Il corpo umano..cervello ed organi..è un insieme..unico..
con ciò..intendo dire..che tutti gli organi..e le parti..sono collegate al cervello.
Ma ..la riflessione importante..è..che..se..non si usano..tutte le parti..dell’organismo..
(dita..mani..piedi..gambe..sesso..il secondo chakra.. ( sono 7..i sacra ..nel corpo.e sono i punti energetici..cioè..di passaggio..dell’energia vitale del corpo,) allora succede.. che..di conseguenza..l’energia vitale non passa..
la conseguenza..è..che il cervello..non funziona la massimo..praticamente..diminuiscono..
le nostre capacità mentali.
Le religioni..che altro non sono..che istituzioni di potere..hanno sempre conosciuto..questi principi.
Da ciò..proviene..il comando di non vivere..naturalmente..la nostra naturale umanita corporea.
Infatti..sia l’Ebraismo..che l’Islamismo..hanno vietato..la naturale..comprensibile..masturbazione . Siamo stati fatti..esseri corporei..sessuati..ed ad una certa età..inizia..la nostra vita ferile;
per gli uomini..il segno..sono..le prime..pollulazioni notturne.. per le donne..l’inizio è..la mestruazione.
Se..ad un essere..umano..si impedisce..la sua normale attività..riproduttiva..ciò..comporta ..di conseguenza..un blocco mentale..il cervello non funziona..correttamente.
Ridotto..ad un puledro..chiuso in un recinto..nell’inizio..della sua età fertile..e imossibilitato..concretamente..a viverla..viene..per effetto conseguenze..ridotto..ad una obbedienza forzata..a riconoscere..il potere..del suo “padrone”..e poi..la sua mmente..vacilla..in elucubrazioni mentali.. considerate..dai “padroni”..tendenze..religiose.
ripreso..da l Blog “ESSERE”..un..blog..penetrante..i reconditi meandri..del comportamento ..umano
“Leccaculo scambista”, personaggio diabolico che entra in scena nel momento in cui nello stesso ambito lavorativo c’è un altro leccaculo di livello alto. Ed è allora che si instaura una sorta di patto di non belligeranza tra i due contendenti che si riassume in un ““Tu dici in giro che io sono bravo ed io faccio altrettanto con te”. Vanno dal capo in due, dopo aver studiato quello da dire e non risparmiano di fare l’uno il testimone dell’altro per dare maggior credito agli scenari apocalittici che raccontano. Nell’abbigliarsi e nello zuccherare il caffè del capo, non si risparmiano in colpi bassi e attentati.
Sorvolando sul leccaculo collodiano, lungimirante e altre tipologie, viene semplice dire che l’adulazione, nella nostra società rappresenta una strumento agevolato per acquisire privilegi e favori. Infatti, personalizzare la leccata a seconda del destinatario, scoprendone i punti deboli: figli, intelligenza, bellezza, professione, casa, squadra di calcio, hobbies e cazzi& mazzi è quanto di più proficuo si possa fare in un ambito lavorativo . Già, perché ricevere complimenti e sentirsi circondati dal consenso spudoratamente falso, piace sempre di più poiché è notorio che la verità fa male e l’adulazione è sempre più vincente ed appagante. Peccato che nel nostro mondo non funzioni la stessa regola del mondo animale, in cui il “puledro ruffiano” non trascorre una buona esistenza, anzi ha una vita triste e meschina.
Infatti, al cavallo ruffiano vengono recisi i dotti deferenti, cioè gli viene praticata una vasectomia per renderlo sterile. L’intervento non preclude l’ erezione, quindi, in ogni caso, permetterà al nostro puledro comunque il sollazzo sessuale. Le cavalle, che hanno un brevissimo periodo di calore nel quale sono feconde e accettano il maschio, in quei giorni sono particolarmente irascibili poiché tendono ad aggredire con sonori calci delle zampe posteriori, le palle ed il petto dei maschi troppo avventati . Ecco, durante questo periodo “nervoso”, si ricorre al cosiddetto, sfigatissimo, puledro ruffiano, che viene introdotto nel recinto assieme alla cavalla in calore a prendersi la fase acuta di calci e morsi. Questo per evitare che la cavalla possa calciare e ferire seriamente uno stallone costosissimo. Comunque, la battaglia puo’ durare anche qualche giorno e, quando l’allevatore si accorge che la cavalla si è “sfogata” fisicamente e, stimolata, sta per “accettare ” il maschio, tira via il puledro mazziato e fa entrare dentro il fortunato stallone ” per la monta. Fine delle trasmissioni per il “cavallo ruffiano”.
