Il corpo umano..cervello ed organi..è un insieme..unico..
con ciò..intendo dire..che tutti gli organi..e le parti..sono collegate al cervello.
Ma ..la riflessione importante..è..che..se..non si usano..tutte le parti..dell’organismo..
(dita..mani..piedi..gambe..sesso..il secondo chakra.. ( sono 7..i sacra ..nel corpo.e sono i punti energetici..cioè..di passaggio..dell’energia vitale del corpo,) allora succede.. che..di conseguenza..l’energia vitale non passa..
la conseguenza..è..che il cervello..non funziona la massimo..praticamente..diminuiscono..
le nostre capacità mentali.
Le religioni..che altro non sono..che istituzioni di potere..hanno sempre conosciuto..questi principi.
Da ciò..proviene..il comando di non vivere..naturalmente..la nostra naturale umanita corporea.
Infatti..sia l’Ebraismo..che l’Islamismo..hanno vietato..la naturale..comprensibile..masturbazione . Siamo stati fatti..esseri corporei..sessuati..ed ad una certa età..inizia..la nostra vita ferile;
per gli uomini..il segno..sono..le prime..pollulazioni notturne.. per le donne..l’inizio è..la mestruazione.
Se..ad un essere..umano..si impedisce..la sua normale attività..riproduttiva..ciò..comporta ..di conseguenza..un blocco mentale..il cervello non funziona..correttamente.
Ridotto..ad un puledro..chiuso in un recinto..nell’inizio..della sua età fertile..e imossibilitato..concretamente..a viverla..viene..per effetto conseguenze..ridotto..ad una obbedienza forzata..a riconoscere..il potere..del suo “padrone”..e poi..la sua mmente..vacilla..in elucubrazioni mentali.. considerate..dai “padroni”..tendenze..religiose.
ripreso..da l Blog “ESSERE”..un..blog..penetrante..i reconditi meandri..del comportamento ..umano
“Leccaculo scambista”, personaggio diabolico che entra in scena nel momento in cui nello stesso ambito lavorativo c’è un altro leccaculo di livello alto. Ed è allora che si instaura una sorta di patto di non belligeranza tra i due contendenti che si riassume in un ““Tu dici in giro che io sono bravo ed io faccio altrettanto con te”. Vanno dal capo in due, dopo aver studiato quello da dire e non risparmiano di fare l’uno il testimone dell’altro per dare maggior credito agli scenari apocalittici che raccontano. Nell’abbigliarsi e nello zuccherare il caffè del capo, non si risparmiano in colpi bassi e attentati.
Sorvolando sul leccaculo collodiano, lungimirante e altre tipologie, viene semplice dire che l’adulazione, nella nostra società rappresenta una strumento agevolato per acquisire privilegi e favori. Infatti, personalizzare la leccata a seconda del destinatario, scoprendone i punti deboli: figli, intelligenza, bellezza, professione, casa, squadra di calcio, hobbies e cazzi& mazzi è quanto di più proficuo si possa fare in un ambito lavorativo . Già, perché ricevere complimenti e sentirsi circondati dal consenso spudoratamente falso, piace sempre di più poiché è notorio che la verità fa male e l’adulazione è sempre più vincente ed appagante. Peccato che nel nostro mondo non funzioni la stessa regola del mondo animale, in cui il “puledro ruffiano” non trascorre una buona esistenza, anzi ha una vita triste e meschina.
Infatti, al cavallo ruffiano vengono recisi i dotti deferenti, cioè gli viene praticata una vasectomia per renderlo sterile. L’intervento non preclude l’ erezione, quindi, in ogni caso, permetterà al nostro puledro comunque il sollazzo sessuale. Le cavalle, che hanno un brevissimo periodo di calore nel quale sono feconde e accettano il maschio, in quei giorni sono particolarmente irascibili poiché tendono ad aggredire con sonori calci delle zampe posteriori, le palle ed il petto dei maschi troppo avventati . Ecco, durante questo periodo “nervoso”, si ricorre al cosiddetto, sfigatissimo, puledro ruffiano, che viene introdotto nel recinto assieme alla cavalla in calore a prendersi la fase acuta di calci e morsi. Questo per evitare che la cavalla possa calciare e ferire seriamente uno stallone costosissimo. Comunque, la battaglia puo’ durare anche qualche giorno e, quando l’allevatore si accorge che la cavalla si è “sfogata” fisicamente e, stimolata, sta per “accettare ” il maschio, tira via il puledro mazziato e fa entrare dentro il fortunato stallone ” per la monta. Fine delle trasmissioni per il “cavallo ruffiano”.
