
Giuliana Conforto Astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica
Giuliana Conforto Astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica
è il transito a una nuova civiltà capace di riconoscere la realtà reale
che è organica e non meccanica
PREMESSA al libro di prossima pubblicazione CAMBIO DI LOGICA
Percorrere la via verso la libertà è il desiderio ormai insopprimibile dei popoli, represso finora da un potere che ha cambiato mille volti e regimi, ma ha coltivato sempre un “sapere” che nasconde la verità essenziale, necessaria alla libertà: la Vita.
Che cos’è la Vita? Un mistero per scienze e religioni, un modo per sfruttare il lavoro per politica e finanze, una profonda e pacifica rivoluzione culturale per chi ammira la Sua Memoria genetica e il Suo grandioso Progetto. È l’evoluzione che avviene in modo repentino, travolge all’improvviso tutto il passato, nonostante la sua lunga “stabilità”. In “attimi” rispetto alla storia geologica, scompaiono i dinosauri e appaiono i mammiferi tra cui quello eretto, l’Uomo, che con un’irresistibile ascesa giunge a dominare il pianeta. Scomparse e comparse delle specie sono avvolte nel mistero, ma svelano una chiara freccia verso stadi di maggiore complessità, in contrasto con quel degrado umano e sociale, quell’entropia crescente che i media ora chiamano “crisi”.
E se fosse, invece, la premessa di un balzo evolutivo, centrato come sempre sulla specie più “elevata” o dominante, cioè quella umana? L’evoluzione riguarderebbe non solo il corpo, che può guarire da tutti i mali, ma anche e soprattutto la mente umana che ha potenzialità straordinarie ed è però in uno stato di acuta follia. Incatenata a idoli quali il denaro e il mercato che in natura non esistono, inchiodata a una vista “scientifica” capace di osservare una porzione minima di ciò che la stessa scienza calcola, la mente comune ignora cos’è la realtà reale e finge di saperlo. Con tale mentalità, abbiamo creato una società contro natura, siamo vittime e artefici di un “sapere” che crede alla memoria di un passato brevissimo rispetto ai tempi dell’evoluzione biologica, convinti che il futuro dipenda da governi incapaci a risolvere i soliti problemi: il debito che i popoli non hanno fatto, ma devono pagare, il persistere di guerre utili ai grandi business (armi, cemento, farmaci, ecc.), ma non a chi le subisce e poi criminalità, corruzione, il lavoro che “manca”. Eppure ci sono tanti lavori urgenti e necessari per il benessere del pianeta.
Il nostro futuro dipende da noi stessi, dalla realizzazione del Progetto inserito da sempre nel DNA umano, sentito come bisogno di libertà e dignità, unità con la Natura che si rigenera senza combustibili e con un’Intelligenza che oggi cominciamo a comprendere. Dopo millenni di “stabilità”, cioè stragi e dolori, l’umanità sta superando i confini, quelli tra le nazioni e anche quelli tra le discipline, riconoscendo le risorse della Natura tra cui quella più importante e, guarda caso, “dimenticata”. È la Sua organizzazione coerente, indipendente dallo spazio e dal tempo, generata da un unico codice genetico, il DNA, il seme che possiamo infine alimentare con una cultura cosciente delle origini. Sono evidenti in ogni concepimento, non sono sperdute in un passato remoto, né legate a un “dio” che ha cacciato l’uomo dal Paradiso, separato “la luce dalle tenebre” ecc. Alla base di tale “sapere” c’è un bluff colossale: il potere temporale, una falsa concezione del tempo da cui deriva la voluta ignoranza della realtà organica, di come e perché si rigenera, quindi la repressione sistematica della sessualità umana.
Siamo oggi in una fase di evoluzione, di fronte al collasso del “sapere” meccanico e alla nascita della coscienza organica, la rivelazione del Messaggio Intelligente che si manifesta nel DNA e nelle sue straordinarie abilità selettive. La Vita non fa elezioni ma selezione che è in fondo un’auto-selezione; è la scelta se dipendere dal “potere” o divenire coscienti che è impotente, espressione di un “sapere” che non ha realtà, né futuro.
Il vero “capitale” è l’Intelligenza della Natura di cui l’Uomo può divenire la migliore espressione.