Insomma, un cavallo che fa il lavoro sporco per conto dello stallone che, al momento culminante ed agognato, con un erezione alla Siffredi viene allontanato ed isolato miseramente con il suo carico di frustrazione e….non solo.
Ecco, sarebbe equo e giusto che nella nostra società, i leccaculi o i ruffiani, assaggiassero, per una sola volta, l’intensità di quei calci alle palle e nel momento di una promozione o di un avanzamento, venissero, miseramente, “tirati via”.
sono un teologo..eretico..potrei definirmi..gnostico.
Ho sempre creduto..che Gesù..la Parola..incarnata..del Creatore..dell’Universo..
è nello stesso tempo..colui..per..mezzo del quale..ogni cosa..è stata creta.. ( prologo del vangelo di Giovanni ) .
il Messianesimo..è..già presente.. la Fisica Quantistica..ha scientificamente dimostrato..che tutto l’Universo..è..materia..a diversi stadi..di concentrazione..secondo..l’equazione..di Einstein.. (E = mc2 è l’equazione che stabilisce l’equivalenza e il fattore di conversione tra l’energia e la massa di un sistema fisico. )
Si conoscono..ormai..scientificamente..attualmente..circa 8 diverse..materie.
“E indica.. l’energia contenuta.. o emessa.. da un corpo, “m” la sua massa e “c” la costante velocità della luce nel vuoto.
Venne enunciata da Albert Einstein nel 1905 nell’ambito della relatività ristretta, benché non compaia nel primo articolo sulla teoria del giugno, ma in un secondo del settembre intitolato “L’inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?”[1].
È probabilmente la più famosa formula della fisica, grazie all’intreccio di novità, semplicità ed eleganza.
Si conoscono..scientificamente..circa 8 diverse,,concentrazioni..di materia..che spazia..da quella..elettromagnetica..l’unica visibile..dall’occhio umano..alla materia oscura..che è..approssimativamente..il 94% della materia esistente, .poi..esiste..un tipo di materia..chiamata..dagli scienziati..Forza debole;
questa materia..vibrazionale..è generata..dalle emozioni..che l’uomo..prova..con la sua intelligenza.
E’ l’unico..tipo..di materia..che ha la capacità..di attraversare..tutte le altre materie.
Questa forza..sarà..la responsabile..del cambiamento dell’ Umanità.
Cambierà..la coscienza..”circuita” dell’uomo..reso incapace..di sentire..la sua Coscienza..originaria.
Come insegnò..Gesù..il Regno di Dio..è..”dentro di noi..e fuori di
noi.” ” alza un sasso..e lì..mi troverai ” ” beato chi non cessa mai..di cercare..perchè..alla fine..troverà..il regno” ( vangelo..di Tommaso apostolo..fratello di Gesù..altrimenti detto.. ” detti segreti..di Gesù.
Questo è..quello che alla fine..ho trovato..
Questa..è la vera.. liberazione..dell’anima ..umana.
Andrea Sinicatti..blogger.. ( https://andreasinicatti.wordpress.com
Sta sorgendo una nuova concezione dell’Uomo e dell’Universo. Promossa da grandi saggi quali Giordano Bruno, è la feconda concezione che ci libera dalla tirannia a cui crede tutta la “conoscenza”: quella del tempo lineare unico. Credendo nel “tiranno” crediamo anche a un’evoluzione che ci aliena dalle vere origini e nasconde la nostra umana immortalità.
