattro gatti che arrivano a smuovere la coscienza di un Paese (e tu sai che non sono sempre d’accordo con loro, ma proprio adesso sto per partire, per andare al loro congresso). In grande l’esempio ce lo dà la storia. Il rifiuto è sempre stato un gesto essenziale.I santi, gli eremiti, ma anche gli intellettuali. I pochi che hanno fatto la storia sono quelli che hanno detto di no, mica i cortigiani e gli assistenti dei cardinali. Il rifiuto per funzionare deve essere grande, non piccolo, totale, non su questo o quel punto, «assurdo» non di buon senso. Eichmann, caro mio, aveva una quantità di buon senso. Che cosa gli è mancato? Gli è mancato di dire no su, in cima, al principio,.. quando quel che faceva era solo ordinaria amministrazione, burocrazia.
Magari avrà anche detto agli amici, a me quell’Himmler non mi piace mica tanto. Avrà mormorato, come si mormora nelle case editrici, nei giornali, nel sottogoverno e alla televisione. Oppure si sarà anche ribellato perché questo o quel treno si fermava, una volta al giorno per i bisogni e il pane e acqua dei deportati quando sarebbero state più funzionali o più economiche due fermate. Ma non ha mai inceppato la macchina. Allora i discorsi sono tre. Qual è, come tu dici, «la situazione», e perché si dovrebbe fermarla o distruggerla. E in che modo. Ecco, descrivi allora la “situazione”. Tu sai benissimo che i tuoi linguaggio hanno un po’ l’effetto del sole che attraversa la polvere. È un’immagine bella ma si più anche vedere (o capire) poco.
Grazie per l’immagine del sole, ma io pretendo molto di meno. Pretendo che tu ti guardi intorno e ti accorgi della tragedia. Qual è la tragedia? La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine cha sbattono l’una contro l’altra. E noi, gli intellettuali, prendiamo l’orario ferroviario dell’anno scorso, o di dieci anni prima e poi diciamo: ma strano, ma questi due treni non passano di lì, e come mai sono andati a fracassarsi in quel modo? O il macchinista è impazzito o è un criminale isolato o c’è un complotto.
Soprattutto il complotto ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità.
Sfilano con bandiere e con slogan, ma che cosa li separa dal “potere”?
Che cos’è il potere, secondo te, dove è, dove sta, come lo stani?
Il potere è un sistema di educazione che ci divide in soggiogati e soggiogatori. Ma attento. Uno stesso sistema educativo che ci forma tutti, dalle cosiddette classi dirigenti, giù fino ai poveri.Ecco perché tutti vogliono le stesse cose e si comportano nello stesso modo. Se ho tra le mani un consiglio di amministrazione o una manovra di Borsa uso quella. Altrimenti una spranga. E quando uso una spranga faccio la mia violenza per ottenere ciò che voglio. Perché lo voglio? Perché mi hanno detto che è una virtù volerlo. Io esercito il mio diritto-virtù. Sono assassino e sono buono.
Ti hanno accusato di non distinguere politicamente e ideologicamente, di avere perso il segno della differenza profonda che deve pur esserci fra fascisti e non fascisti, per esempio fra i giovani.
Per questo ti parlavo dell’orario ferroviario dell’anno prima. Hai mai visto quelle marionette che fanno tanto ridere bambini perché hanno il corpo voltato da una parte e la testa dalla parte opposta? Mi pare che Totò riuscisse in un trucco del genere. Ecco io vedo così la bella truppa di intellettuali, sociologi, esperti e giornalisti delle intenzioni più nobili, le cose succedono qui e la testa guarda di là. Non dico che non c’è il fascismo. Dico: smettete di parlarmi del mare mentre siamo in montagna. Questo è un paesaggio diverso. Qui c’è la voglia di uccidere. E questa voglia ci lega.. come fratelli sinistri… di un fallimento sinistro.. di un intero sistema sociale. Piacerebbe anche a me se tutto si risolvesse nell’isolare la pecora nera. Le vedo anch’io le pecore nere. Ne vedo tante. Le vedo tutte. Ecco il guaio, ho già detto a Moravia: con la vita che faccio io pago un prezzo… È come uno che scende all’inferno. Ma quando torno.. se torno .. ho visto altre cose, più cose. Non dico che dovete credermi.
Dico ..che dovete sempre cambiare discorso.. per non affrontare la verità.
E qual è la verità?