La Natura ora ci offre mutamenti senza precedenti, utili a riconoscere che questo mondo è una prigione le cui “sbarre” sono le convinzioni false di un’umanità caduta nell’oblio delle proprie origini, in un sonno millenario da cui può infine risvegliarsi. È la tesi di questo libro, tesi che ha indizi crescenti, ma non le “dimostrazioni scientifiche” di cui la mente meccanica ha bisogno per riconoscere un fatto a lei sgradevole: le sue tenaci convinzioni non sono state mai provate. Ciò che era ovvio ad antiche civiltà, capaci di costruire templi grandiosi e di organizzare società sagge ed efficienti, è oggi ignorato da una “civiltà” che crede al “vincolo” tra tempo e denaro.[1] È un culto sorto circa seimila anni fa con l’istituzione dell’usura, “vincolo” mai dimostrato, utile a rendere pochi sempre più ricchi e tanti sempre più poveri.
La mente meccanica è convinta che sia sempre stato così e così sempre sarà. Non è vero, ma la sua memoria è parziale e di parte, promossa da religioni che hanno gestito scuola, economia e politica mondiale. La memoria storica è stata artefatta, quella emozionale è stata paralizzata e la Memoria genetica ignorata. In quest’ultima è nascosta la vera Intelligenza, che è individuale e collettiva, indipendente dal “vincolo”, il culto contro natura che domina l’umanità. Dalla fine del ‘600 sono sorte le scienze che non hanno smentito il culto; lo hanno condito con teorie che dividono l’uomo dall’universo e, con uno strano oblio “dimenticano” l’unità che lega l’uomo, l’osservatore, all’universo osservato.
La “crisi” non riguarda solo l’economia, ma anche quella tragedia che è la storia umana, afflitta da un “sapere” che venera il “dio unico” – il tempo – senza sapere cos’è. “Educata” a credere alla “realtà” dei limiti di energia e/o di tempo, la poveretta è ora sull’orlo della follia, ignara della propria naturale comunione con la Memoria genetica, cioè con l’eternità. Il “sapere” è stato vincolato al tempo e alla presunta scarsità delle risorse, gestito prima dalle religioni e, ora, dalle scienze che legano il tempo allo spazio, credendo a un altro culto. È la convinzione “scientifica” che la massima velocità esistente sia quella della luce elettromagnetica nel “vuoto”. Questa è smentita sia dalla presenza di buchi, neri e bianchi – tunnel dello spaziotempo – sia dalla scoperta ormai conclamata che il “vuoto” è pieno di energia oscura.
Possiamo liberarci dai culti, utili a rendere questo mondo un inferno? Si, riconoscendo la verità nascosta per millenni e sempre presente: l’Intelligenza della Vita che genera e rigenera tutto il Vivente in modi invisibili, ma provati dai fatti. Parleremo de l’altra Luce, che genera tanti mondi e tempi, e soprattutto della nostra umana abilità a usare l’altra Luce, per riportare questo al suo “antico volto”, a ciò che era destinato a essere: il Giardino Terrestre. Oggi è possibile perché il così detto “cambio climatico” è, in effetti, un cambio di mentalità, legato alla crescente intensità de l’altra Luce.
Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d’eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Qui, a cavallo della frontiera franco-svizzera, nel più grande laboratorio del mondo, il professore s’è ritirato a studiare e lavorare, dopo l’indegna estromissione dalla presidenza dell’Enea, il nostro ente nazionale per l’energia avviluppato dalle pastoie della burocrazia e della politica romana.
Da qualche mese, Rubbia è stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, “con particolare riferimento – come si legge nel decreto del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio – al solare termodinamico a concentrazione”. Un progetto affascinante, a cui il premio Nobel si è dedicato intensamente in questi ultimi anni, che si richiama agli specchi ustori di Archimede per catturare l’energia infinita del sole, come lo specchio concavo usato tuttora per accendere la fiaccola olimpica. E proprio mentre parliamo, arriva da Roma la notizia che il governo uscente, su iniziativa dello stesso ministro dell’Ambiente e d’intesa con quello dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha approvato in extremis un piano nazionale per avviare anche in Italia questa rivoluzione energetica.
Prima di rispondere alle domande dell’intervistatore, da buon maestro Rubbia inizia la sua lezione con un prologo introduttivo. E mette subito le carte in tavola, con tanto di dati, grafici e tabelle.
Il primo documento che il professore squaderna preoccupato sul tavolo è un rapporto dell’Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti. Contiene un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia. Un “outlook”, come si dice in gergo, sull’andamento del prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale. Balzano agli occhi i clamorosi scostamenti tra ciò che era stato previsto e la realtà.