Insomma, un cavallo che fa il lavoro sporco per conto dello stallone che, al momento culminante ed agognato, con un erezione alla Siffredi viene allontanato ed isolato miseramente con il suo carico di frustrazione e….non solo.
Ecco, sarebbe equo e giusto che nella nostra società, i leccaculi o i ruffiani, assaggiassero, per una sola volta, l’intensità di quei calci alle palle e nel momento di una promozione o di un avanzamento, venissero, miseramente, “tirati via”.
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. (e seguenti..)
26 E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,
27 Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
Questo..è..il secondo racconto..della Genesi..
7allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
20 Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche,
ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
23 Allora l’uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta». 24 Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25 Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.
Se la Bibbia..è..la Parola autentica..di Yahweh.. allora..è..un pò..strana..
come può essere..che Dio..abbia detto due racconti differenti..
non si tratta di formalità..insignificanti..
ma di concezioni..dell’uomo..completamente..differenti..
Perchè..nel primo caso..
l’uomo e la donna..sono stati fatti..ad immagine..e somiglianza..di Dio..
nel secondo..invece..
la donna è stata creata..con una costola di Adamo..cioè..la sua carne.. le conseguenze..che ne derivano..sono bel spiegate..dal loghion..che si legge..nel vangelo di Tommaso..
121.) Simone Pietro disse loro: – Maria si allontani di mezzo a noi, perché le donne non sono degne della Vita! – Gesù disse: – Ecco, io la trarrò a me in modo da fare anche di lei un maschio, affinché anch’essa possa diventare uno spirito vivo simile a voi maschi. Perché ogni donna che diventerà maschio entrerà nel Regno dei Cieli¹.
Pietro..parla..secondo ..la dottrina..ricevuta..dai sacerdoti..Farisei..sono loro..che verosimilmente..hanno scritto..il secondo racconto della genesi..
Il motivo..è presto detto..
il secondo racconto della genesi..afferma..che Dio..ha creato la donna..con la “Carne” di Adamo..
la donna è.. “carne della stessa carne”.. dell’uomo..ma..non possiede..“l’anima” ..
la casta sacerdotale ebraica.. ha stravolto…la verità..della Creazione..
per dominare..la donna..
le conseguenze..si sono sparse..in tutta l’umanità..
la donna..di conseguenza..è stata ritenuta..un essere inferiore..
è rimasta..intatta..nella chiesa cristiana..con le aberranti conseguenze..del caso…
poi..con Maometto.. questa superiorità..maschile..dell’uomo..sulla donna..
è continuata..per i secoli..in avvenire..
97.) Gesù disse: – Venite a me, perché leggero è il mio giogo e dolce la mia autorità, e troverete la Quiete per voi stessi!¹
68.) Gesù disse: – Io rivelo i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri 1. Quello che fa la tua destra, lo ignori la tua sinistra².
58.) I discepoli gli dissero: – Può essere utile o no la circoncisione? – Ed egli disse loro: – Se fosse utile, il loro Padre li avrebbe generati circoncisi già dalla madre. Ma la sola circoncisione in ispirito è veramente utile¹.
46.) Gesù disse: – A chi ha verrà dato, ma a chi non ha verrà tolto anche il poco che possiede¹.
44.) Gesù disse: – I farisei e gli scribi hanno ricevuto le chiavi della conoscenza, ma essi le hanno nascoste: non hanno saputo entrare essi stessi, né hanno lasciato entrare quelli che lo desideravano¹. Ma voi siate astuti come i serpenti e puri come le colombe².
Il tantra, sia nella variante indù sia in quella buddhista, è un sentiero religioso attraverso il quale uomini e donne possono accedere insieme alla dimensione spirituale ed all’illuminazione attraverso una serie di espressioni d’intimità ritualizzate che trasformano la passione fisica in estasi divina.
Il buddhismo tantrico si distingue da altre tradizioni buddhiste perché è l’unico a considerare il corpo e le esperienze sensoriali come un mezzo per attingere alla Fonte originaria della conoscenza e del potere spirituale.