Mi dispiace avere usato questa parola. Volevo dire «evidenza». Fammi rimettere le cose in ordine. Prima tragedia: una educazione comune, obbligatoria e sbagliata che ci spinge tutti dentro l’arena dell’avere tutto a tutti i costi. In questa arena siamo spinti come una strana e cupa armata ..in cui qualcuno ha i cannoni e qualcuno ha le spranghe. Allora una prima divisione, classica, è «stare con i deboli». Ma io dico che, in un certo senso tutti sono i deboli, perché tutti sono vittime. E tutti sono i colpevoli, perché tutti sono pronti al gioco del massacro. Pur di avere. L’educazione ricevuta è stata: avere, possedere, distruggere.
Allora fammi tornare alla domanda iniziale. Tu, magicamente abolisci tutto. Ma tu vivi di libri, e hai bisogno di intelligenze che leggono. Dunque, consumatori educati del prodotto intellettuale. Tu fai del cinema e hai bisogno non solo di grandi platee disponibili (infatti hai in genere molto successo popolare, cioè sei «consumato» avidamente dal tuo pubblico) ma anche di una grande macchina tecnica, organizzativa, industriale, che sta in mezzo. Se togli tutto questo, con una specie di magico monachesimo di tipo paleo-cattolico e neo-cinese, che cosa ti resta?
A me resta tutto, cioè me stesso, essere vivo, essere al mondo, vedere, lavorare, capire. Ci sono cento modi di raccontare le storie, di ascoltare le lingue, di riprodurre i dialetti, di fare il teatro dei burattini. Agli altri resta molto di più. Possono tenermi testa, colti come me o ignoranti come me. Il mondo diventa grande, tutto diventa nostro..e non dobbiamo usare né la Borsa, né il consiglio di amministrazione, né la spranga, per depredarci. Vedi, nel mondo che molti di noi sognavano (ripeto: leggere l’orario ferroviario dell’anno prima, ma in questo caso diciamo pure di tanti anni prima)c’era il padrone turpe con il cilindro e i dollari che gli colavano dalle tasche.. e la vedova emaciata che chiedeva giustizia con i suoi pargoli.
Il bel mondo di Brecht, insomma.
Come dire che hai nostalgia di quel mondo.
No! Ho nostalgia della gente povera e vera.. che si batteva per abbattere quel padrone.. senza diventare quel padrone. Poiché erano esclusi da tutto… nessuno.. li aveva colonizzati. Io ho paura di questi negri in rivolta, uguali al padrone, altrettanti predoni, che vogliono tutto a qualunque costo. Questa cupa ostinazione alla violenza totale… non lascia più vedere «di che segno sei». Chiunque sia portato in fin di vita all’ospedale ha più interesse… se ha ancora un soffio di vita.. in quel che gli diranno i dottori sulla sua possibilità di vivere… che in quel che gli diranno i poliziotti sulla meccanica del delitto. Bada bene che io non faccio né un processo alle intenzioni né mi interessa ormai la catena causa effetto, prima loro, prima lui, o chi è il capo-colpevole. Mi sembra che abbiamo definito quella che tu chiami la «situazione». È come quando in una città piove e si sono ingorgati i tombini. l’acqua sale, è un’acqua innocente, acqua piovana, non ha né la furia del mare né la cattiveria delle correnti di un fiume. Però, per una ragione qualsiasi non scende ma sale. È la stessa acqua piovana di tante poesiole infantili e delle musichette del «cantando sotto la pioggia».Ma sale e ti annega. Se siamo a questo punto io dico: non perdiamo tutto il tempo a mettere una etichetta qui e una là.
Vediamo dove si sgorga questa maledetta vasca, prima che restiamo tutti annegati.
E tu, per questo, vorresti tutti pastorelli senza scuola dell’obbligo, ignoranti e felici.
Detta così sarebbe una stupidaggine. Ma la cosiddetta scuola dell’obbligo fabbrica per forza.. gladiatori disperati. La massa si fa più grande, come la disperazione, come la rabbia. Mettiamo che io abbia lanciato una boutade (eppure non credo): Ditemi voi una altra cosa. S’intende ..che rimpiango la rivoluzione pura e diretta della gente oppressa che ha il solo scopo di farla libera e padrona di se stessa. S’intende che mi immagino che possa ancora venire un momento così.. nella storia italiana e in quella del mondo. Il meglio di quello che penso.. potrà anche ispirarmi una delle mie prossime poesie. Ma non quello che so e quello che vedo…. Voglio dire fuori dai denti: io scendo all’inferno e so cose che non disturbano la pace di altri. Ma state attenti. L’inferno sta salendo da voi. È vero che sogna la sua uniforme e la sua giustificazione (qualche volta). Ma è anche vero che la sua voglia, il suo bisogno di dare la sprangata, di aggredire, di uccidere, è forte ed è generale. Non resterà per tanto tempo ..l’esperienza privata e rischiosa di chi ha…, come dire, toccato «la vita violenta». Non vi illudete. E voi siete, con la scuola, la televisione, la pacatezza dei vostri giornali, voi siete i grandi conservatori di questo ordine orrendo.. basato sull’idea di possedere e sull’idea di distruggere. Beati voi che siete tutti contenti quando potete mettere su un delitto la sua bella etichetta. A me questa sembra un’altra, delle tante operazioni della cultura di massa. Non potendo impedire che accadano certe cose,
si trova pace fabbricando scaffali.