Dalla fine degli anni Novanta a oggi, la forbice tra l’outlook della IEA e l’effettiva dinamica del prezzo del petrolio è andata sempre più allargandosi, nonostante tutte le correzioni apportate dall’Agenzia nel corso del tempo. In pratica, dal 2000 in poi, l’oro nero s’è impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari di anno in anno. “Il messaggio dell’Agenzia – si legge a pagina 71 del rapporto tedesco – lancia un falso segnale agli uomini politici, all’industria e ai consumatori, senza dimenticare i mass media”.
Analogo discorso per la produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell’Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati dall’Agenzia. E anche qui, “i risultati per lo scenario peggiore – scrivono i tedeschi – sono molto vicini ai risultati dell’EWG: al momento, guardando allo sviluppo attuale, sembra che questi siano i più realistici”. C’è stata, insomma, una ingannevole sottovalutazione dell’andamento del prezzo e c’è una sopravvalutazione altrettanto insidiosa della capacità produttiva.
Passiamo all’uranio, il combustibile per l’energia nucleare. In un altro studio specifico elaborato dall’Energy Watch Group, si documenta che fino all’epoca della “guerra fredda” la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal ’90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Anche in questo caso, come dimostra un grafico riassuntivo, le previsioni della IEA sulla produzione di energia nucleare si sono fortemente discostate dalla realtà.
Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell’energia?
“Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”.
Eppure, dagli Stati Uniti all’Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c’è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti?
“Sa quando è stato costruito l’ultimo reattore in America? Nel 1979, trent’anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l’arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l’uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie”.
Ma non si parla ormai di “nucleare sicuro”? Quale è la sua opinione in proposito?
“Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo”.
In che cosa consiste?
“Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile”.
Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
“E’ già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia”.
Ora c’è anche il cosiddetto “carbone pulito”. La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s’è detta favorevole…
“Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell’umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l’anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso”.
E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l’uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l’alternativa?
“Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità”.
(L’Italia poi è per definizione il Paese del sole ed è circondata per tre quarti dal mare.
Dovrebbe quindi incentivare, a rigor di logica, lo sviluppo della tecnologia per ricavare energia:
Cosa impedisce di sviluppare tecnologia che preveda l’installazione al largo dei suoi mari, ad una distanza dalla costa di 8 /10 hm, di numerosepiattaforme dotate di specchi parabolici o fotovoltaici per catturare la luce del sole, oppure di pale eoliche debitamente distanziate tra loro, per sfruttare i venti marini?Da Trieste a Messina e su su fino a Genova, quante di queste minicentrali o piattaforme in grado di produrre energia a costo zero e ad inquinamento zero si potrebbero installare?
Migliaia.
E gli studi sul moto ondoso del mare? Perché non sfruttare l’energia ricavabile dal movimento eterno delle onde del mare creando, sempre a debita distanza, al largo numerose boe capaci di far cadere l’acqua del mare in un imbuto a cascata sopra una turbina?
Se ne ricaverebbe una produzione di energia eterna, senza fine e a costo zero.Tra l’altro, c’è già un progetto italiano per lo sfruttamento a recupero energetico della forza d’urto delle onde del mare contro il frangiflutti di un qualsiasi porto e porticciolo della nostra bella Penisola.9
Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti…
“E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l’energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l’uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma”.
Il sole, però, non c’è sempre e invece l’energia occorre di giorno e di notte, d’estate e d’inverno.
“D’accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente”.
Se è così semplice, perché allora non si fa?
“Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’è accaduto del resto per il computer vent’anni fa”.
(30 marzo 2008)
http://www.giulianaconforto.it/?p=3532
L’universo osservato è reale?
No, è un FILM in 4D di cui il genere umano è partecipe. Dovrebbe avere un ruolo protagonista e, invece, si lascia relegare a uno secondario, anzi servile, obbligato a pagare debiti che non ha contratto, tasse che non servono al bene comune, a risanare il territorio e a fermare il dissesto idrogeologico, ma a mantenere eserciti che combattono i “nemici”.
I “nemici” sono reali o inventati?
Servono a conservare la presunta “lotta tra bene e male”, la divisione tra i “buoni” governi che bombardano dall’alto e i “cattivi” terroristi che uccidono in basso, a evitare che le genti si accorgano dei profondi mutamenti in atto, a rendersi conto che il FILM è giunto alla fine e che siamo giunti alla rivelazione all’alba del VERO SOLE che genera infiniti tempi o ritmi.