Entrando in un tempio del Ladakh, terra del buddhismo tantrico, rimaniamo colpiti dalle spettacolari rappresentazioni delle donne-dee nell’atto di cavalcare una tigre o di danzare sull’acqua con i loro corpi sinuosi che fluttuano nell’aria, le chiome al vento… donne dagli sguardi persi nell’infinito, che spiccano il volo avvinghiate ai loro partner maschili, i volti risplendenti di passione ed estasi mentre si librano negli spazi sconfinati dei paesaggi surreali del buddhismo tantrico… e ci sembra quasi di sentire il ciondolio dei loro strani ornamenti d’osso quando, irate, combattono contro l’ego: quando appaiono in forma pacifica le dãkini riposano sopra un fiore di loto in tranquilla beatitudine, quando appaiono in forma irata calpestano i cadaveri del proprio
Secondo quanto scrive Miranda Shaw, nel suo libro intitolato Illuminazione appassionata (casa editrice Venexia, Roma, 2010), gli studiosi che non appartengono alla tradizione culturale del tantrismo tendono a focalizzare l’attenzione sulle forme esteriori dei rituali ed a negare un possibile collegamento tra le immagini femminili rappresentate nei templi e le donne realmente vissute. Stando alle interpretazioni occidentali dell’arte e della letteratura tantrica, solitamente di matrice junghiana o freudiana, queste immagini femminili sono simboli dei processi psichici dell’Anima maschile che emergono nella coscienza e non vengono mai in alcun modo relazionate con la vita vissuta delle yogini tantriche né con le loro qualità spirituali.
L’ipotesi che queste donne così magnificamente rappresentate potessero essere state davvero donne di grande spessore spirituale e persino donne illuminate, non viene mai contemplata. Al contrario: le adepte femminili del tantra vengono di solito descritte come niente più di un mezzo per raggiungere uno scopo, scopo che viene raggiunto dallo yogi maschio. Il buddhismo tantrico viene considerato come un movimento oppressivo nei confronti delle donne le quali occupano posizioni subordinate e marginali all’interno dei rituali, donne che vengono spesso umiliate e persino abusate. Anzi, secondo questo punto di vista, più corrotta è la donna, più risulta adeguata ai rituali tantrici;
interpretazione questa che ci ricorda le definizioni delle “devadasi indiane” dell’epoca colonialista, considerate anch’esse in termini dispregiativi e sprezzanti come le “prostitute del tempio”, vere e proprie “depravate”.
Le conclusioni alle quali sono giunti gli studiosi occidentali è che nel tantrismo sono gli uomini i veri ricercatori spirituali, le donne sono le loro “controparti passive” e vengono usate come “oggetti rituali” per far sì che il maschio raggiunga l’illuminazione.
Miranda Shaw espone nel suo libro una ricerca approfondita e ben documentata sulle donne che hanno ispirato e contribuito alla creazione delle suggestive immagini femminili ritratte nella tradizionale iconografia tantrica ed offre un’importante testimonianza della presenza partecipativa e creativa delle donne nel buddhismo tantrico, della loro esistenza storica, concezione religiosa e liberazione spirituale e scrive un nuovo capitolo sul tantrismo.
Lo scopo principale del libro è restituire alle… yogini… la loro dignità di ricercatrici spirituali e donne illuminate che hanno molto influito sulla storia culturale e spirituale dell’oriente.
Dalle biografie e dai testi scritti dalle adepte del tantra esaminate dalla Shaw emerge un intero pantheon di Buddha femminili, figure di donna eccezionali note come dãkini riposano sopra un fiore di loto in tranquilla beatitudine, quando appaiono in forma irata calpestano i cadaveri del proprio egocentrismo.
Secondo quanto scrive Miranda Shaw, nel suo libro intitolato Illuminazione appassionata (casa editrice Venexia, Roma, 2010), gli studiosi che non appartengono alla tradizione culturale del tantrismo tendono a focalizzare l’attenzione sulle forme esteriori dei rituali ed a negare un possibile collegamento tra le immagini femminili rappresentate nei templi e le donne realmente vissute. Stando alle interpretazioni occidentali dell’arte e della letteratura tantrica, solitamente di matrice junghiana o freudiana, queste immagini femminili sono simboli dei processi psichici dell’Anima maschile che emergono nella coscienza e non vengono mai in alcun modo relazionate con la vita vissuta delle yogini tantriche né con le loro qualità spirituali.
