C’è una bellezza nel corpo umano..che fà veramente pensare che il Creatore dell’Universo si sia perfezionato con la creazione di ogni creatura …per arrivare in ultimo a concepire la Forma dell’essere umano nudo.. Se poi..si osserva l’apparato genitale esterno femminile..si avverte che è talmente bello esteriormente..da ricordare un Fiore…e l’ape è il sesso maschile..
quale veritiera cultura..o religione ..può considerare la visualizzazione del sesso umano..come pornografia?
Se apriamo il dizionario della lingua italiana e cerchiamo la parola “vagina”, leggiamo che deriva dal latino e che il suo significato originario è “fodero, guaina”, insomma, dove viene riposta la spada!
Spesso, il termine vagina viene utilizzato impropriamente per indicare sia i genitali esterni che quelli interni, non senza confusione nel capire quali siano i distretti anatomici, la loro collocazione e i loro nomi.
La vagina è il canale interno che mette in comunicazione i genitali esterni con l’utero.
La connotazione simbolica, energetica, emozionale che si collega alla parola vagina è quella, appunto, di un fodero dove riporre la spada, che può benissimo essere paragonata al membro maschile. La vagina è dunque la guaina dove riporre il pene.
Siamo sicure che un’entità così sacra, così speciale, così importante possa esser ridotta a contenitore del maschile e basta?
Le parole sono importanti.
Cerchiamo di darle più importanza, più rilievo.
Nella lingua sanscrita esiste una parola, dal suono musicale e armonico, che indica sia la vulva che la vagina nella loro unità imprescindibile, che restituisce dignità, sacralità, importanza: è la Yoni.
“Il termine yoni, un termine sanscrito, designa sia la vulva, l’aspetto visibile, che si mostra, del centro sessuale nella donna, sia il suo corrispondente interno, intimo e nascosto, il complesso mondo che abita il ventre femminile.
Dal momento che il sanscrito è una lingua sacra, in esso ad ogni suono, ad ogni vibrazione, corrisponde un’energia prima. Dalla combinazione dei suoni, e delle corrispondenti energie, sgorga la manifestazione concreta.
Yoni si scrive in devanagari (il sanscrito scritto) “yoin”, anche se si pronuncia “yoni”, ed è composto da:
y = il principio animatore, il cuore, il vero sé, l’unione
o = preservazione, luminosità
i = amore, desiderio, coscienza; brillare, pervadere.
n = loto, maternità, ciclo mestruale, nudità, vuoto, perla.”
La Yoni è legata alla Dea, alla sua Porta Sacra, da dove la Vita e la Morte passano tra i Mondi, da dove sgorgano fluidi carichi di energia, il punto di contatto col Divino, è la via di accesso al piacere, all’estasi.
E’ il triangolo sacro che ritroviamo in migliaia di rappresentazioni che la storia ci ha lasciato, dai dipinti nelle caverne alle statuette.
La Yoni richiama l’immagine di un fiore.
In hawaiiano il fiore si chiama Pua e si usa questo termine per indicare la Yoni.
Il fiore di Loto in sanscrito si chiama Padma, che significa anche Yoni.
Nelle tradizioni più antiche, la Yoni era venerata come vero e proprio oggetto di culto, dotato di potenza trasformativa, di accoglienza, di piacere, fecondativa, oracolare, protettiva, trascendentale.
E’ il principio femminile che si unisce in armonia con quello maschile, chiamato in sanscrito Lingam, il fallo.
la Grazia di un corpo femminile nudo..in movimento..come avviene nella pratica del Naked Yoga
è armoniosa..se praticata nella bellezza della Creazione..diventa la Perla rara..che completa lo Stupore dell’Universo..
Giusto.
E proprio per questo l’unione sessuale di un corpo maschile e di un corpo femminile, lungi dall’essere un male, è la massima forma di elevazione a Dio del corpo e dello spirito di entrambi!
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