Archivio per ottobre 2015

Ermafrodita..una Sessualità umana..complicata (Ermafrodites)   2 comments


L’ermafrodita è una essere vivente che possiede gli organi genitali di entrambi i sessi. Questa condizione fisica è una rarità negli uomini, come testimoniano i pochi studi medici e psicologici sull’argomento, mentre può essere una condizione normale per alcune specie animali, come per esempio le lumache

Chi è l’ermafrodita
L’ermafrodita è quella persona che possiede organi genitali sia maschili che femminili. Nei pochissimi casi conosciuti è stato compito dei genitori “scegliere” il sesso del bambino, dopo alcuni esami che valutano la predisposizione a livello ormonale, ovvero la prevalenza di testosterone (ormone maschile) o di estrogeni (ormoni femminili). Dopo questa decisione, cioè alla così detta attribuzione dei genitali e quindi del sesso, si interviene chirurgicamente per asportare l’organo sessuale in eccesso. Per fortuna queste vicende sconvolgenti sia dal punto di vista psicologico che fisico, sono davvero rare.

L’Ermafroditismo
L’ermafroditismo è un fenomeno col quale un essere vivente può produrre sia i gameti maschili sia quelli femminili, sia allo stesso tempo che in momenti successivi.
E’ detto anche monoicismo (in contrapposizione al diocismo) e in alcune specie animali come gli invertebrati (es lumache) è un fenomeno comune o addirittura indispensabile alla riproduzione.

Ho trovato un video (pornografico)quindi consigliabile solo a persone MATURE..che mostra una donna ermafrodita..fare sesso con un’altra donna; il caso,se vero,è veramente raro..ma è possibile. Probabilmente i genitori  ed i medici ..non sono riusciti a capire il genere dell’individuo ed hanno optato..per il genere maschile;sicuramente la vagina non ha capacità riproduttive.Ma il genere di questa persona è sicuramente femminile. Ritengo che ,per certi versi..sia una realtà inimmaginabile..ma è bello constatare che “ogni creatura che nasce”..ha la capacità di amare..e di essere amata.

https://www.tnaflix.com/porn-stars/Jeanna-Fine-fucked-by-hermaphrodite/video429929

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LA STRAORDINARIA VITA DELL’ERMAFRODITA CLAUDETTE [FOTO]

http://www.gay.tv/articolo/la-straordinaria-vita-dell-ermafrodita-claudette-foto/55975/

Claudette a casa

Ermafroditismo o intersessualità: un termine che descrive le persone i cui cromosomi sessuali e i genitali non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Un individuo intersessuale può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili.

Claudette è un’ermafrodita. Pur avendo un nome femminile è padre e nonno, sposata felicemente da 52 anni con una donna, Andréè, ed è, soprattutto, una persona straordinaria. La sua storia è stata raccontata dalla fotografa Malika Gaudin-Delrieunel progetto La vie en rose.

Claudette fa la prostituta e lo fa felicemente. Pratica la professione in Svizzera, dove la prostituzione è legale e regolamentata dal 1942.

E’ anche una ciclista, una attivista per i diritti delle prostitute, e una persona che sfida ogni stereotipo, conducendo una vita piena e felice.

Claudette sul letto

“Non ho mai vissuto l’essere ermafrodita come un problema, qualcosa di negativo”racconta Claudette. Sono gli altri che hanno dei problemi con la cosa. Sono nato con genitali maschili e femminili, non era chiaro se fossi un bambino o una bambina. Ma i miei genitori mi hanno lasciato scegliere, anche se mi hanno registrato all’anagrafe come maschio. Nel 1937, era un vantaggio innegabile essere maschi. Però mi sono sempre sentito una donna, e ho vissuto la mia vita di conseguenza.

Ho il sesso degli angeli, perché dovrei vergognarmene?”

