La scorsa settimana ho visto un film dove, in una scena di intimità di coppia, a un certo punto lei chiede a lui cosa lo preoccupa e se è veramente felice con lei. Lui ci pensa un po’ su e risponde: “Temo per il nostro futuro e quello di nostro figlio, sto cercando un modo per mettere da parte dei soldi, in maniera che siate sempre felici qualunque cosa succeda”. Lei gli sorride, lo accarezza e dice molto semplicemente: “Io sono felice… tuo figlio è felice… se tu ci stai accanto, qualunque cosa succeda. Il tuo amore ci rende felici, non un piano previdenziale!”.
Questa scena mi ha fatto pensare alle differenze abissali – altro che “siamo tutti uguali” – che esistono fra il modo di pensare d’un uomo e quello d’una donna. Di cosa necessita veramente una donna e di cosa necessita veramente un uomo? Perché non si capiscono? Perché uno reagisce male ai bisogni dell’altro?
La donna è soggetta a fluttuazioni emotive; questo accade periodicamente, nel rispetto di veri e propri cicli. La sua emotività è per definizione meno stabile – più lunare – rispetto a quella dell’uomo. Un uomo saggio impara a uscire dai propri schemi mentali per aiutare la donna a sentirsi al sicuro durante queste sue fluttuazioni emotive. Con la sua presenza lui risulta estremamente utile nel riportarla “a terra”, ma non deve cadere nel tranello di trattarla come lui vorrebbe essere trattato, perché lei non è un uomo e non manifesta gli stessi bisogni d’un uomo.
Periodicamente lei scende in una sorta di abisso emotivo dove tutto sembra assumere una colorazione negativa, preoccupante, con forti connotazioni d’insicurezza personale. Molti uomini commettono l’errore d’impedire a lei di scendere nel suo abisso, nel suo pozzo emozionale. Per il maschio l’emotività è sempre qualcosa di destabilizzante e dunque preoccupante, da evitare il più possibile. Invece per la femmina questa “discesa negli inferi” è necessaria e periodica. Per questo motivo lui non deve manifestare preoccupazione, bensì un amorevole appoggio, una sorta di accompagnamento nella discesa. Se lui si preoccupa e vuole “correre ai ripari” rende solo più difficile e più sofferta la discesa emotiva di lei.
Non deve cercare di farle riprendere quota, ma unicamente ascoltarla e sostenerla con un amore incondizionato. Altrimenti la paura dell’emotività di lei lo porterà a reagire dapprima con apprensione e poi con aggressività, in quanto si sente incapace di svolgere il suo ruolo di maschio: “salvarla” aiutandola a tornare alla normalità. L’inadeguatezza di lui fa soffrire di più anche lei, perché non si sente più libera di poter scivolare liberamente nella propria emotività. Prima lui capisce che nessuno può impedire a lei di scendere nell’abisso e toccare il fondo, prima lei sarà in grado di toccare il fondo e risalire… anche grazie al sostegno amorevole e non apprensivo di lui.
D’altra parte il maschio ha periodicamente bisogno di allontanarsi dalla sua compagna. Ha un bisogno vitale di distacco temporaneo dalla relazione, che non ha nulla da spartire con la mancanza d’amore nei confronti della sua partner. Si chiude nel silenzio, diventa pensieroso, trova delle scuse per passare del tempo da solo, ma non ha smesso di amarla, tutt’altro. Il punto è che il maschio di rado manifesta apertamente i suoi bisogni ed esprime emozioni di disagio, anche perché si sentirebbe in colpa nei confronti della compagna; lui stesso teme di non amarla più.
In un normale rapporto di coppia lui rischia di perdere il contatto con se stesso, con la sua integrità. Mentre lei è abituata a darsi, per lui è differente, lui a un certo punto sente che sta perdendo qualcosa di sé, si sente soffocato nella relazione. QUESTO PER UN UOMO è NORMALE. Non significa che non la ama più o, addirittura, che non è fatto per la coppia, ma solo che sta attraversando il suo bisogno di isolarsi, deve esprimere la sua natura di single, di cacciatore, di capobranco… pur senza rinunciare alla coppia. Per questo motivo è indispensabile che si allontani periodicamente: soddisfa il proprio bisogno di indipendenza, autonomia, ricentratura in se stesso. Se non lo fa “per educazione”, oppure se lei per paura gli impedisce di farlo, pur rimanendo sotto lo stesso tetto lui entrerà in una fase di mutismo, scontrosità, aggressività… e comincerà a cercare sesso all’esterno della coppia. A un certo punto penseranno entrambi che non c’è più amore e la relazione sarà finita. L’aspetto più incredibile è che sarà solo frutto d’un fraintendimento!