Astrofisica prima, docente di meccanica classica e quantistica poi, Giuliana Conforto snida i trucchi e gli inganni che stregano le menti umane, ritrovando così la sua natura di donna amante della verità. Con emozione, impegno rigoroso e mente scerna, penetra le pieghe nascoste che animano il mondo e il suo scrigno segreto: la materia nucleare. Spaziando su varie discipline contribuisce a una nuova cultura, fondata sul vero centro dell’universo, l’essere umano, che oggi può smettere di fare il credente, la pecora di un gregge e diventare il protagonista della sua esistenza attivando le potenzialità latenti del suo cervello, creatività e abilità a risolvere i problemi. Propone una nuova scienza basata sulla co-scienza, la Fisica Organica, simile a quella già espressa dai grandi saggi della storia, quali Socrate, Pitagora, Giordano Bruno, ecc. e aggiornata con le recenti scoperte. Si dissocia dalle mode “spirituali” che scambiano le teorie scientifiche per teologie.
L’astronoma Giuliana Conforto afferma che la scienza è consapevole che esistono 3 tipi differenti di materia, di cui solo una è a noi visibile. Solo il 5% della materia riusciamo a vedere, toccare e percepire mentre il restante 95% è a noi invisibile.
E’ inutile negare..che la Religione Cattolica in Italia è invadente nei principi di uno Stato laico. E questa considerazione obbiettiva dovrebbe far riflettere tutti. Però..ci dovrebbe essere anche il rispetto degli atei..per chi è orientato da principi morali,spesso a mio avviso anacronistici, che vengono assunti come pratica di vita. La Vita..è una palestra di Esperienza..che mette l’uomo in grado di accettare e capire forme di Pensiero diverse.
L’importante è liberarsi da quello che incatena la nostra riflessione..perchè un Uomo..
sia religioso od ateo..deve essere un Uomo che Cammina.
L’uomo, la felicità e la marcia del mondo.
Da: Il Gesuita proibito – Vita ed opere di P.Teilhard de Chardin.
di Giancarlo Vigorelli Casa editrice IL SAGGIATORE
“E infine gli ardenti.
Qui mi riferisco a quelli per cui la vita è un’ ascensione e una scoperta.
Per gli uomini che formano questa terza categoria…
non solo è meglio essere che non essere,
ma c’è sempre la possibilità – ed è l’unica che interessi – di diventare qualcosa di più.
Per questi conquistatori appassionati d’avventure,
l’essere è inesauribile – non alla maniera di Gide, come un gioiello dalle mille sfaccettature,
che si può girare in tutti i versi senza mai stancarsene,
ma come un ,fuoco di calore e di luce, al quale è possibile avvicinarsi sempre più.
Si possono canzonare questi uomini, trattarli da ingenui o trovarli noiosi.
Ma dopo tutto sono loro che ci hanno fatto, e che preparano la Terra di Domani.”
“Allo stesso modo che nel Mondo della Materia meccanizzata, tutti i corpi obbediscono alle leggi di una gravitazione universale, così nel Mondo della Materia vitalizzata, tutti gli esseri organizzati, anche gli inferiori, si orientano e si spostano verso ciò che offre loro il maggior benessere. Parlare della felicità, dunque, dovrebbe essere il più facile dei compiti per un conferenziere. Uomo vivo fra uomini vivi, non è forse sicuro di rivolgersi soltanto a uomini convinti e iniziati? In realtà, il compito che oggi mi assumo davanti a voi si rivela molto più delicato e complesso.