L’ipotesi che queste donne così magnificamente rappresentate potessero essere state davvero donne di grande spessore spirituale e persino donne illuminate, non viene mai contemplata. Al contrario: le adepte femminili del tantra vengono di solito descritte come niente più di un mezzo per raggiungere uno scopo, scopo che viene raggiunto dallo yogi maschio. Il buddhismo tantrico viene considerato come un movimento oppressivo nei confronti delle donne le quali occupano posizioni subordinate e marginali all’interno dei rituali, donne che vengono spesso umiliate e persino abusate. Anzi, secondo questo punto di vista, più corrotta è la donna, più risulta adeguata ai rituali tantrici: interpretazione questa che ci ricorda le definizioni delle devadasi indiane dell’epoca colonialista, considerate anch’esse in termini dispregiativi e sprezzanti come le “prostitute del tempio”, vere e proprie “depravate”. Le conclusioni alle quali sono giunti gli studiosi occidentali è che nel tantrismo sono gli uomini i veri ricercatori spirituali, le donne sono le loro “controparti passive” e vengono usate come “oggetti rituali” per far sì che il maschio raggiunga l’illuminazione.
Miranda Shaw espone nel suo libro una ricerca approfondita e ben documentata sulle donne che hanno ispirato e contribuito alla creazione delle suggestive immagini femminili ritratte nella tradizionale iconografia tantrica ed offre un’importante testimonianza della presenza partecipativa e creativa delle donne nel buddhismo tantrico, della loro esistenza storica, concezione religiosa e liberazione spirituale e scrive un nuovo capitolo sul tantrismo. Lo scopo principale del libro è restituire alle yogini la loro dignità di ricercatrici spirituali e donne illuminate che hanno molto influito sulla storia culturale e spirituale dell’oriente.
Dalle biografie e dai testi scritti dalle adepte del tantra esaminate dalla Shaw emerge un intero pantheon di Buddha femminili, figure di donna eccezionali note come dãkini: donne coraggiose, libere, di grande spessore e potere spirituale che guidano i maschi verso l’illuminazione.
La visione indiana che emerge da questi scritti e biografie femminili non conferma le interpretazioni svalutanti nei confronti delle yogini tantriche dei più accreditati testi occidentali, ma esprime, al contrario, grande rispetto e venerazione profonda della potenza spirituale-magica intrinseca alla condizione di Donna.
Le descrizioni delle donne del buddhismo tantrico come corrotte o depravate, prostitute etc… , sottolinea la Shaw, descrizioni dal colorito tipicamente androcentrico, tradiscono un residuo di indignazione vittoriana non solo nei confronti dell’attività sessuale delle donne al di fuori del matrimonio, ma anche verso la venerazione ed esaltazione religiosa della Donna in quanto tale. La reverenza religiosa verso le donne che caratterizza il tantrismo è così in contrasto con i valori ed i precetti tramandatici dalle nostre religioni tradizionali, sostiene la Shaw, da costituire uno dei più grandi ostacoli all’accettazione e comprensione della filosofia tantrica.
Nel contesto tradizionale del buddhismo monastico i partecipanti vengono incoraggiati al potenziamento dell’intelletto ed alla dialettica filosofica a scapito delle dinamiche corporee, delle sensazioni ed emozioni. La filosofia tantrica sottolinea invece che la mente da sola non è sufficiente ad aprire le porte della conoscenza; vengono enfatizzate, al contrario, soprattutto la soggettività e le componenti relazionali e sensoriali che animano i rituali: l’interdipendenza della dissoluzione e dell’apoteosi dei due partner così come la passione ed il piacere come fonti primarie di conoscenza e di potere spirituale – una sorta di reazione complementare e correttiva all’unilateralità monastica.
I testi tantrici espongono, passo dopo passo, un programma buddhista di decostruzione del sé contemporaneamente alla decostruzione dell’altro, seguito dalla ricreazione di una nuova identità soggettiva integrata: l’unione di un Buddha ed una Buddha. Solo seguendo la nostra passione fino alla sua origine, riusciamo a contattare, secondo la filosofia tantrica, il nostro nucleo interiore di beatitudine, la fonte originaria del Piacere che in quanto tale non ha alcuna causa immediata, ma appartiene alla natura stessa della psiche, alla sua “divina essenza primordiale”. E’ la beatitudine sensoriale, il “piacere umano”, l’elemento catalizzatore di questo percorso, il moto dinamico che conduce i partner yogici a varcare la soglia del regno terreno verso le sfere trascendenti dell’esistenza. L’esperienza erotica contiene già al suo interno il seme di questa consapevolezza illuminata: il piacere estremo, l’abbattimento delle barriere dell’ego, l’oblio di sé che culminano nell’estasi e nellaconsumazione del pensiero concettuale nel fuoco della passione.
