Il corpo umano..cervello ed organi..è un insieme..unico..
con ciò..intendo dire..che tutti gli organi..e le parti..sono collegate al cervello.
Ma ..la riflessione importante..è..che..se..non si usano..tutte le parti..dell’organismo..
(dita..mani..piedi..gambe..sesso..il secondo chakra.. ( sono 7..i sacra ..nel corpo.e sono i punti energetici..cioè..di passaggio..dell’energia vitale del corpo,) allora succede.. che..di conseguenza..l’energia vitale non passa..
la conseguenza..è..che il cervello..non funziona la massimo..praticamente..diminuiscono..
le nostre capacità mentali.
Le religioni..che altro non sono..che istituzioni di potere..hanno sempre conosciuto..questi principi.
Da ciò..proviene..il comando di non vivere..naturalmente..la nostra naturale umanita corporea.
Infatti..sia l’Ebraismo..che l’Islamismo..hanno vietato..la naturale..comprensibile..masturbazione . Siamo stati fatti..esseri corporei..sessuati..ed ad una certa età..inizia..la nostra vita ferile;
per gli uomini..il segno..sono..le prime..pollulazioni notturne.. per le donne..l’inizio è..la mestruazione.
Se..ad un essere..umano..si impedisce..la sua normale attività..riproduttiva..ciò..comporta ..di conseguenza..un blocco mentale..il cervello non funziona..correttamente.
Ridotto..ad un puledro..chiuso in un recinto..nell’inizio..della sua età fertile..e imossibilitato..concretamente..a viverla..viene..per effetto conseguenze..ridotto..ad una obbedienza forzata..a riconoscere..il potere..del suo “padrone”..e poi..la sua mmente..vacilla..in elucubrazioni mentali.. considerate..dai “padroni”..tendenze..religiose.
ripreso..da l Blog “ESSERE”..un..blog..penetrante..i reconditi meandri..del comportamento ..umano
“Leccaculo scambista”, personaggio diabolico che entra in scena nel momento in cui nello stesso ambito lavorativo c’è un altro leccaculo di livello alto. Ed è allora che si instaura una sorta di patto di non belligeranza tra i due contendenti che si riassume in un ““Tu dici in giro che io sono bravo ed io faccio altrettanto con te”. Vanno dal capo in due, dopo aver studiato quello da dire e non risparmiano di fare l’uno il testimone dell’altro per dare maggior credito agli scenari apocalittici che raccontano. Nell’abbigliarsi e nello zuccherare il caffè del capo, non si risparmiano in colpi bassi e attentati.
Sorvolando sul leccaculo collodiano, lungimirante e altre tipologie, viene semplice dire che l’adulazione, nella nostra società rappresenta una strumento agevolato per acquisire privilegi e favori. Infatti, personalizzare la leccata a seconda del destinatario, scoprendone i punti deboli: figli, intelligenza, bellezza, professione, casa, squadra di calcio, hobbies e cazzi& mazzi è quanto di più proficuo si possa fare in un ambito lavorativo . Già, perché ricevere complimenti e sentirsi circondati dal consenso spudoratamente falso, piace sempre di più poiché è notorio che la verità fa male e l’adulazione è sempre più vincente ed appagante. Peccato che nel nostro mondo non funzioni la stessa regola del mondo animale, in cui il “puledro ruffiano” non trascorre una buona esistenza, anzi ha una vita triste e meschina.
Infatti, al cavallo ruffiano vengono recisi i dotti deferenti, cioè gli viene praticata una vasectomia per renderlo sterile. L’intervento non preclude l’ erezione, quindi, in ogni caso, permetterà al nostro puledro comunque il sollazzo sessuale. Le cavalle, che hanno un brevissimo periodo di calore nel quale sono feconde e accettano il maschio, in quei giorni sono particolarmente irascibili poiché tendono ad aggredire con sonori calci delle zampe posteriori, le palle ed il petto dei maschi troppo avventati . Ecco, durante questo periodo “nervoso”, si ricorre al cosiddetto, sfigatissimo, puledro ruffiano, che viene introdotto nel recinto assieme alla cavalla in calore a prendersi la fase acuta di calci e morsi. Questo per evitare che la cavalla possa calciare e ferire seriamente uno stallone costosissimo. Comunque, la battaglia puo’ durare anche qualche giorno e, quando l’allevatore si accorge che la cavalla si è “sfogata” fisicamente e, stimolata, sta per “accettare ” il maschio, tira via il puledro mazziato e fa entrare dentro il fortunato stallone ” per la monta. Fine delle trasmissioni per il “cavallo ruffiano”.