Dove sta scritto che nel momento in cui ci si sposa si deve restare 24 ore su 24 sotto lo stesso tetto? Dove sta scritto che si deve andare sempre in vacanza insieme? Nonostante sia evidente che questo approccio raramente funziona… continuiamo ad adottarlo, e quando la situazione per lui diventa insostenibile la coppia si rompe.
Dopo che lui avrà trascorso qualche giorno (se non lo fa da tanto, o se non l’ha mai fatto, sarebbe meglio qualche settimana) nella sua solitudine, sentirà spontaneamente il desiderio di tornare dalla sua compagna, riprendendo da dove aveva lasciato. Come se nulla fosse.
Il comportamento di lei dev’essere di comprensione e accettazione totale. Deve permettergli di raggiungere la massima distanza da lei senza farsi prendere dal panico. Più s’innervosisce e lo trattiene, più rende problematico il rientro di lui nella relazione di coppia. Il risultato è che fra i due scenderà il gelo.
Quando un uomo e una donna entrano in intimità all’inizio d’una relazione, mentre lei vuole rendere immediatamente duraturo questo rapporto, lui invece sente dopo breve tempo il bisogno di allontanarsi. È qualcosa di insito nelle nature di maschio e femmina. Metaforicamente è anche ciò che accade dopo aver fatto sesso. Se lei non si lascia prendere dal panico, se se la gioca bene e lo lascia fare, lui tornerà… e tornerà… e tornerà ancora…
Sempre che ci siano i presupposti per una relazione duratura.
Per questo articolo ho preso utili spunti dal famoso testo: Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere di John Gray.
Nella prima metà del 1965 lasciò Cuba per attuare la Rivoluzione popolare in altri Paesi, prima nell’ex Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia. L’8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell’esercito boliviano – assistito da forze speciali statunitensi costituite da agenti speciali della CIA – a La Higuera, nella provincia diVallegrande (dipartimento di Santa Cruz). Il giorno successivo venne ucciso e mutilato delle mani nella scuola del villaggio. Il suo cadavere – dopo essere stato esposto al pubblico a Vallegrande – fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, nel 1997. Da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara di Cuba.
Alla fine degli anni Sessanta tutto cambiò con la morte del Che Guevara, tagliò le sue radici per entrare completamente nella militanza, impugnando le armi con la Guerriglia di Ñancahuazú.
Per la vendetta, nessun cammino è lungo…
Ad Amburgo, GERMANIA, erano le dieci MENO venti della mattina del 1 aprile 1971; una bella ed
elegante donna dai profondi occhi color del cielo ENTRA nell’ufficio del console della Bolivia ed attende, pazientemente, di essere ricevuta.
Mentre fa anticamera, guarda indifferente i quadri che adornano l’ufficio; Roberto Quintanilla, console boliviano, vestito elegantemente con un abito scuro di lana, entra nell’ufficio e saluta, colpito dalla bellezza di questa donna che dice di essere australiana e, qualche giorno prima, gli aveva chiesto un incontro.
Per un istante fugace, i due si trovano faccia a faccia; la vendetta appare incarnata in un volto femminile molto attraente. La donna, dalla bellezza esuberante, lo guarda fisso negli occhi, senza dire una parola estrae un revolver e spara tre volte; nessuna resistenza, nessun combattimento, nessuna lotta, i colpi vanno a segno. Nella fuga, la donna lascia alle sue spalle una parrucca, la sua borsa, la sua Colt Cobra 38 Special ed un foglio sul quale si legge “Victoria o muerte. ELN”.
Chi era questa donna audace e perché ha assassinato “Toto” Quintanilla?