Nel suo aspetto di fusione di forma e contenuto l’unione tantrica sfugge a qualsiasi descrizione in termini puramente fisici e diviene il tipico esempio dell’esperienza spirituale di “dissoluzione nella luce pura”, quello stato di non-dualità in cui il soggetto e l’oggetto si dissolvono e si fondono: saggezza e compassione, beatitudine e vacuità, insieme al congiungimento fisico degli organi sessuali femminili e maschili ed a numerosi altri elementi fisico-spirituali che vengono integrati sulla via verso l’illuminazione.
La stessa anatomia interna dell’organo sessuale femminile, per esempio, è percepita come un mandala, al centro del quale troneggia un palazzo tempestato di pietre preziose, la Dimora di un Buddha.
Esso non ha dimensioni fisse, perché si tratta di un “luogo incommensurabile” sul piano mistico dell’esperienza.
Michel Foucault contrappone all’oggettivazione e alla manipolazione occidentale della sessualità (che definisce scientia sexualis ) quella che lui definisce l’ars erotica dell’Oriente (il tantra ne è un esempio), una sessualità vissuta ed esplorata per se stessa, per il piacere che conduce alla fonte interiore di Vita ed alla trascendenza.
Il buddhismo tantrico non propone un modello relazionale di sfruttamento, ma di complementarietà e reciprocità e rimanda ad una variante delle relazione umane che arriva persino a trascendere il dualismo di genere.
Tutto ciò appare quantomeno insolito agli occhi di un lettore occidentale il quale parte dal presupposto che le relazioni in generale e quelle tra i sessi in particolare, implichino sempre una qualche forma di potere o di rivendicazione egoica.
I filosofi tantrici ci raccontano che al momento del concepimento una scintilla di beatitudine si unisce con una goccia dei fluidi generativi femminili e maschili, formando una scintilla di Piacere che è il nucleo del nuovo essere.
Nell’intera genesi di un essere umano è presente quindi un elemento di piacere metafisico: il Sé interiore o l’Essenza.
Questa beatitudine che è presente nel momento del concepimento di un essere umano rimane lì, nel suo recesso più intimo, nel suo cuore per sempre, come un ponte che gli indica la via del ritorno, un ponte che può riportarlo indietro alla Prima e Ultima realtà.
Molte persone mi chiedono spesso come usare il sesso nella pratica spirituale. L’unione di due corpi muove energie particolari perché si forma una polarità maschile/femminile che, come un circuito, attiva delle grandi potenzialità. Ovviamente più se ne diventa consapevoli meglio si può utilizzare l’intero processo. Non mi metterò ora a fare un trattato tantrico, ma darò alcune indicazioni per iniziare a vivere l’incontro sessuale non come un semplice atto animale, ma come un mezzo utile alla pratica verso la libertà.
La polarità maschile/femminile che si attiva nell’unione sessuale può liberare quella bellissima e potente energia che si trova alla base della spina dorsale e che, se fatta salire fino alla cima del capo, porta il risveglio dei centri energetici assopiti. Non solo; è possibile entrare in stati di coscienza espansi che portano oltre alla piccola percezione del proprio ego, e possono manifestarsi grandi intuizioni di consapevolezza che aprono porte sulla libertà del Sé.
Solitamente l’incontro con l’altro avviene esclusivamente a livello del primo chakra e non ci si sposta da lì. È più che altro uno scarico di tensione, uno sfogo che fa sentire il corpo al massimo un po’ più rilassato. Quante persone, soprattutto donne, mi parlano di quella triste sensazione che rimane “dopo”! A qualcuno comunque può continuare ad andare bene così, ma altri sicuramente sentiranno il bisogno di conoscere e utilizzare tutte le potenzialità dell’unione maschile/femminile.
Ovviamente è anche importante con chi ci si incontra poiché lo stato di coscienza del compagno/a viene unito al nostro e ne è estremamente influenzato.
L’atteggiamento interiore dovrebbe essere quello dell’apertura totale del cuore nei confronti dell’altro. Non si può incontrare il partner se si hanno resistenze, rancori o chiusure di qualche tipo; l’energia sacra così non scorre. È necessario essere disposti ad aprirsi totalmente in un abbraccio profondo nel quale abbandonarsi fino in fondo, mantenendo quel tenero sguardo assolutamente non giudicante, che permette di svegliare sempre più la consapevolezza di Sé.
Anche tutti i tabù sociali sul sesso e un’educazione particolarmente rigida su tal punto, inibiscono quel lasciarsi andare necessario al libero scorrere delle energie. Le persone mi raccontano spesso quanto il far l’amore sia per esse il contrario stesso dell’apertura, rendendolo più un gioco di potere e di attaccamento che un’unione vera. Questo accade a causa dei conflitti irrisolti e delle dinamiche negative con l’altro.