Insomma, un cavallo che fa il lavoro sporco per conto dello stallone che, al momento culminante ed agognato, con un erezione alla Siffredi viene allontanato ed isolato miseramente con il suo carico di frustrazione e….non solo.
Ecco, sarebbe equo e giusto che nella nostra società, i leccaculi o i ruffiani, assaggiassero, per una sola volta, l’intensità di quei calci alle palle e nel momento di una promozione o di un avanzamento, venissero, miseramente, “tirati via”.
Adultera. Per un’azione simile in un altro Stato potrei soccombere sotto i colpi di pietre taglienti. Potrebbero mettermi in carcere, punirmi in ogni modo possibile. Potrei crepare per mano di un marito, un padre, un fidanzato, feriti nell’onore, perché quel che ho commesso è considerato un peccato capitale e io così dovrò pentirmi ed espiare.
Io no, non ti chiedo scusa. Non ho fatto niente di male. Ma non dicevi che eri laico? Sputavi sulla religione e i suoi comandamenti, però continui a considerarmi una tua proprietà. Dici che fa troppo male. Ma cosa, esattamente? Non lo capisco, perché per me, lo giuro, non è proprio lo stesso. Se scopi con un’altra non ho problemi. È sesso e non un giuramento per la vita. Se io e te ci vogliamo bene, viviamo insieme e tutto è okay, perché il sesso con un altro per te è un problema? Lo sai anche tu che non c’è più la passione di una volta. Il nostro sentimento è cambiato, è maturo, migliore, e io non voglio perderti, è con te che voglio vivere la mia vita.
Eppure hai tanta voglia di punirmi, non come si potrebbe immaginare in un film anni ’60 o nella cultura del machista medio. Non mi mutilerai la faccia con un potente acido. Non punterai un’arma per farmi male. Non mi ucciderai ma hai voglia di cancellarmi ugualmente dai tuoi ricordi e dal tuo presente. Allora devo stare sola, per scopare con chi voglio. È questa la condanna per chi non crede nel sacro valore della fedeltà. Ma fedeltà a chi? Io sono mia, non sono tua. Non sarò mai di nessun altro. Che cazzo di storia è quella che parla di fedeltà e ferite e morte. Devo restare sola o insieme a te senza godere. Dovrò fare la martire e giurare che mai più, mai più succederà, è stato un attimo, un momento, ero ubriaca, che ne so, forse drogata, ah no, ecco la mia scusa preferita, mi ha stuprata, il bastardo, e no, mi spiace, non l’ho visto in faccia, era straniero, forse rumeno, magari un arcangelo che mi ingravidata o chi lo sa. Così l’onore è a posto e tu, forse, riesci a fartene una ragione. Perché faresti di tutto pur di non ascoltare la verità. Perciò ci sono quelle che inventano balle su balle, per non assumersi la responsabilità di una scelta. Perché il sesso arriva in un momento. A volte ti travolge, non ci stai a pensare e si, lo so che può ferire, ma cosa devo fare?
Tu non mi attrai più sessualmente, non mi ecciti e io ho bisogno di passione, di sesso come lo facevo un tempo e non sto paragonando te a nessun altro perché ti amo e voglio stare con te ma voglio scopare anche con qualcun altro. Non tutti i giorni. Qualche volta. Perché per te è impensabile questa idea? Perché vuoi rinunciare a me per questa stronzata del possesso?