Ma abolire deve per forza dire creare, se non sei un distruttore anche tu. I libri per esempio, che fine fanno? Non voglio fare la parte di chi si angoscia più per la cultura che per la gente. Ma questa gente salvata, nella tua visione di un mondo diverso, non può essere più primitiva (questa è un’accusa frequente che ti viene rivolta) e se non vogliamo usare la repressione «più avanzata»… Che mi fa rabbrividire. Se non vogliamo usare frasi fatte, una indicazione ci deve pur essere. Per esempio, nella fantascienza, come nel nazismo, si bruciano sempre i libri come gesto iniziale di sterminio. Chiuse le scuole, chiusa la televisione, come animi il tuo presepio?
Credo di essermi già spiegato con Moravia. Chiudere, nel mio linguaggio, vuol dire cambiare. Cambiare però in modo tanto drastico e disperato quanto drastica e disperata è la situazione. Quello che impedisce un vero dibattito con Moravia ma soprattutto con Firpo, per esempio, è che sembriamo persone che non vedono la stessa scena, che non conoscono la stessa gente, che non ascoltavano le stesse voci. Per voi una cosa accade quando è cronaca, bella, fatta, impaginata, tagliata e intitolata. Ma cosa c’è sotto? Qui manca il chirurgo che ha il coraggio di esaminare il tessuto e di dire: signori, questo è cancro, non è un fatterello benigno. Cos’è il cancro? È una cosa che cambia tutte le cellule,..che le fa crescere tutte in modo pazzesco, fuori da qualsiasi logica precedente. È un nostalgico il malato che sogna la salute che aveva prima, anche se prima era uno stupido e un disgraziato? Prima del cancro, dico. Ecco prima di tutto bisognerà fare non solo quale sforzo per avere la stessa immagine. Io ascolto i politici con le loro formulette, tutti i politici e divento pazzo. Non sanno di che Paese stanno parlando, sono lontani come la Luna.
E i letterati. E i sociologi. E gli esperti di tutti i generi.
Perché pensi che per te certe cose siano talmente più chiare?
Non vorrei parlare più di me, forse ho detto fin troppo. Lo sanno tutti che io le mie esperienze le pago di persona. Ma ci sono anche i miei libri e i miei film. Forse sono io che sbaglio. Ma io continuo a dire che siamo tutti in pericolo.
Pasolini, se tu vedi la vita così – non so se accetti questa domanda – come pensi di evitare il pericolo e il rischio? È diventato tardi, Pasolini non ha acceso la luce e diventa difficile prendere appunti. Rivediamo insieme i miei. Poi lui mi chiede di lasciargli le domande. Ci sono punti che mi sembrano un po’ troppo assoluti. Fammi pensare, fammeli rivedere. E poi dammi il tempo di trovare una conclusione. Ho una cosa in mente per rispondere alla tua domanda. Per me è più facile scrivere che parlare. Ti lascio le note che aggiungo per domani mattina. Il giorno dopo, domenica, il corpo senza vita di Pier Paolo Pasolini era all’obitorio della polizia di Roma.
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Cosa direbbe Pasolini di un simile uso.. della frase riportata sulla copertina del libro citato…
lo lascio supporre alla vostra intelligenza..
la sua riflessione è di una Spiritualità cristiana..(lui che cattolico non era)
da fare impallidire.. i democristiani di allora e i loro eredi attuali ..
il Cavaliere Berlusconi..che diffama l’onore di Biagi…
che si porta in parlamento un po’ di “veline” (per tirare su..il “morale” del Capo..sentire per credere la registrazione audio)
e poi..và a baciare l’anello del Papa..garantendo “pecunia” alla Chiesa…
l’Avvenire..che si interessa dello “scandalo “ delle scene-(vestite) di nudo ..del film “Caos calmo”…
in nome di una Etica sessuale che Cristo non insegnò …..