Il proprio compagno/a diventa spesso la persona con la quale ci si chiude di più perché è proprio quella dalla quale ci si sente più feriti.
Chi comprende che il miglior modo per difendersi è invece proprio l’apertura del cuore, riesce pian piano ad avere veramente quella cura del rapporto che permette di risolvere i problemi.
La paura dell’aprire totalmente il proprio cuore all’altro è una delle cause principali della grande sofferenza generata nelle relazioni affettive.
È necessario capire che un cuore amorevole e aperto è un cuore sempre vittorioso, anche di fronte al dolore del tradimento, anche in caso l’altro si riveli non corrispondere alle proprie aspettative.
È il cuore aperto che rende appagati e permette di fluire con la vita; nessun partner sarà mai in grado di renderci liberi e felici.
L’errore più grande è infatti quello di credere che il proprio compagno/a possa sostituirsi a Dio e saziare ogni nostro bisogno d’amore.
Se il nostro cuore è chiuso, non scorrerà in noi né l’amore né la felicità, nemmeno se il nostro partner fosse Gesù Cristo!
Per entrare nella sacralità del sesso occorre, innanzi tutto, essere disposti ad aprirsi totalmente all’altro, a tutti i livelli, senza inibizioni e senza paura di doversi difendere con la chiusura del cuore.
Cercando di essere sempre più naturali e spontanei, quindi si può permettere all’apertura del cuore di chiamare il sacro fuoco che richiede poi tutto il nostro ascolto e tutta la nostra accoglienza per riuscire a procedere nel suo percorso.
Il secondo passo è riconoscere il divino che c’è nell’altro e far l’amore proprio con il suo aspetto illuminato e risvegliato. A tal fine immaginate il corpo del vostro partner completamente di luce, come un vero Dio.
Di fronte a voi avete la manifestazione della piena potenzialità illuminata del vostro compagno/a e quella abbracciate abbandonandovi totalmente.
Non vi devono interessare i difetti e le mancanze dell’altro ora, altrimenti è con l’energia di questi che vi unirete.
Richiamando la vera natura divina dell’altro, sarà con questa che farete l’amore e questa avrà il potere di formare quel circuito sacro che serve per innalzare le energie che altrimenti rimarrebbero a livello basso. Naturalmente anche voi dovete immaginarvi e sentirvi luminosi e risvegliati nel vostroaspetto divino!
Per realizzare l’unione sacra è necessario che non abbiate paura di fondervi con l’altro fino a sparire.
È una resa dell’ego al divino di entrambi che è di fatto Uno: una sola Presenza d’Amore.
Devono venir coinvolti in seguito tutti i punti energetici, proprio partendo da quello sessuale, quindi il fuoco sacro dev’essere liberato – grazie al corretto atteggiamento interiore – da quel punto, per poi salire lungo gli altri chakra.
Vi sono ovviamente delle tecniche che aiutano a realizzare questo risveglio dell’energia, ma affinché siano efficaci occorre allenarsi prima a sviluppare gli atteggiamenti interiori sopra descritti.
La tecnica, senza lo stato di coscienza appropriato, può anche essere pericolosa e creare scompensi anziché aiutare. Ecco perché è così importante dedicare un lungo periodo di tempo a sviluppare e allenare insieme al partner l’apertura del cuore senza paura, l’abbandono presente e totale a livelli sempre più profondi, il riconoscimento del proprio aspetto divino e di quello dell’altro, la resa totale a quella divina Tenera Presenza che chiama gli amanti a Sé, proprio perché sono stati capaci di aprire gli stretti e miseri confini dell’Io fino a divenire Uno.