Senza dubbio, come tutti gli altri esseri animati, l’Uomo desidera essenzialmente la felicità. Ma per lui, questa esigenza fondamentale, assume una forma nuova e complicata. In effetti, l’Uomo non è soltanto un essere vivente più sensibile e vibrante degli altri; attraverso la sua «ominizzazione» è diventato un essere vivente, riflessivo e critico. Questo dono della riflessioneporta con sé due temibili proprietà, la percezione del possibile e la percezione dell’avvenire, due poteri la cui comparsa basta a gettare il disordine e la dispersione nel flusso finora così coerente e limpido della vita. Percezione del possibile e percezione dell’avvenire, congiunte l’una all’altra per rendere continue e per disperdere in tutti i sensi tanto le nostre paure che le nostre speranze… Dove l’animale sembra non trovare mai difficoltà nell’avvicinarsi a ciò che lo soddisfa, l’Uomo, invece, a ogni passo e in ogni direzione, vede un problema, per il quale, da quando è Uomo, non ha mai cessato di cercare, senza successo, una soluzione definitiva e universale.
«De vita beata», dicevano gli antichi. Cos’è la felicità? Da secoli, su questo argomento, i libri, le inchieste, le esperienze individuali e collettive, pateticamente si susseguono senza mai raggiungere l’umanità. E alla fine, per molti di noi, la conclusione pratica di tutte queste discussioni è che è inutile voler cercare di più.
O il problema è insolubile: non c’è vera felicità in questo mondo.
Oppure, porta con sé soltanto un’infinità di soluzioni particolari, cioè è indefinito.
Essere felici: questione di gusto personale. A voi piace il vino e la carne buona. lo preferisco le automobili, la poesia o la beneficenza. «Ognuno ha i suoi gusti e la su fortuna.» Certo spesso avete sentito dire così, e forse anche voi lo pensate un po’.
È a questo scetticismo relativistico, e alla fine pessimistico, dei nostri contemporanei, che stasera voglio oppormi, direttamente, mostrandovi che, anche per l’Uomo, la direzione generale della felicità non è affatto così equivoca come si dice – purché tuttavia, limitando la nostra inchiesta alla ricerca delle gioie essenziali, ci si appoggi agli insegnamenti della Scienza e della Biologia.
Non potendo vi sfortunatamente dare la felicità, spero di potervi almeno aiutare a trovarla!
Questo esposto sarà di due parti: 1) nella prima, sopratutto teorica, faremo ‘in modo di definire insieme la via migliore che conduce alla felicità umana; 2) nella seconda, quella conclusiva, ci chiederemo come possiamo adeguare le nostre vite individuali a questi assi generali di beatificazione.
Per meglio capire in che modo si crea per noi il problema della felicità, e perché siamo portati a esitare di fronte a tale problema, è indispensabile inizialmente dare un’occhiata in giro, cioè distinguere tre atteggiamenti iniziali e fondamentali, adottati di fatto dagli uomini di fronte alla Vita.
Lasciamoci guidare, se siete disposti, da un paragone. Immaginiamo degli alpinisti, partiti per scalare una cima difficile, e consideriamo il gruppo qualche ora prima della partenza. A questo punto si può immaginare la squadra divisa in tre categorie. Alcuni rimpiangono di aver lasciato l’albergo. La fatica, i pericoli sembrano loro sproporzionati all’interesse per il successo. Decidono di tornare indietro.
Altri non sono irritati per la partenza. Il sole brilla, la vista è bella. Ma perché salire più in alto? Non è meglio godersi la montagna dove ci si trova, in mezzo ai prati o nel bosco? E si sdraiano sull’ erba o esplorano i dintorni, aspettando l’ora del pic-nic. Gli ultimi, infine, i veri scalatori, non staccano gli occhi dalle cime che hanno deciso di raggiungere. E ripartono in avanti.Degli stanchi, dei buontemponi, degli ardenti.
Tre tipi di Uomo,
che ciascuno di noi porta in germe nel profondo di se stesso, e fra i quali, da sempre, si divide l’Umanità che ci circonda.
1) Degli stanchi (o dei pessimisti), per cominciare.
Per questa prima categoria d’uomini, esistere è uno sbaglio o un fallimento. Siamo malamente impegnati, e di conseguenza si tratta di abbandonare il gioco, il più abilmente possibile. Portato allo estrema, e metodicizzato in una dottrina sapiente, questo atteggiamento sfocia nella saggezza hindu, per la quale l’Universo è un’illusione e una catena, o in un pessimismo sciopenaureiniano.