e niente “osserva” sulla moglie di Mastella..che ,uscita dagli arresti domiciliari,
se ne và..al Santuario di padre Pio..(è l’esempio di donna pia..da proporre?)
di un Papa che và a mangiare la torta di compleanno da Bush..che và a pregare sui morti della più disumana “menzogna” della Storia moderna .. chiedendo a Dio..” Volgi verso la tua via dell’amore “coloro” i cui cuori e le cui menti sono consumati dall’odio.” ???. Ma non ti vergogni!!!!!!!!!!!(il Papa in America)
lui ..che di “complotti e di stragi”.. ben se ne intendeva..
lui che “tali complotti”..li denunciò..
non..da una posizione privilegiata di “Casta Politica”..
ma da “solitario intellettuale..” sulle “palle” di tutti…nel coraggioso articolo Io sò
La sua analisi lungimirante.. descritta nell’articolo..”siamo tutti in pericolo”..
riguardava il “degrado amorale” e pericoloso a cui tutti..
nessuno escluso..(classe operaria compresa) ci stiamo avviando…
sostanzialmente .. diventando tutti …come “padroni senza anima”
ritenendo che sia ”legittimo” fare di tutto..infangare ..uccidere..”inculare”..
persino i propri amici.. poveri e semplici.. perché ..,in fin dei conti,.. cosi và il “mondo”
(ma allora..che termini usare per le definire le azioni ..delle Classi Politiche..e delle classi di Potere del mondo intero..
a cominciare da tutte le grandi potenze..America in testa..)
perché l’importante è il Denaro.. e Fesso …è chi crede ai principi morali..
Alcune mie povere “riflessioni” in merito….
come facciano “alcuni” e ripeto.. alcuni.. ebrei (mi riferisco agli ultimi Governi in carica)
a “divenire” essi stessi.. “come”… “nazisti”…”depauperando”
tutto il Patrimonio di dolore del loro Popolo
è il sintomo della “degenerazione” in atto.. denunciata da Pasolini ..
questa gente..”Sostanzialmente”..arriva..a “tradire”..la parte più nobile di sé stessa..
come lo è.. la constatazione…(e riporto un articolo di un “pericoloso antisionista” un”comunista rosso”… un certo Piergiorgio Odifreddi..
a cui và l’onore di un “Coraggio”..e di una “Onestà” degna di Pier Paolo Pasolini…
(e non degli pseudo-intellettuali salottieri che affollano le televisioni ed i giornali )..
che la Grande Democrazia Occidentale Americana.. si stia..”attualmente”… “involvendo”…
la cronaca “nera”degli episodi di Genova..(e mi riferisco in particolare..a vari individui delle Forze dell’ordine..)
Pasolini si giocò la reputazione per difendere…
i figli in divisa ..del Popolo Italiano…
ma a quelli di Genova..a quelli della Diaz e di Bolzaneto…darebbe , perlomeno,..
l’appellativo di Sadici..contro i propri fratelli..
di “servilisti”…. del potere economico-politico…
un altro esempio ne è questo libro…
la cui parte più “incredibile” è…
nella “postfazione” al medesimo….
del Piergiorgio Odifreddi.. di cui sopra…
[badate bene..non un intervento matematico o scientifico..a controprova di qualche dato “scientifico “portato in causa dai cosiddetti “Cospirazionisti” (per semplificare..una genia di “nuovi” e pericolosi “comunisti “ di cui fa’.. ormai parte..almeno il 40- 50% degli stessi cittadini americani ).. come si potrebbe presumere ]
che ritengo..con un po’ di buon senso..sia stata pubblicata
solo al fine..di “accaparrarsi” una “firma” prestigiosa..
“Postfazione” da quale.. ,allo stesso tempo,..addirittura nella prefazione ,..si prende le distanze..
(cose che a ben riflettere nemmeno “propagande scientifiche impazzite” a tanto..potrebbero arrivare..)
Postazione..di una tale.. “semplicità” e nel contempo..di una “tale”…coraggiosa “documentazione”…che sarebbe pensabile solo in bocca a Gesù Cristo..quando si scaglio’ contro i Sacerdoti ebrei..”guai a voi..Ipocriti..Razza di vipere..”
E dalla quale si arriva facilmente ad individuare ,come colpevoli morali dell’11 Settembre..il vicepresidente statunitense Dick Cheney,l’ex ministro della Difesa Donald Rumsfeld e l’ex sottosegretario alla Difesa e da poco ex presidente della Banca Mondiale,Paul Wolfowitz..
insomma..l’esatto contrario della tesi.. per la quale… è stato scritto questo libro..