Allora tu mi dici che potresti fare lo stesso e io dico vai, cerca qualcuna che ti piaccia e scopa. Per tutto il resto qui ci sono io. Allora lo racconto all’amica e quella mi guarda male come se avessi sputato su un neonato. Mi dice che è una brutta cosa quella che ho suggerito al mio compagno, come se le altre fossero sfogatoi, allora tanto vale che lo mandi a puttane. E io mi rendo conto che certe donne sono talmente inclini a imprigionarsi nelle dicerie moraliste delle nonne da censurare anche quelle alle quali fino a ieri parlavano di cazzi dritti nella fica o in bocca.
Non ho mica detto che deve cercarne una per stuprarla. Ce ne sarà una che vorrà farlo consensualmente. Perché il problema non si pone se io “uso” un uomo estraneo per il mio piacere? Allora lei mi dice che è squallido, si sentirebbe sporca, e non capisco. La pulizia corrisponde ad una sorta di verginità morale? Un giuramento scritto in cui accetto di non scopare più anche se ne ho voglia? Ma quando separeremo il sesso con la volontà e il desiderio di stare insieme? Perché mai devo sacrificare i miei desideri per essere fedele al verbo di mia nonna?
Gran brutta storia, dice lei. E se ti lascia? Poi resti sola. Le donne pagano queste voglie con la solitudine. E io penso agli uomini che pagano ugualmente perché ci sono donne che non vedono l’ora di poter buttare i mariti fuori casa non appena ne hanno l’occasione. Dicono di essere diverse, migliori, e poi coltivano la stessa mentalità del possesso che poi è quella della quale si lamentano quando qualcuno le marchia a fuoco con la sigla di un padrone. Anzi, ci sono quelle che sono diffidenti e anche violente nei confronti delle donne sessualmente libere perché metterebbero a rischio il loro ménage.
Ascolto lui che dice: devi scegliere, lo so che hai ragione tu ma non ce la faccio, se vuoi stare con me non puoi andare a letto con un altro. Ci soffro troppo, è irrazionale. E io lo vedo irrigidirsi, freddo, lo sguardo pieno di dolore e penso che mai avrei voluto fargli così male. Io non ti voglio ferire ma tu non puoi comunque ricattarmi in questo modo. E’ come se mi dicessi che per farti stare bene devo staccarmi un braccio, rinunciare ad una gamba. Mi stai dicendo che non mi ami per quel che sono ma solo se seguo quelle norme nelle quali dicevi di non credere neanche tu.
Quella persona che vuole fare sesso sono sempre io, è una parte di me e mi sembrerebbe ignobile non dirtelo o edulcorare la faccenda dicendoti che sono posseduta, da esorcizzare, perché anche queste erano le scuse che usavano le donne d’un tempo per sopravvivere alla cultura del possesso. Io sono questa e se resti con me tu non perdi alcun valore. È tuo padre o tuo nonno che ti hanno riempito la testa di cose che non sono vere ma se tu resti con me non hai perso proprio niente. Noi siamo complici, solidali, siamo profondamente legati, amici, amanti, un tempo appassionati e oggi molto meno, ma io è con te che voglio dormire e risvegliarmi al mattino. Se ho un problema voglio correre da te e trovarti a braccia aperte. Se tu hai un problema io, per te, ci sarò sempre. Ma perché mai devo rinunciare al sesso che è un bisogno, un desiderio, un breve momento di tutta la mia complessissima vita?
Allora per restare con te dovrei mentirti? E già ti vedo che prepari un borsone per andare altrove e sei triste, come lo sono io, e vorrei dirti che mi mancherai da morire, non riuscirò a stare bene senza di te e non so se devo scendere a compromessi con me stessa o se essere sincera fino in fondo. Abbracciami, gli dico, e lui chiude gli occhi e dice che ha in testa le immagini di me che scopo con un altro e non riesce neppure a respirare, gli manca l’aria al solo pensiero. Non posso. Non ce la faccio. Scusami. Così va via.