Nella milizia guevarista c’era una donna che si faceva chiamare “Imilla” che, in lingua quechua e aymara significa Bambina o giovane indigena (oggi, in Bolivia, è considerato un insulto); il suo nome vero era Monika Ertl, tedesca di nascita, aveva compiuto un viaggio di undicimila chilometri dalla sperduta Bolivia con l’unico proposito di assassinare un uomo, il personaggio più odiato dalla Sinistra mondiale: Roberto Quintanilla Pereira. A partire da quel momento, ella divenne la donna più ricercata del mondo, conquistò le PRIME pagine dei quotidiani di tutta l’America
Questa è la pagina del lavoro di Paolo Proietti..sono convinto che se siete interessati al Tantrismo ed allo Yoga..vi troverete del materiale esaustivi..
Lo Yoga è un ARTE e come tutte le arti si basa, in egual misura, su INTUIZIONE, TEORIA e PRATICA.
La pratica dell’artista consiste nell’acquisizione della maestria nell’uso degli strumenti tecnici.
Il pittore, ad esempio, sarà un maestro con matita, pennelli e colori, lo scultore con mazza, scalpello e lime per levigare. Gli strumenti dello Yogin sono MANTRA, YANTRA e TANTRA.
Col tempo e con lo sviluppo del “Mercato della Spiritualità” queste parole hanno perso il loro significato originario, ma basta un vocabolario di sanscrito on line per render loro giustizia: MANTRA viene da manastrāyateche si può tradurre con SALVARE TRAMITE LA MENTE. Mantra è tutto ciò che nella pratica dello Yoga riguarda le attività mentali: visualizzazione, riflessione, concentrazione, meditazione…
YANTRA invece èyānetrāyate , SALVARE TRAMITE LA MACCHINA, con yāne è un veicolo o comunque uno strumento costruito dall’uomo per trasformare l’energia (il Mulino per esempio). Tutto ciò che nello Yoga riguarda la pratica con oggetti cultuali (Mandala, Grafici, Statue….) è YANTRA.
TANTRA infine, ètanūtrāyate , SALVARE TRAMITE IL CORPO. Tutto ciò che riguarda, nello Yoga, esercizi di respirazione, posizioni, gesti, sequenze, emissione vocale, massaggi, abluzioni è TANTRA.
Visto che Tantra riguarda tutto ciò che si fa, nello Yoga, con il corpo fisico, ci sono anche delle pratiche che utilizzano il desiderio sessuale, le posizioni del sesso e i liquidi seminali, ma pensare, come pensano in molti, che il Tantrismo sia un metodo per “godere di più” per “mantenere più a lungo l’erezione”, per “riaccendere il desiderio in coppie stanche” è un eresia, come dire che i CATTOLICI FANNO LA COMUNIONE PER ASSUMERE CARBOIDRATI ATTRAVERSO L’OSTIA!
Nello Yoga Tantrico il rapporto sessuale è un rito, la ricreazione rituale della nascita dell’Universo, ma l’atteggiamento morboso con cui gli occidentali (e molti indiani odierni) guardano all’erotismo e la marea di minchiate che si sono scritte e dette in proposito ( Sting che si vantava delle proprie prestazioni per far ingelosire Bob Geldorf, ex amante della moglie) hanno portato a svilire una delle pratiche yogiche più profonde e dense si significati.
Credo che basterebbe un po’ di buon senso per capire i TANTRA DI VISNU o il TANTRA DELL’ABBRACCIO non hanno niente a che fare con le evoluzioni del Kamasutra, ma quando si parla di orgasmi, di peni e vagine, in occidente,pare che il buon senso se ne vada spesso in vacanza.
Visto che mi occupo di tantrismo da una quarantina d’anni e che le minchiate in proposito proliferano alla grande, ho pensato fosse utile mettere in chiaro alcuni punti fondamentali, dal mio punto di vista, ovviamente maschile (non mi permetterei mai di dare consigli a Donne!).
Punto primo:
Occorre essere almeno in due.
Sembra una sciocchezza, ma molti di coloro che si dicono interessati a certe tecniche sono maschi adulti senza una compagna stabile, colpiti dalle descrizioni di allenamenti ed esercizi solitari forniti in abbondanza da MANTAK CHIA (che tra parentesi non è assolutamente male per quanto riguarda l’aspetto anatomico). L’uomo deve innanzitutto visualizzare la compagna come una DEA. un YIDAM dicono i tibetani.
Questa fase è detta Samayasattva (dove samaya significa “VOTO”, “PROMESSA” e sattva, qui, ESSENZA, CREATURA, ECTOPLASMA) e significa in genere, “ricrearedinanzi a se, mediante la visualizzazione, l’immagine della “Divinità preferita“.