“ho 52 anni suonati e sono in menopausa da due anni. Dopo un periodo di sei mesi dall’ultima mestruazione mi è passato il malumore, grazie a qualche integratore ho sistemato la chimica del mio corpo e poi mi sono detta che era un momento fantastico, per me. Finalmente l’altalena era finita, potevo godermi un tempo di grazia terrena. ho abbandonato la mia vecchia cerchia di amiche sposate, conviventi, comunque vecchie in testa, e ho frequentato un gruppo di persone con le quali condividevo interessi. Attorno a me si sono raggruppati uomini desiderosi di compiacermi, di qualunque età, e io che ho sempre amato fare sesso, l’ho vista come un’opportunità e non come un fastidio. Non indosso capi che mi ringiovaniscono. A malapena taglio i capelli e lascio lì il bianco di qualche ciuffo, e sono semplicemente io, con quello che ho, quello che sono. Venire a letto con me è gratificante per chi lo fa. È quello che mi hanno detto, e io ci credo perché godono sinceramente e mi cercano ancora e io a volte con difficoltà devo dire che se avessi in mente una relazione lo direi, ma ho solo voglia di godermi questo momento di libertà. Da qualche mese si è piazzato nella mia vita un uomo di 17 anni meno di me. Ci capiamo, siamo intellettualmente compatibili e sessualmente lo siamo ancora di più. se è vero che ci sono vecchi bacucchi che amano le adolescenti, è anche vero che c’è una giovane generazione di uomini e donne che se ne frega di simili stereotipi e segue solo l’istinto, l’olfatto e la pelle. Non so cosa farò adesso ma continuo a godermi il momento. Perciò si, credetemi, si può fare, e grazie al femminismo che mi ha insegnato ad essere libera. liberamente distante perfino dalle donne che sono tanto diverse da me.”
Mag 9, 2016
Dopo la menopausa le donne fanno sesso? Certo che si!
Mi è capitato di leggere una nota di una donna cinquantenne che consigliava alle ragazze di non seguire l’idea di una uguaglianza perché tanto, ella dice, uguali non saremo mai. Dunque perché provare? Il prezzo che si paga, dice ancora, è la solitudine, perché i “maschi”, così indistintamente descritti, invece sarebbero pieni così di donne che gliela danno. Mi spiace che dica questo così come mi spiace per i commenti che tante donne hanno dedicato a giudizio del corpo della moglie di Hugh Jackman, quasi a confermare il fatto che solo un certo tipo di donne può aspirare ad una relazione con un bell’uomo. Poi ricordo di un altro articolo in cui una donna in menopausa spiega invece come quel periodo per lei sia in realtà magnifico per fare sesso.
Si potrebbe intanto dire che in quanto a sessualità donne e uomini sono diversi ma uguali. Hanno entrambi l’esigenza di fare sesso e l’insicurezza non aiuta nessuno dei due. Se non sei Sharon Stone non vuol dire nulla. La sessualità è fatta di odori, parole, chimica, alchimie e sintesi diverse. Se hai la panza molle e la cellulite, cosa che può capitarti anche se hai vent’anni, non cambia nulla. Sul serio. E dare addosso alle femministe, perché sarebbero responsabili dell’illusione in cui si è cullata la donna cinquantenne ora pentita di aver dato precedenza ad altro invece che a un uomo, è un po’ come prendersela con i genitori se ti hanno consigliato di essere indipendente economicamente, studiare e laurearti e trovare lavoro, invece che dipendere da un uomo o da chiunque. Quel che abbiamo imparato dalle lotte di chi ci ha preceduto, grazie alla loro esperienza e capacità di osservazione e analisi del reale, è che hanno ragione e se il mondo che tu incontri è ancora lievemente retrogrado di certo non è colpa di nessuno.
La responsabilità è di chi non accetta quello che sei, e questo può capitare in ogni caso, anche se hai trascorso la vita a fare la perfetta moglie e madre.
Ma poi, quanta disistima devi provare per gli uomini, in generale, per definirli così trogloditi e superficiali? Allora scorro l’altro articolo e leggo di questa donna che se la gode e che parla di tantissimi uomini che la desiderano per quel che è. Basta poco. Metti un annuncio che dice che vuoi fare sesso e arriveranno a frotte, di ogni età e grado di bellezza, se è quello che ti interessa. Perciò io dico che note come quella che parla alle ragazze alludendo al fatto che devono beccare l’uomo in giovane età perché altrimenti poi non ne trovano altri, secondo me non fanno che alimentare stereotipi sessisti e rafforzare stigmi che pesano su persone che di per se non sono preoccupate del fatto di non essere come Sharon Stone, ma sei tu che fai venire loro questo complesso.
C’è un post, su questo blog, di una ragazza, disabile, che tempo fa ci scrisse, dicendo che voleva fare sesso senza amore. Sesso e basta. Non era un appello e non voleva certo che noi facessimo da tramite. Il suo era uno sfogo, e tra le altre cose, da quel che sappiamo, ora ha trovato una persona con la quale fa sesso quando le pare. Non immaginate neppure quanti commenti e messaggi sono arrivati da parte di uomini che volevano solo soddisfarla e fare sesso con lei. Così, a scatola chiusa, senza averla vista. Solo per le sue parole che evidentemente hanno eccitato la fantasia di tanti.