“C’è un sol Governo, una sola Legge, l’Amore” Giordano Bruno.
L’Amore Universale è la Verità che il “sapere” ortodosso ignora. E’ la Vita che si rigenera senza combustibili, con l’amore e le emozioni, ciò che le religioni controllano, le scienze trascurano e le finanze subordinano ai profitti dei mercati. Tale “sapere” è funzionale al potere temporale, il credo che esista un unico tempo lineare in base al quale si debbano fare i conti che non… tornano.
Il sole in cielo è un buco bianco e il VERO SOLE è al centro della Terra…
L’INTERVISTA è alla pagina:
http://bordernights.blogspot.it/2015/02/puntata-149-il-podcast.html
La VITA comunica con la MUSICA non con la luce elettromagnetica.
http://www.giulianaconforto.it/?p=4708
Perché i venti di guerra crescono? Perché stanno emergendo le prove che qualsiasi potere è impotente, incapace di spiegare i profondi cambiamenti in atto e di comprendere il ruolo della Vita, la Forza che sta risvegliando la coscienza dell’uomo.
Mentre il mondo sembra prepararsi a una guerra mondiale o a una catastrofe totale, eventi imprevisti appaiono in cielo e in terra e dimostrano un fatto poco noto: il “sapere” non sa spiegarli e perciò si comporta come la volpe con l’uva, li considera insignificanti. Invece hanno profondi effetti sul corpo e la mente di chi sente gli inganni di un “potere” impotente a garantire benessere e giustizia per tutti. Gli eventi non sono trascurabili, anche se i media li citano di sfuggita. Uno è l’evidenza della massiccia energia oscura, circa il 70 per cento dell’universo, secondo le Scienze dello Spazio; è energia che pullula dal “vuoto” ed è usata dalla porzione più cospicua del nostro cervello – la materia bianca – che è sede della coscienzaper le neuroscienze. Un altro evento ignorato è la rivelazione del Web Cosmico ovvero dei fili invisibili che legano le rotazioni di milioni di galassie e svelano l’istantanea coerenza dei movimenti, “distanti” milioni di anni luce (immagine in alto) .
“Credere alle categorie di spazio e di tempo è stupidità manifesta”, diceva Giordano Bruno che invitava a usare la Mente Superiore (materia bianca) sensibile all’infinito e non solo quella minore (materia grigia)credente alla solitudine della Terra su cui l’umanità, piena di limiti è “costretta” a “lavorare con il sudore della fronte” per… sopravvivere. Il Web e l’energia oscura smentiscono tutti i limiti e svelano il ruolo cruciale delle rotazioni, i moti che generano i tempi e svelano la tirannia di cui siamo schiavi. E’ il nostro stesso credo in un unico tempo lineare, simile a un “dio” misterioso in base al quale si calcola tutto, l’evoluzione dell’universo, i profitti per pochi e i debiti per tanti.
Energia oscura e Web Cosmico smentiscono tutti i limiti.
Una prima prova del Web c’è stata nel 1954, a Parigi. Maurice Allais aveva osservato i moti di un pendolo di Foucault, per 30 giorni e notti consecutivi. Si sa che il piano di oscillazione di questo pendolo è legato alla rotazione della Terra. Nell’emisfero Nord gira in senso orario e, alla latitudine di Parigi, fa un giro completo in 32 ore. In quei 30 giorni c’era un’eclisse solare che, per la fisica nota, non avrebbe avuto effetti. Invece, appena iniziata l’eclisse, il piano di oscillazione del pendolo fece una brusca svolta di 13,5° e il suo moto da orario divenne antiorario e tornò orario solo alla fine dell’eclisse. La terra si era comportata come unback clock (un orologio che va indietro). Il fenomenofu osservato anche nell’eclisse dell’11 agosto 1999 dalla NASA e in quella del 26 gennaio 2009, da due postazioni distinte in Ucraina e Romania .
L’inversione del tempo – il back clock – non è quindi la favola di Alice nel Paese delle Meraviglie; è osservata durante le eclissi in cielo ed è una tecnica usata a terra (in ottica e con gli ultrasuoni); è anche l’abilità umana a realizzare progetti e a soddisfare il grande bisogno: un mondo ricco digioia, prosperità e benessere per tutti. Non è un sogno perduto, bensì il credo pressoché globale nella “separazione della luce dalle tenebre” che vale per le sonde spaziali (fig. 2) e non per il cervello umano. Nelle nostre teste c’è una segregazione della materia grigia, la neo-corteccia che usa la luce elettromagnetica e ha, tuttavia, molte connessioni con la materia bianca che usa le “tenebre” ovvero l’energia oscura (fig. 1). I due generi di materia organica – grigia e bianca – sono collegati anche lungo la colonna vertebrale fino ai genitali, potrebbero unire eros ed emozioni se… il cervello emozionale non fosse paralizzato (fig. 3).