Ma in modo più smorzato e comune, la stessa disposizione si trova e si rivela in un mare di giudizi pratici che ben conoscete. «Che senso ha cercare?. Perché non si lasciano i selvaggi alloro mondo selvaggio e gli ignoranti alla loro ignoranza? Che cosa vogliono dire la Scienza e la Macchina?.. Non si sta meglio stesi che in piedi? Morti, ,invece che coricati?» Tutto questo significa, almeno implicitamente, che è preferibile essere di meno che essere di più; meglio di tutto, non essere affatto.
2) Dei buontemponi (o dei gaudenti).
Per questi uomini della seconda specie, è senz’altro meglio essere che non essere. Ma, stiamo attenti, «essere» prende allora un senso tutto particolare. Essere, vivere, per i discepoli di questa scuola, non è agire, ma godersi il presente. Godere ogni momento e di ogni cosa, gelosamente, senza perdere nulla, e sopratutto senza preoccuparsi di cambiare atteggiamento: in questo consiste la saggezza. Venga pure la sazietà, ci si rivolterà sull’ erba, ci si sgranchirà le gambe, si cambierà posizione. Non si rischia nulla per il futuro, a meno che per un eccesso di raffinatezza, non ci si avveleni godendo del rischio per il rischio, per gustare il piacere di osare o sentire il fremito della paura.
Così è per noi, sotto una forma semplicistica, l’antico edonismo pagano di Epicureo . E non molto tempo fa, nei circoli letterari questa era la stessa tendenza di un Paul Morand, o di un Montherrant o, molto più sottile, di un Gide (quello di Nourritures terrestres), per il quale l’ideale della vita è bere senza mai spegnere (ma piuttosto aumentandola) la propria sete non per riprendere forma, ma preoccupato soltanto di essere pronto a chinarsi) sempre più avidamente, su qualsiasi nuova sorgente.
3) E infine gli ardenti.
Qui mi riferisco a quelli per cui la vita è un’ ascensione e una scoperta. Per gli uomini che formano questa terza categoria. non solo è meglio essere che non essere, ma c’è sempre la possibilità – ed è l’unica che interessi – di diventare qualcosa di più. Per questi conquistatori appassionati d’avventure, l’essere è inesauribile – non alla maniera di Gide, come un gioiello dalle mille sfaccettature, che si può girare in tutti i versi senza mai stancarsene, ma come un ,fuoco di calore e di luce, al quale è possibile avvicinarsi sempre più. Si possono canzonare questi uomini, trattarli da ingenui o trovarli noiosi. Ma dopo tutto sono loro che ci hanno fatto, e che preparano la Terra di Domani. .
Pessimismo, e ritorno al passato,’ godimento del presente,’ slancio verso l’avvenire. Tre atteggiamenti fondamentali, di fronte alla Vita.
E da questo, inevitabilmente, al centro stesso del nostro problema, ecco tre forme contrastanti di felicità.
1) Felicità di tranquillità. Nessuna noia, nessun rischio, nessuno sforzo. Diminuiamo i contatti, limitiamo le necessità – abbassiamo le luci – rientriamo nella nostra conchiglia. L’uomo felice è quello che penserà, sentirà e desidererà di meno.
2) Felicità di piacere, piacere immobile, o più ancora. piacere continuamente rinnovato. Lo scopo della vita non è agire e creare, ma approfittare. Ancora meno sforzo, dunque, o quel tanto necessario per cambiare coppa e liquore. Distendersi il più possibile, come la foglia ai raggi del sole, cambiare posizione a ogni istante per sentire di più: ecco la ricetta della felicità. L’uomo felice è quello che saprà gustare l’istante, che tiene fra le mani nel modo più completo.
3) Felicità di crescita. Per questo terzo punto di vista. la felicità non esiste né ha valore per se stessa, cioè come oggetto che possiamo inseguire e di cui possiamo impadronirci, ma non è altro che il segno, l’effetto e come la ricompensa dell’azione convenientemente guidata. «Un sottoprodotto dello sforzo» diceva Aldous Huxley. Non basta, dunque come suggerisce il moderno edonismo, rinnovarsi in un modo qualsiasi, per essere felici. Nessun cambiamento beatifica a meno che non si agisca avanzando.
