I nostri cugini ci ricordano la parte più bella di noi..
liberi da ogni mistificazione pseudo-civile e religiosa ..e spontanei come i Bambini
I nostri cugini ci ricordano la parte più bella di noi..
liberi da ogni mistificazione pseudo-civile e religiosa ..e spontanei come i Bambini
Anticipiamo il "Primopiano" del n. 35 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 24 agosto. In un Paese senza timoniere, la manovra assesta alla famiglia colpi micidiali
23/08/2011
La Manovra economica di luglio e la Manovra-bis di Ferragosto hanno assestato alla famiglia una serie di colpi micidiali.
Un serial killer non avrebbe potuto fare meglio.
Anziché tassare i patrimoni dei ricchi, coloro ai quali anche un forte prelievo fiscale non cambierebbe la vita, s’è preferito colpire quell’ammortizzatore sociale italiano per eccellenza che è la famiglia. Unico vero patrimonio del Paese.
È una politica miope, da“statisti” improvvisati, che non hanno un’idea sul futuro del Paese. Tanto meno pensano al bene comune.
Unica loro preoccupazione soddisfare il proprio elettorato. Unico orizzonte le prossime elezioni.
Nel frattempo, il Paese va alla deriva e perde credibilità. Una nave senza timoniere.
La stretta economica che si preannuncia provocherà collassi ovunque.
Una situazione già insostenibile, che fa scivolare il ceto medio nella povertà.
A pagare saranno i soliti noti.
Ci si accanisce, ancora una volta, sui lavoratori dipendenti e sugli statali.
Questi si vedono, addirittura, minacciata l’abolizione della tredicesima.
A pagare un prezzo altissimo è chi ha già dato.
Sonni tranquilli, invece, per i più ricchi, gli evasori e i grandi speculatori.
Questi ultimi, tra l’altro, sono tra i principali responsabili della crisi finanziaria che sta devastando i mercati e incrementando paurosamente i debiti sovrani dei Paesi dell’Occidente.
Eppure, le indicazioni su alternative fiscali, come una tassa sui grandi patrimoni, non mancano.
Di “tesoretti” intoccabili ve ne sono tanti. A cominciare dai centoventi miliardi annui di evasione fiscale.
Una cifra definita«impressionante» dal cardinale Bagnasco, presidente dei vescovi italiani.
E che ha spinto anche Giorgio Napolitano, al Meeting di Rimini, a lanciare un appello:
«Basta con assuefazioni e debolezze nella lotta a quell’evasione, di cui l’Italia ha ancora il triste primato».
Per non parlare, poi, dei sessanta miliardi spesi in corruzione e dei novanta miliardi “fatturati” dalla criminalità organizzata. Su cui poco si è intervenuto.
Mentre è in corso l’esame della Manovra economica, è partito l’assalto alla diligenza.
Ognuno ha qualcosa da salvare. O da proteggere.
I sacrifici si scaricano su chi non ha“santi in paradiso”.
O, meglio, nelle Aule parlamentari.
Senza equità nei sacrifici, e se non si mira al bene delle famiglie e del Paese, difficilmente ne verremo fuori.
Soprattutto se chi può dare un “elevato” contributo troverà modo di sfilarsi dalla solidarietà nazionale.
Come i calciatori (ignobili!).
Ma anche la casta politica, che danza allegramente sulle macerie del Paese.
Vanta sacrifici e riduzioni, ma non dà un taglio risoluto a costi e privilegi, ingiustificati e immorali.
Ancora una volta, i politici cattolici stanno alla finestra. Insignificanti e a corto di idee.
Si confondono nel mucchio, per non disturbare i “manovratori”.
In entrambi i campi. Spettacolo, anche questo, avvilente.
I gruppi di potere americani stanno preparando la 3° guerra mondiale
Lo dico sinceramente..io penso di no..
se andassimo sotto Montecitorio ad esprimere gli stessi concetti della nuova generazione spagnola..
come minimo..ci sparerebbero gas lacrimogeni ad altezza d’uomo..come è successo in Val di Susa..
gas irritanti proibiti in guerra ,(perchè tra militari non si può…)
ma..per il popolo gregge..si può fare..
tanto rimangono tante altre pecore..disposte a farsi mungere..zitte..zitte.
Dal filmato su Vimeo(cliccate sopra per vederlo):
“I giornalisti dicono che noi siamo persone che abbiamo problemi di testa..
Disconnettetevi da Matrix ed unitevi alla lotta.
Qui abbiamo scritto alcune misure che i politici possono capire facimente e che vogliamo si applichino ora! glielo diremo punto per punto..
taglio drastico allo stipendio dei parlamentari equiparandolo allo stipendio medio della popolazione;
soppressione dei privilegi dei parlamentari nel pagare le tasse,
negli anni di contributi,nella pensione vitalizia.
Soppressione della prescrizione e dell’immunità giuridica per i casi di corruzione;
esclusione dei politici corrotti dal Parlamento.”
http://www.youtube.com/watch?v=t8u8cjS-TiM
Nelle scorse settimane decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade della capitale, protestando contro il proprio governo per il costante aumento dei prezzi, la stagnazione dei salari, e le condizioni economiche sempre più ristrette in cui si ritrova a vivere la popolazione.
Le proteste nelle varie città si sono indirizzate soprattutto contro le banche e contro gli edifici governativi. Di fronte alla privatizzazione selvaggia, messa in atto dall’attuale governo conservatore, la gente in strada urla “Rivoluzione!”
In particolare, la protesta è rivolta contro l’attuale primo ministro, che sta cercando di far fallire la società elettrica nazionale – per poi “arrivare in suo soccorso” e privatizzarla – attraverso un complesso ricatto incrociato fra i costi del combustibile e la tassazione che viene applicata.
Alla domanda “Perchè lei grida ‘rivoluzione’?”, un dimostrante ha risposto: “La classe media è allo stremo, i laureati non riescono a trovare lavoro, io non riesco ad arrivare a fine mese, e non riesco ad immaginare come mai potrò comprarmi una casa. E quelli che la casa ce l’hanno non riescono più a pagare il mutuo, a causa del continuo aumento dei prezzi. Chiediamo che la gente possa guadagnare un salario proporzionato al costo della vita, vogliamo l’educazione gratuita per tutti, prezzi delle abitazioni accessibili anche ai più giovani, investimenti nella periferia e non solo nel centro. Vogliamo una giustizia sociale”.
Due settimane fa è stata improvvisata una tendopoli proprio nel centro della capitale. Il gesto è stato subito imitato in moltre altre città della nazione, ma la polizia è intervenuta di forza e ha fatto sgomberare gli accampati. Le proteste continuano, e per ora non accennano a diminuire.
Ora voltate pagina, per vedere se avere indovinato di che nazione si tratta.
Il paese di cui stiamo parlando è Israele.
Un’altro tema ricorrente fra le proteste – forse il più importante di tutti – è il seguente: “Basta con questa storia del terrorismo. Continuano a chiederci sacrifici “in nome della sicurezza nazionale”, ma noi siamo stufi di questa storia. Vogliamo giustizia subito, e basta”.
Che il popolo d’Israele abbia finalmente mangiato la foglia?
Nel frattempo, il probabile voto delle Nazioni Unite sul riconoscimento dello stato palestinese si avvicina.
(da un articolo di Massimo Mazzucco) www.luogocomune.net