Ben sappiamo che le emozioni si manifestano a momenti cruciali, in alcuni casi, simili in tutta la storia conosciuta e… discontinui. Le religioni hanno diviso le emozioni tra vizi e virtù e le hanno unite tutte a una paura costante: il terribile giudizio di “dio” o quello dei suoi “rappresentanti”, i nemici da combattere e i pericoli da temere, i limiti dell’uomo e quelli delle risorse. Il bisogno di accaparrarle è la causa vera delle guerre, svolte ipocritamente in “nome di dio” o di una “libertà” concessa ai mercati e non ai popoli.
La scienza sa poco dell’energia oscura che emerge dal “vuoto”, espande l’universo ed è usata anche dallamateria bianca del corpo umano. Arte e musica, ricerca e creatività, intelligenza e anelito alla libertà, sono tracce di una coscienza sempre presente, utilizzata e sfruttata, persino perseguitata. La scienza ha bisogno della coscienza e non sa cos’è. Nessun “sapere” sa cos’è il senso di identità che ci accompagna sempre, cosa sono il pensiero, le idee o gli ideali che ci spingono a lottare e che, in molti casi, non comportano la libertà agognata. Molti sono stufi di combattere il “nemico” che cambia sempre e non manca mai. Oltre al terrorismo oggi c’è il “nemico” globale: il cambio climatico. E’ un pericolo che richiede azioni urgenti per Obama. “Una conversione ecologica globale è necessaria” per il papa che chiede una nuova alleanza tra scienze e religioni per combattere il cambio climatico, “provocato dall’uomo”. E se fosse provocato, invece, dall’energia oscura che pullula dal “vuoto”, espande e pervade tutto? Per il “sapere” sarebbe una catastrofe, per chi è cosciente, cioè sente l’energia oscura, è la libertà da tutti i limiti, tanto temuti quanto falsi.
Il “vuoto” è ciò che tanti saggi e scienziati hanno chiamato “etere”.
“L’etere riporterà l’armonia nel mondo”, diceva Aristotele (384-322 a.C.). Per Cartesio (1596-1650) l’etere è un mare pieno di vortici e, secondo teorie recenti, è un superfluido denso di moti ruotanti che hanno una peculiarità: sono quantizzati, posti su una scala universale i cui gradini hanno una precisa e ben nota unità di misura (1). Da pochi decenni l’energia oscura sta accelerando l’espansione dell’universo secondo le comuni interpretazioni (2). Il cambio c’è, ma riguarda tutto e non solo il clima della superficie terrestre; può essere un salto quantico dell’etere, favorito dalle quattro eclissi avvenute negli ultimi due anni (2014-2015) e tale da favorire l’ascesa dell’umanità su quella scala universale che è sia celeste sia terrestre. Se così è, crescono il livello di coscienza e l’abilità umana a svelare i “misteri” del “sapere”. Il salto quantico dell’etere cambia le rotazioni e quindi, tutti i tempi; non è il salto promosso dalla fisica quantica ordinaria che, come la nebbia, lascia il tempo che trova, cioè il tempo lineare creato dal campo elettromagnetico, il lato oscuro, cui è inchiodata la mente minore, la materia grigia che… mente. Non essendo cosciente dell’immane energia oscura usata dalla Mente Superiore, si comporta come la volpe con l’uva; trascura il lato luminoso che i fisici scoprono al CERN nel 1974 e che, non a caso, dimenticano. Troppo celere, quindi, troppo “debole” da osservare, ma capace di smuovere tutti gli spin nucleari, inclusi quelli del corpo umano, di trasmettere ciò che organi sensibili, quali i nostri cervelli, possono sentire come emozioni e sensazioni e tradurle in azioni pratiche e concrete (3).
L’ascesa dell’umanità non è un fatto spirituale, ma l’effetto della “Volontà del padre che è nei cieli”, cioè nelle teste di quelli che vogliono il bene comune. E usare il lato luminoso non è fantascienza, ma coscienza di ciò che siamo: terminali speciali del Web Cosmico. I fili invisibili del Web possono essere percorsi da quella corrente “debole” ed è la componente neutra della Forza che i fisici chiamano “Elettrodebole”. Il risveglio della Forza è oggi provato da un fenomeno che le scienze osservano e i media non riportano. E’ la comparsa di antimateria che sarebbe scomparsa più di tredici miliardi di anni fa, secondo la teoria del Big Bang (fig. 4).