(Un interessante articolo tratto dal blog “tra cielo e terra”)
Nell’osservare l’ evolversi della situazione in medio oriente, pare farsi sempre più forte la convinzione che in quella terra martoriata dagli uomini la pace rimarrà per molto tempo una irraggiungibile chimera.
Ed a seconda dei diversi punti di vista si individua di volta in volta la colpa dell’attuale situazione nelle genti arabe, che non accetterebbero la presenza degli ebrei in Palestina, oppure negli israeliani, che quella terra la vorrebbero tutta per sé.
In verità, la gente comune, il “cittadino semplice”, di qualunque fede o etnia sia, ha come primo desiderio quello di poter vivere in pace e sicurezza su di un lembo di terra che garantisca a lui ed alla sua famiglia sussistenza e benessere.
Nella stessa Palestina, dalla caduta dell’impero romano in poi, sono convissuti fianco a fianco ebrei cristiani e musulmani.
Cambiavano i dominatori, che coinvolgevano le popolazioni nelle loro cruenti lotte per la conquista del potere, ma gli strati più bassi della società in cuor loro desideravano solo portare avanti una esistenza decorosa, e pacifica.
Gli stessi crociati, quando sul finire dell’ XI secolo giunsero a Gerusalemme, si sorpresero e si scandalizzarono nel vedere una città in cui cristiani delle diverse confessioni convivevano e collaboravano con ebrei e musulmani.Noi siamo stati educati a concepire la storia come una continua lotta tra popoli che combattono tra loro per sottomettere gli uni gli altri.
In verità, è una minima parte dell’umanità quella che è spinta dal desiderio di possesso e di sopraffazione nei confronti dei propri simili, e che si esalta e gode del massacro e della distruzione.
Purtroppo, nel corso dei secoli questa piccola minoranza di psicopatici ha saputo accaparrarsi le posizioni di comando, coinvolgendo anche il resto dei suoi simili nelle sue folli visioni di morte e devastazione.
Bisognerebbe rivedere l’intera storia del genere umano alla luce di questo fatto, e cercare le ragioni per cui gli psicopatici riescono sempre ad imporre la loro distorta visione del mondo al resto della popolazione.
Ed allo stesso modo questa chiave di lettura è l’unica che permette di capire l’origine dell’attuale tragica situazione nel medio oriente.
Non sono né gli ebrei né gli arabi a rappresentare l’origine dei problemi in Palestina, ma quel movimento ideologico moderno che risponde al nome di sionismo.
La propaganda dei media internazionali ha nel tempo associato il sionismo all’ebraismo, usando i due termini quali sinonimi; in tal modo, chiunque si mostrasse critico nei confronti del movimento sionista veniva immediatamente giudicato, di conseguenza, anche anti-semita, con tutto quello che questa infame accusa comporta.
In realtà il sionismo è un movimento di ispirazione laica, nato nel XIX secolo ed inizialmente osteggiato dalla maggioranza degli ebrei, in quanto il suo presupposto risulta blasfemo all’interno della dottrina ebraica. Come ebbe a dire il Rabbino Aharon Cohen, dell’associazione Neturei karta:“l’Ebraismo e il Sionismo sono due concezioni totalmente e diametralmente opposte.
L’Ebraismo è un antico modo, che risale a migliaia di anni fa, di vivere secondo la volontà di D-o, pieno di contenuto morale, etico e religioso.
Il Sionismo è relativamente giovane – poco più di cent’anni – ed ha una concezione secolare e nazionalista, completamente priva di etica e di morale.