L’amica ora mi dice: e cosa ti è rimasto dopo tutto quanto? Ti sei giocato un uomo d’oro per una scopata. Lo vedi che sei un’idiota? Superficiale? Donne e uomini sono fatti in modo diverso. Se vuoi stare con loro devi sapere che è così. E io la guardo e penso che non è possibile. Che gran stronzata sta dicendo. Mi sembra un’aliena e allora spezzo una lancia in favore di me stessa e dico che deve andare via. Fuori da casa mia. Fuori dalla mia vita. Perché di questi stereotipi sessisti ne ho abbastanza e perché se devo trovare qualche responsabile per la cultura che ha formato il mio compagno a ricevere sofferenza dal mancato possesso del mio corpo, allora comincerò da lei. Io e lui non siamo naturalmente diversi. Gli uomini non sono possessivi per natura, altrimenti dovremmo giustificare gli omicidi, i crimini orribili che in nome della cultura del possesso vengono commessi. Invece io ho fiducia nel genere maschile e non penso affatto che loro uccidano su mia provocazione e che io debba rinunciare a fare quello che voglio per tenerli buoni. Non è così che va la storia. Io e lui siamo uguali, il punto è che qualcuno ha deciso che dovevamo crescere in modo diverso. Allora vaffanculo a chi mi ha intrappolata in questa prigione. Vaffanculo a chi ha a cuore la monogamia o non si aspetta che le donne siano sessuate anche dopo che hanno smesso di dormire assieme ai mariti decennali. Vaffanculo a chi tormenta le donne affinché assegnino la proprietà dei propri corpi ad altri. A chi pensa che dovremmo chiedere perdono affinché un patriarca magnanimo risparmi la nostra vita. A chi pensa che un corpo adultero debba essere spogliato, torturato, punito, perfino dalle proprie simili tanto ligie agli ordini dei loro padri. E vaffanculo anche a te, amica mia, perché in un modo o nell’altro anche tu mi hai chiamata troia e perché sono convinta che di me non hai capito un cazzo. E allora resto sola o lascio aperta la mia porta. Entra chi sa che non può accomodarsi in eterno. E il resto è storia.
Ps: è una storia vera. Grazie a chi l’ha raccontata.
Sembrerà strano…ma capita a 50 anni..di pensare questa frase in modo più serio..
come di un proposito mai veramente pensato e realizzato..eppure tanto importante..
cioè proprio di pensare a doversi godere la vita.. come veramente essa merita ..perché è un passaggio..
una esperienza ,ritengo non unica, ma veramente importante..
come l’agognano ,sospirando, i mutanti del film..Blad Runner ed è molto breve…
Siamo troppo condizionati nelle nostre vite di credenti..e parlo di tutti i credenti ..da un dio..
quello di cui ci parlano le dottrine religiose dell’ebraismo,del cattolicesimo ,dell’islamismo..che non è il vero dio..
A questo punto ritengo utile consigliare di leggere il Prologo del Vangelo di Giovanni..e la traduzione ed il commento(vai all’articolo)..
che di esso ne fanno due biblisti,il cui libro,il vangelo di Giovanni,appunto,
è stato pubblicato da Cittadella Editrice con l’imprimatur del vescovo di Assisi, Sergio Goretti
Il dio che riteniamo di aver conosciuto..che tramandiamo ai nostri figli..alle future generazioni..non è il dio della vita e della creazione..
Assomiglia più propriamente..ma non abbiamo il coraggio di ammetterlo..al dio Moloch..
vi ricordate quella divinità a cui i non israeliti sacrificavano i propri figli?
Sostanzialmente il dio dei credenti è la stessa divinità..un dio Moloch..a cui sacrifichiamo noi stessi e le future generazioni..
Non ci credete,ma ci arriverete per gradi..se mi seguirete..
La teologia cristiana ..e non solo..ha incentrato tutto il suo sapere..su dio..in un ottica sbagliata..
quella del sacrificio e dell’espiazione..penso che mi seguiate,..
Ci è stato detto che dio..è l’essere perfettissimo,creatore del cielo e della terra di tutte le cose visibili ed invisibili..