L’antimateria può produrreantigravità ovvero ascensione e altri back clock.
Cambio climatico? No, cambio epocale
Così il tempo lineare su cui si basa quasi tutto il “sapere” si sta svelando per ciò che è: un bluff colossale. Sta emergendo il ruolo cruciale della coscienza che rende reale… la “realtà”. Quale? Quella che si vede o quella che si sente, quella dipinta dalle scienze, che non possono osservare il 95% di ciò che le stesse scienze calcolano, o quella delle religioni che hanno sempre sostenuto l’interesse di “dio” per la sessualità umana? Se i fili del Web Cosmico sono le Vie della Forza percorse dalla “corrente neutra debole”, il lato luminoso, emerge il ruolo cruciale di chi cerca e, quindi, trova l’accesso all’iperspazio, al Web Cosmico (4).
Legato ai debiti – contratti dai governi e scaricati sulle spalle dei popoli – il tempo lineare è servito alla distribuzione iniqua della ricchezza. Chi vuole davvero giustizia, deve eliminare la causa dell’ingiustizia che si protrae da millenni: il credo nel tempo lineare vincolato alla crescita degli interessi bancari, quindi ai profitti dei pochi che possiedono beni e alla miseria dei tanti che non hanno nemmeno gli occhi per piangere. Instillato a scuola da bambini, tale credo è subconscio e pochi, da adulti, sentono la Forza, “l’Amor che move il sole e le altre stelle” e accende gli animi in un attimo, pochi s’immergono nel mare in cui “è dolce naufragar” e sentono l’infinito. Tuttavia, grazie anche alle dure esperienze storiche, i pochi non sono più così pochi e non si fidano delle belle e sante parole dei potenti che dicono di voler “salvare la Terra”. La Terra si è sempre salvata da sola; è il potere sta perdendo consenso, la base necessaria alla sua sussistenza, e perciò sfodera la sua “arma” migliore: la paura. Alla base di una terza guerra mondiale o della catastrofe globale temuta dai buoni (Obama e il papa), c’è un “sapere” che ignora gli infiniti universi celati alla vista, ma sempre narrati e dipinti, oggi persino calcolati. Chi usa il lato luminoso della FORZA – la corrente neutra “debole” – partecipa al Web Cosmico che lega l’intero Universo e sa che la morte non esiste (5).
All’insaputa degli “esperti” il ritorno dell’etere sta accrescendo la sensibilità dei tanti che cercano la verità e non si fidano più di un “sapere” che, in fondo, non regge alla verifica dei fatti. Il riscaldamento globale è peraltro negato da chi, invece, prevede una nuova era glaciale
Nella scienza c’è dissenso. La coscienza sente il vincolo d’amore con la FONTE della Vita, il Cuore della Terra (6) che sta cambiando con inattesa celerità come l’universo. Lo provano ricerche geofisiche molto serie e poco diffuse (2). Il cambio è possente, perché la corrente debole è la forza nucleare più celere e capace di generare l’alchimia dell’intero Universo e non solo del poco (5%) osservato dalle sonde spaziali. Con il salto quantico dell’etere, la Forza si risveglia e può cambiare tutto in tempi brevi… Quando? Per me è imminente, ma non so dire quando. Varie profezie parlano del 2017, ma se i tempi cambiano, anche le date cambiano. La Via per accelerarli è comunque quella Verità nascosta che è la VITA – il lato luminoso della Forza Elettrodebole – che può allineare gli spin nucleari del corpo umano e guarirlo dalle malattie e dalla sindrome della scarsità, agitata da un potere da sempre impotente a dare benessere ai popoli (la salute del nostro corpo dipende dall’orientamento dei suoi spin nucleari, dimostra la Risonanza Magnetico Nucleare). Promuovendo la lotta tra bene e male, il potere ha esasperato il bipolarismo tipico del campo elettromagnetico, il lato oscuro o bipolare della Forza Elettrodebole.
Con l’inattesa comparsa dell’antimateria possiamo riconoscere il ruolo sovrano della VITA, cogliere l’occasione per vivere in prosperità, ritrovare la libertà da qualsiasi lotta e dal “sapere” artificiale finora funzionale al potere.