In secondo luogo si “Armonizzano i 5 chakra” : ognuno dei 5 plessi energetici su cui lavora il tantrismo è sede di una particolare energia che ha un suo ritmo ed una sua direzione).
Una volta “Armonizzati” ci si fa “penetrare” dall’immagine sacralizzata della propria compagna”: è la fase detta l‘jñānasattva, o” essenza della conoscenza: la divinità evocata è penetrata in noi e ci dà modo di verificare l’identità tra NOI e la DIVINITA’ evocata.
Perchè occorre farsi “PENETRARE”, “POSSEDERE” dall’immagine femminile? Perchè il DIO e la DEA sono un’unica entità, ma la parte MASCHILE PUO’ ESSERE ATTIVATA SOLO DALL’ENERGIA FEMMINILE: “LONTANO DA PARVATI SHIVA NON PUO’ ESPLICARE LA SUA FUNZIONE CRETRICE” è scritto nei Tantra.
Infine visualizziamo noi e la nostra compagna come fossimo i due AMANTI DIVINI:
Punto secondo:
Portare l’attenzione sulla ritenzione del seme, come affermano molti, è deleterio.
Rischia di diventare l’obbiettivo del rapporto, una specie di ginnastica fine a se stessa, noiosa per la donna e potenzialmente dannosa per l’uomo. Bloccare un processo fisiologico in atto non è mai una buona cosa.
Arrestare l’emissione di sperma (CHE DIPENDE DALLA TEMPERATURA E NON DAL PIACERE!) è come impedirsi di vomitare: le sostanze destinate all’emissione, una volta reimmesse nell’organismo creano squilibri energetici.
Le tecniche di ritenzione del seme sono tra le cause più frequenti di prostratite.
Il famoso ORGASMO DELLA VALLE, lo stato di beatitudine diffusa (MAHA SUKHA) ha a che vedere con la produzione di ormoni da parte dell’EPIFISI o GHIANDOLA PITUITARIA, posta sul tronco encefalico, immediatamente dietro al CHIASMA OTTICO.
Punto terzo:
Senza la visualizzazione della circolazione delle energie, i Kri
per leggere..queste pagine..del libro di Daniel Odier.. (Tantra)
mettete la visualizzazione a 300% …
Nel libro è decritto il percorso..concreto..
fatto di molte esperienze umane.. per affrontare molte paure che bloccano
il nostro cammino nella vita…
Ciò.. è possibile.. però..anche nella nostra vita.. le paure che superiamo..le gioie che sentiamo..i cammini..che percorriamo.. nel bene e nel male..le sofferenze..che sentiamo..Tutto.. non succede per caso.
Gesù disse . “beati coloro che soffrono..perchè..saranno consolati “
il Tantra,a mio avviso . è una iniziazione spirituale
si avvale del corpo umano..che Dio..ci ha creato..mente e carne..(sessualità)
per incontrare Lui..che ci ha creati.. dotati..di un apparato genitale..maschile e..femminile..
per continuare la specie…
il Tantra..è..una cerimonia..non è.. l’atto sessuale..della copulazione..ma..una lode a dio..
donne ultraviolette
Siamo donne ultraviolette: frequenze al di là del visibile e della televisione. Ultraviolette del pensiero, vorremmo ri/fondare i rapporti fra i SESSI, e verso il MONDO, sulla base del RISPETTO.
METEMPSICOSI RELOATED
Qui non troverete ‘verità’ solo ‘informazioni’ tradotte, quelle le cui conclusioni sarete VOI a dover confrontare ed approfondire…
superficaoca channel
Ho un Q.I. così ALTO (anche senza tacchi) che mi vergogno. Motti del Superficaoca Channel:1. PRESTO!! che è TARDI !!!!
Amnesty International
Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese P
La Rete delle Donne
Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma.
Anagen.net
un portale di integratori ,ricco di spiegazioni scientifiche
Fondazione Valsè Pantellini
Gli studi sull’efficacia dell’ascorbato di potassio nella cura del cancro (vai al post sull’argomento)
Ivan Ingrilli (grillo parlante)
Questo blog cerca di informare sui pericoli che ci vengono nascosti ai danni della nostra salute, sulle leggi che influenzano la nostra liberta’ di scelta e su quelle corporazioni che lucrano promuovendo i loro prodotti, danneggiando la scienza e le soluz