La trovate.. identica… nel libro..”il matematico inpenitente” di Piergiorgio..sotto il titolo..”Sei anni di menzogne”…
non vi è che dire..la Logica Verità..”svela”..la Menzogna di Stato..come spero succeda…ugualmente..per tutte le Menzogne degli Stati..
saranno punite? Concretamente non penso..(perché…cadranno in “prescrizione”..anche il genio italiano (quello di Berlusconi) ha qualcosa da “insegnare” )
ma nelle Coscienze..rimarranno Crimini..incancellabili..
Quelli contro cui si scagliava con veemenza quel solitario di Pasolini…senza purtroppo vederne in vita i risultati..il suo atto di accusa contro la Democrazia Cristiana..fu’ l’atto che quasi sicuramente gli costò la vita..
è un mio modo di ragionare..ben inteso..
ma la mia personale convinzione sta’ nella constatazione..che il Mistero della Vita ha poi concretizzato…
il “desiderio “ della parte più viva della Coscienza umana…
“frantumando” il potere democristiano..
e lo stesso succederà del Potere Americano…
viene il “vomito” nel constatare “l’ossequioso comportamento” verso l’Imperatore americano (G.W.Bush)
da parte dei nostri politici –salottieri di destra e di sinistra..
(a me..dà “scandalo” Veltroni..che si permette di citare…il motto ”i care “
( cioè l’etica testimonianza di vita di don Lorenzo Milani”)
ma…di politici-salottieri.. è piena tutta l’Europa..
ha il CERVELLO di un ventenne (sob)...vedere filmato..
Si usa ancor oggi..nel nostro codice civile…una espressione del genere…
“il professionista (ingegnere,architetto,geometra…etc..etc) è obbligato.. nelle funzioni della sua mansione..ad usare la diligenza del buon padre di famiglia.”
Ritengo..che si debba comportare in tal modo ..per dovere morale..prima di tutti..
chi detiene cariche pubbliche..deputato o ministro che sia..
ma si vede che non è compreso nel Codice..
si vede…che la “greppia di Monteciorio” non è luogo del territorio italiano..!!
Che a citarla sia proprio il Presidente del Consiglio attuale..a me pare un “delirio”…
La frase ,infatti, è stata pronunziata da Silvio Berlusconi (leggi articolo)….
nel medesimo si può leggere un suo impegno formale di ridurre le tasse sotto il 40% del P.I.L …
Cavaliere mi consenta…
il mio reddito non supererà mai..il reddito di 20.000 euro all’anno
e risulta cosi’ tassato:
fino a 15.000 euro aliquota irpef 23% (eu 3.450)
da 15.000 a 20.000=5.000 aliquota irpef 27% (eu 1.350)
(aliquota del 27% sui redditi da 15.000 a 28.000).. totale eu 4.800
quindi il mio reddito annuale ,con cui vado avanti è di eu 15.200 pari a ca. eu 1.260 mensili
e mi reputo tra i più fortunati della categoria degli operai…
mi permetta uno “sfogo” tra questi culi..c’è anche il mio..oltre a quelli di chi lo ha votato..
si comporti da “buon padre di famiglia”!!! ci faccia… una “legge ad personam” !!!!!!!!!!!
donne ultraviolette
Siamo donne ultraviolette: frequenze al di là del visibile e della televisione. Ultraviolette del pensiero, vorremmo ri/fondare i rapporti fra i SESSI, e verso il MONDO, sulla base del RISPETTO.
METEMPSICOSI RELOATED
Qui non troverete ‘verità’ solo ‘informazioni’ tradotte, quelle le cui conclusioni sarete VOI a dover confrontare ed approfondire…
superficaoca channel
Ho un Q.I. così ALTO (anche senza tacchi) che mi vergogno. Motti del Superficaoca Channel:1. PRESTO!! che è TARDI !!!!
Amnesty International
Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese P
La Rete delle Donne
Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma.
Anagen.net
un portale di integratori ,ricco di spiegazioni scientifiche
Fondazione Valsè Pantellini
Gli studi sull’efficacia dell’ascorbato di potassio nella cura del cancro (vai al post sull’argomento)
Ivan Ingrilli (grillo parlante)
Questo blog cerca di informare sui pericoli che ci vengono nascosti ai danni della nostra salute, sulle leggi che influenzano la nostra liberta’ di scelta e su quelle corporazioni che lucrano promuovendo i loro prodotti, danneggiando la scienza e le soluz