Tuttavia, bisogna dire che ci sono gruppi religiosi, tra il Popolo Ebraico, che sono stati influenzati ed infettati dalla filosofia nazionalista sionista ed hanno, scorrettamente e falsamente, “attaccato” il Sionismo addosso all’Ebraismo, andando contro gli insegnamenti dell’Ebraismo come è stato tramandato da generazioni.[…]
[Dalla diaspora] fino ai giorni nostri il Popolo Ebraico è, per decreto divino, in esilio, nel quale noi dobbiamo essere leali cittadini delle nazioni in cui ci troviamo e ci è proibito sotto giuramento di tentare di uscire dall’esilio con le nostre forze.
Ci è proibito sotto giuramento di tentare di formare un nostro Stato in Palestina.
Trasgredire questi divieti costituirebbe una ribellione contro i voleri dell’O—ipotente e siamo a conoscenza delle gravissime conseguenze di un tale tentativo. […]
Non si potrà mai capire la natura della tragedia in atto in Palestina, se prima non si comprende che un gruppo inizialmente minoritario all’interno della comunità ebraica ha saputo nel tempo identificare la propria ideologia con l’ebraismo stesso, e in seguito imporre la propria visione a spese delle popolazioni autoctone che da secoli abitavano quella che veniva considerata “la terra promessa”.
Nella visione sionista, dichiaratamente razzista, la presenza araba in Palestina non è contemplata, e qualunque crimine è giustificato alla luce del fine superiore da raggiungere.
Il progetto sionista prevede un unico stato, etnicamente puro, in cui i pieni diritti sono assicurati solo a chi possieda sangue ebraico.
Ed è davvero incredibile come questa visione non susciti indignazione in un occidente che non perde occasione per vantarsi dei propri valori di “fratellanza ed eguaglianza”, un occidente che sulla carta inorridisce al pensiero che qualcuno possa pretendere maggiori diritti in quanto appartenente a qualche etnia o a qualche credo religioso.
Una indignazione che viene meno nei confronti della ideologia sionista, che si fonda apertamente sulla purezza del sangue e sul rifiuto del diverso.La guerra in Palestina non è questione di popoli, né di religioni, ma di una ideologia fanatica e sanguinaria che per mezzo di governanti psicopatici ha saputo nel tempo imporsi e tenere sotto ostaggio l’intera opinione pubblica mondiale.
Ebrei ed arabi possono coesistere nella stessa terra, lo hanno dimostrato nel corso dei secoli.
Non servono due stati, non servono muri.
Sarebbe sufficiente che finalmente il sionismo venisse apertamente rifiutato dalla maggioranza degli ebrei, seguendo l’esempio degli ebrei anti sionisti, e finalmente considerato dal resto dell’umanità per quello che è: un movimento intollerante e razzista, causa di morte e devastazioni.
donne ultraviolette
Siamo donne ultraviolette: frequenze al di là del visibile e della televisione. Ultraviolette del pensiero, vorremmo ri/fondare i rapporti fra i SESSI, e verso il MONDO, sulla base del RISPETTO.
METEMPSICOSI RELOATED
Qui non troverete ‘verità’ solo ‘informazioni’ tradotte, quelle le cui conclusioni sarete VOI a dover confrontare ed approfondire…
superficaoca channel
Ho un Q.I. così ALTO (anche senza tacchi) che mi vergogno. Motti del Superficaoca Channel:1. PRESTO!! che è TARDI !!!!
Amnesty International
Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese P
La Rete delle Donne
Per i nostri diritti, e per il bene di tutti, è il momento di unirci, cercando l’amicizia e il sostegno degli uomini che non sentono il bisogno di schiacciare le donne, per tentare un cambio di paradigma.
Anagen.net
un portale di integratori ,ricco di spiegazioni scientifiche
Fondazione Valsè Pantellini
Gli studi sull’efficacia dell’ascorbato di potassio nella cura del cancro (vai al post sull’argomento)
Ivan Ingrilli (grillo parlante)
Questo blog cerca di informare sui pericoli che ci vengono nascosti ai danni della nostra salute, sulle leggi che influenzano la nostra liberta’ di scelta e su quelle corporazioni che lucrano promuovendo i loro prodotti, danneggiando la scienza e le soluz