è stato poi aggiunto che egli ama la giustizia in quanto giusto..che egli ha creato la legge..e questa egli applica perché è la sua volontà..
ed il suo occhio..vede e giudica le nostre azioni..anche le più recondite ed i nostri pensieri..e che niente a lui sfugge..
Siccome poi ..egli è anche buono..Costui .per soddisfare le sue esigenze di legalità,in quanto egli è legge..
ha condannato i nostri peccati nella carne del proprio figlio..appendendolo alla croce..
Questa è in poche parole ..ma sostanziali..la TEOLOGIA,SCIENZA DI DIO..CRISTIANA E NON SOLO..
Ma non è cosi..siamo ciechi..incapaci di vedere..non sentiamo la Vita…cioè dio..l’abbiamo persa per strada ..la vita..
Già i veri profeti..i veri sapienti..se ne erano accorti …in tempi lontani..c’è un racconto,una riflessione ebraica che a me piace ricordare..
a proposito di Mosè e dei comandamenti..
Mosè..sul monte Sinai..non poté vedere il volto di Dio..perché sarebbe morto..nascosto in una caverna udì la sua voce..cioè la sua coscienza..
percepi’ quello che potè percepire, di dio, come uomo..
poté vedere ed in effetti vide.. solo le spalle di dio..
Il significato di ciò è presto detto..Mosè e tutti gli intermediari dell’antica alleanza hanno espresso su dio,
il concetto che essi hanno potuto capire..senza conoscere veramente il suo volto..
Solo il Figlio che vive nel seno del Padre..egli ce lo ha rivelato..Prologo di Giovanni,1-18
Il dio della Vita,della Creazione.. è un’altra cosa..è il dio che ha creato, la vite ed il grano, perché divenissero per noi, vino e pane..
sostegno e sollievo alla nostra esistenza umana..è il dio che ha creato il maschile ed il femminile..
che ha voluto..si unissero e creassero..con quel godimento scambievole..quel fuoco d’artificio cosmico..quella estasi ..come è appunto la sessualità nell’orgasmo..
A tale proposito..c’è una pagina di poesia..vera per me..e scandalosa.. che vi propongo..
POESIA D’AMORE SU UN TEMA DI WHITMAN
Senza rumore entrerò nella camera da letto e mi stenderò tra lo sposo e la sposa, quei corpi caduti dal cielo sdraiati in attesa nudi e irrequieti, braccia posate sugli occhi nel buio, affonderò il mio volto nelle loro spalle e nei seni,respirando la loro pelle, e accarezzerò e bacerò il collo e la bocca e farò che il dorso sia aperto e conosciuto, gambe alzate piegate a ricevere, uccello spinto nel buio tormentato e aggressivo duro dal buco alla testa eccitata, corpi nudi allacciati tra brividi, fianchi caldi e natiche avvinte e occhi, occhi lucenti e maliardi, spalancati nell’abbandono, e gemiti dei movimenti, voci, mani nei capelli, mani tra le cosce, mani bagnate, su labbra intenerite, palpitante contrazione di ventri finché lo sperma bianco fluisce tra lenzuola sconvolte, e la sposa implora pietà, e lo sposo è coperto di lacrime di passione e di compassione, e io mi alzo dal letto sazio di ultimi gesti intimi e baci di addio – tutto prima che la mente si svegli, dietro persiane e porte chiuse in una casa oscurata dove gli abitanti vagano insoddisfatti nella notte, nudi spettri che si cercano nel silenzio a vicenda.
Questo è il vero dio..il dio della Vita..che vuol fare di noi..lo aveva già annunciato con i suoi profeti più lungimiranti..
degli altri Dei..simili a lui ..come già fummo creati a sua immagine e somiglianza..
una ipotesi poco immaginabile.. a cui non abbiamo mai creduto..
L’essenza vera dell’uomo..il cui vero fine su questa terra è..divenire dio..