La menopausa, poi, non è una malattia, per quanto esista chi la intende in quanto tale e vi siano donne che pensano di non dover più fare sesso perché non più riproduttive. La menopausa è si uno stato fisico ma non è detto che condizioni la vostra sessualità. Se poi la condiziona può anche darsi che lo farà in meglio. Non siete mestruate, non c’è pericolo che rimaniate incinta, e se conoscete la persona con cui fate sesso e sapete di non beccarvi alcuna malattia sessualmente trasmissibile potete finalmente godervi un rapporto in cui è più semplice ottenere un orgasmo insieme. Niente coito interrotto, niente complessi adolescenziali, tanta consapevolezza, capacità di ridere di se’ e dell’altr@ complicità, migliore esperienza per trovare intimità. Si può dire che si sono cinquantenni che sono corteggiatissime? Ci sono ventenni che ambiscono a una relazione con una donna adulta, perché a loro piace così. Ci sono uomini che non hanno alcun problema con il vostro corpo, i fianchi larghi, le cicatrici, la pancia, tutte le cose molli che amate nascondere anche quando state in spiaggia. A pancia in giù perché si veda meno la pancia, a pancia in su per non fare vedere il culo o le cosce. E che diamine. Il corpo è corpo e non è vietato invecchiare.
È un bisogno indotto anche quello di pensare che una donna debba essere come una teen ager per restare impressa nei ricordi, desideri, sulla pelle, di un uomo, o comunque di una persona che vi desidera. Ragionare per compartimenti stagni, le belle fanno sesso e le brutte no, significa imprigionare anche la mente e i desideri di tante ragazze giovanissime che non fanno sesso perché si vergognano del proprio corpo. In cerca di rassicurazione, confuse e dipendenti da ogni complimento che sporadicamente arriverà. Invece, sappiamo, per esperienza, che spesso, se non chiedi conferme, se sei sicura di te, nessuno si preoccuperà dei tuoi difetti fisici. L’armonia di un corpo non dipende affatto da quello che vi impone il modello estetico standard. A quarant’anni, con due figli e tanta fatica addosso, una amica intrattiene una relazione sessuale con un diciannovenne che è innamorato perso. A cinquant’anni il sesso può sembrare una chimera ma invece non lo è.
C’è quella che ha trovato la sua dimensione sessuale con una donna. Quell’altra che abbraccia finalmente un uomo che la soddisfa e che ha dieci anni in più. Quella che va in giro senza trucco, con le sopracciglia intatte e nessun intervento estetico e che ha un fascino tremendo perché è intelligente, ha un cervello che eccita terribilmente e i suoi corteggiatori fanno la fila per ottenere un po’ di attenzione da lei.
Ci sono quelle che effettivamente si trovano in difficoltà e trovano altre intimità, altre maniere per coniugare desideri e bisogni. C’è chi non può fare sesso o non ha un orgasmo perché ha dei problemi di salute e anche in quel caso trova un equilibrio grazie ad una relazione con chi se ne frega di queste categorie stagnanti. Il corpo è un mezzo di comunicazione e sei tu che decidi cosa comunicare. Se diventi respingente quel che sarà evidente è il rifiuto. Se sei serenamente a tuo agio è quell’agio che diventa una fonte di desiderio inestinguibile. Ma in ogni caso, lungi da me dispensare consigli, quel che scrivo deriva da singole esperienze e dunque è vero, può capitare.
donne ultraviolette
Siamo donne ultraviolette: frequenze al di là del visibile e della televisione. Ultraviolette del pensiero, vorremmo ri/fondare i rapporti fra i SESSI, e verso il MONDO, sulla base del RISPETTO.
METEMPSICOSI RELOATED
Qui non troverete ‘verità’ solo ‘informazioni’ tradotte, quelle le cui conclusioni sarete VOI a dover confrontare ed approfondire…
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Ho un Q.I. così ALTO (anche senza tacchi) che mi vergogno. Motti del Superficaoca Channel:1. PRESTO!! che è TARDI !!!!
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Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese P
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Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma.
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Gli studi sull’efficacia dell’ascorbato di potassio nella cura del cancro (vai al post sull’argomento)
Ivan Ingrilli (grillo parlante)
Questo blog cerca di informare sui pericoli che ci vengono nascosti ai danni della nostra salute, sulle leggi che influenzano la nostra liberta’ di scelta e su quelle corporazioni che lucrano promuovendo i loro prodotti, danneggiando la scienza e le soluz