è appunto questa…sentire e vivere e mai tradire..mai vendere..a sua spontanea naturalità..
che lo rende partecipe ed aperto all’umanità intera ..a tutti i suoi simili..
per godere dell’amore fraterno..dell’amore paterno ,materno.. dell’amore dell’eros..
Questa divina umanità purtroppo si avverte di più nelle civiltà meno evolute e più naturali ..
.e si è quasi persa..ed ancor più travisata..nelle cosiddette civiltà religiose…occidentali e cristiane..voi cosa ne pensate?
Si parla di "trattamento robusto" o di "pressione fisica", ma dietro questi termini ci sono sempre le sevizie. Per Amnesty International l’uso della tortura si diffonde, sempre più governi tendono a giustificarla in nome della sicurezza nazionale, erodendo progressi degli ultimi 30 anni
di GIAMPAOLO CADALANU
ROMA – Finalmente i governi hanno cancellato la parola tortura. No, non è che abbiano licenziato i carnefici e smesso per sempre di usare le mani pesanti, tutt’altro. Semplicemente, se ne vergognano talmente che ora adoperano eufemismi e giri di parole. Si parla di "trattamento robusto" o di "pressione fisica", ma dietro questi termini ci sono sempre le sevizie. Che siano condotte con i metodi arcaici, presi in prestito dal Medioevo o invece si avvalgano di tecniche più "moderne", magari meno sanguinose ma altrettanto brutali, la sostanza resta quella. È il caso dell’obbligo di restare in posizioni dolorose o della privazione del sonno, per non parlare dell’ormai famigerato waterboarding, che simula l’annegamento.
Progressi cancellati in nome della sicurezza. Per Amnesty International non c’è stratagemma linguistico che tenga: questi abusi vanno eliminati in ogni modo, anche perché gran parte degli stati che se ne macchiano hanno firmato la Convenzione delle Nazioni Unite del 1984, che vieta appunto la tortura chiamandola per nome. Trent’anni dopo la firma solenne all’Onu, strappata dopo una mobilitazione massiccia, adesso Amnesty lancia una nuova campagna. "L’uso della tortura sta aumentando, sempre più governi tendono a giustificarla in nome della sicurezza nazionale, erodendo così i progressi fatti negli ultimi 30 anni", denuncia Antonio Marchesi, presidente della sezione italiana.
La Convenzione Onu non ha cancellato gli orrori. Che sia la spinta dell’emergenza terrorismo, capace di far fare passi indietro anche legislativi a molti paesi occidentali, o che sia invece una scarsa cultura dei diritti umani, la Convenzione Onu non ha cancellato gli orrori. "Dal 1984 è stata ratificata da 155 nazioni", dice Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty Italia: "Ma noi abbiamo registrato casi di tortura o maltrattamenti in 141 di questi paesi. E vista la segretezza delle pratiche, è probabile che il numero reale sia più alto". Le segnalazioni di casi di maltrattamenti e abusi arrivano da tutto il mondo, e se l’Europa gode di una situazione migliore nel suo complesso, la partecipazione alla campagna di "extraordinary rendition" su richiesta di Washington ha fatto fare al vecchio continente numerosi passi indietro. Pesante in genere la situazione nel resto del mondo: secondo un sondaggio di GlobeScan condotto in 21 paesi, 82 persone su cento chiedono leggi rigorose contro la tortura, 44 su cento temono di provarla se arrestati, e 36 la ritengono giustificata in casi eccezionali.
Il caso italiano. Il caso italiano poi è molto particolare: il nostro Paese ha ratificato la Convenzione Onu, ma non ha mai inserito il reato di tortura nel codice penale, di fatto rendendo molto più debole l’adesione ai valori dell’accordo internazionale. Ora è all’esame della Camera un testo approvato in Senato, che prevede pene più pesanti se a praticare la tortura è un pubblico ufficiale. E l’approvazione è urgente. Casi come il G8 di Genova non sono isolati: secondo Amnesty International, in diverse occasioni la mancanza di un reato specifico ha permesso alle persone condannate per maltrattamenti di approfittare della prescrizione o dell’indulto. In altre parole, i torturatori l’hanno fatta franca.
Sono voci in nome della memoria, quelle che si alzano a Genova. È polemica sulla nomina a presidente della Fondazione Ansaldo di Gianni De Gennaro, presidente di Finmeccanica, colui che nel 2001 era a capo della polizia protagonista degli scempi del G8 di Genova: “Apprendiamo con sconcerto la nomina”, tuonano in una nota congiunta Vittorio Agnoletto, già portavoce del Genoa Social Forum durante il G8, e Antonio Bruno, capogruppo della Federazione della Sinistra in consiglio comunale (dov’è all’opposizione, mentre in Regione è in maggioranza). E chiedono al Sindaco Doria e al presidente della Regione Burlando di intervenire, in nome del valore che la Fondazione ha per la città e dell’importanza della memoria. La fondazione Ansaldo, creata da Finmeccanica spa, Regione Liguria, Comune e Provincia di Genova, è un’istituzione che promuove la cultura economica, l’impresa, il lavoro: “Di quale cultura sia portatore De Gennaro l’abbiamo potuto sperimentare a Genova nel 2001 – spiegano Agnoletto e Bruno – che fu la più grave violazione dei diritti umani in Occidente dopo la seconda guerra mondiale, con i massacri per le vie di Genova, l’uccisione di Carlo Giuliano, l’irruzione “cilena” alla scuola Diaz, le torture della caserma di Bolzaneto. Forse la fondazione Ansaldo, modificando i suoi obiettivi, intende organizzare corsi su come si costruiscono prove false, sulle tecniche migliori per torturare e massacrare cittadini inermi?”. Dure le critiche. E le richieste che seguono agli amministratori cittadini e liguri, sinora rimasti in silenzio: “Chiediamo l’immediata revoca di tale nomina, un insulto per tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e la Costituzione italiana. Chiediamo al Sindaco Marco Doria e al presidente della regione Claudio Burlando di entrare in sintonia con l’indignazione della Genova democratica, e di far esprimere l’indignazione attraverso i loro rappresentanti nel consiglio di amministrazione della Fondazione, arrivando anche a valutare la autosospensione dal CdA stesso nel caso che de Gennaro rimanga al suo posto”. Anche Nichi Vendola, intervenuto a margine del comizio per la Lista Tsipras a genova, ha commentato: "E’ un’altra nomina che De Gennaro cumula ed è significativa. Emerge la figura di un intoccabile. Qualunque stagione politica si sussegua nel nostro paese sullo sfondo c’è il ruolo monumentale di Gianni De Gennaro". Secondo vendola "credo che qualche domanda su questo cumulo di potere sia lecito porla. Una città come Genova da De Gennaro aspettava qualche risposta antica".
donne ultraviolette
Siamo donne ultraviolette: frequenze al di là del visibile e della televisione. Ultraviolette del pensiero, vorremmo ri/fondare i rapporti fra i SESSI, e verso il MONDO, sulla base del RISPETTO.
METEMPSICOSI RELOATED
Qui non troverete ‘verità’ solo ‘informazioni’ tradotte, quelle le cui conclusioni sarete VOI a dover confrontare ed approfondire…
superficaoca channel
Ho un Q.I. così ALTO (anche senza tacchi) che mi vergogno. Motti del Superficaoca Channel:1. PRESTO!! che è TARDI !!!!
Amnesty International
Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese P
La Rete delle Donne
Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma.
Anagen.net
un portale di integratori ,ricco di spiegazioni scientifiche
Fondazione Valsè Pantellini
Gli studi sull’efficacia dell’ascorbato di potassio nella cura del cancro (vai al post sull’argomento)
Ivan Ingrilli (grillo parlante)
Questo blog cerca di informare sui pericoli che ci vengono nascosti ai danni della nostra salute, sulle leggi che influenzano la nostra liberta’ di scelta e su quelle corporazioni che lucrano promuovendo i loro prodotti, danneggiando la scienza e le soluz