“Incontrare Claudette, ascoltarla parlare della sua vita – che solo lei non trova straordinaria, conoscendo i suoi amici e la sua famiglia, i suoi clienti, ho potuto entrare in un mondo così ricco di contraddizioni che è impossibile riassumerlo. Claudette non è una vittima, anzi, è in controllo della sua vita. Non si limita a vivere la sua vita, ama la sua vita”, ha raccontato Malika.

Claudette e la moglie

Claudette, dichiarata maschio alla nascita dai suoi genitori, ha 3 figli con Andrée, che l’ha sempre amata per quello che è.

“Combattere per i diritti delle prostitute è complicato, specialmente se ci metti la faccia come me. Mi espongo al giudizio della mia famiglia sia per il mio lavoro sia per la mia identità di genere. Alcuni famigliari hanno tagliato i ponti con me, ma alla mia età, sai che ci sono due tipi di famiglia: quella in cui nasci e quella che ti scegli. Se i miei parenti di sangue mi rifiutano, che ho l’altra mia famiglia, quella che mi accetta per quello che sono”.

he percentage of sex pathology is, fortunately, a rare phenomenon in nature. Instead of the term hermaphroditism, there was a new one introduced — disorder of sexual differentiation. What may life have in store for a child, whose medical history contains such terms? We asked this question to Doctor of Medical Sciences, surgeon, Andrei Pisklakov.

In biology, a hermaphrodite from Greek (ερμαφρόδιταis) is an organism that has reproductive organs normally associated with both male and female sexes.

Many taxonomic groups of animals (mostly invertebrates) do not have separate sexes. In these groups, hermaphroditism is a normal condition, enabling a form of sexual reproduction in which both partners can act as the “female” or “male”. For example, the great majority of pulmonate snails, opisthobranch snails and slugs are hermaphrodites. Hermaphroditism is also found in some fish species and to a lesser degree in other vertebrates. Most plants are also hermaphrodites.

Historically, the term hermaphrodite has also been used to describe ambiguous genitalia and gonadal mosaicism in individuals of gonochoristic species, especially human beings. The word hermaphrodite entered the English lexicon in the late 14th century, derived from Greek Ερμαφρόδιτος Hermaphroditos, the son of the Greek god Hermes and the goddess Aphrodite. The word intersex has come into preferred usage for humans, since the word hermaphrodite is considered to be misleading and stigmatizing, as well as “scientifically specious and clinically problematic”

Aside from having an ambiguous-looking external genitalia, true hermaphroditism in humans differs from pseudohermaphroditism in which the person’s karyotype has both XX and XY chromosome pairs (47XXY, 46XX/46XY, 46XX/47XXY or 45X/XY mosaic) and having both testicular and ovarian tissue. One possible pathophysiologic explanation of this rare phenomenon is a parthenogenetic division of a haploid ovum into two haploid ova. Upon fertilization of the two ova by two sperm cells (one carrying an X and the other carrying a Y chromosome), the two fertilized ova are then fused together resulting in a person having dual genitalial, gonadal (ovotestes) and genetic sex.

Another common cause of hermaphroditism is the crossing over of the SRY from the Y chromosome to the X chromosome during meiosis. The SRY is then activated in only certain areas, causing development of testes in some areas by beginning a series of events starting with the upregulation of SOX9, and in other areas not being active (causing the growth of ovarian tissues). Thus, testicular and ovarian tissues will both be present in the same individual.

Person born with both male and female genitals meets with the surgeon who operated on him as a baby. Children born with both genitals used to be called hermaphrodites, now they’re simply called intersex.

Lo pseudoermafroditismo
Molto più frequenti rispetto agli ermafroditi, ma non per questo con minori problemi, sono i casi di pseudoermafroditismo, ovvero quelle persone che possiedono i genitali ambigui. Per esempio maschi con il pene e i testicoli molto piccoli (o addirittura testicoli interni) e anche un accenno di vagina; oppure femmine con un clitoride molto grande che assomiglia a un pene. Questo tipo di malformazioni hanno diversi gradi e sono più o meno evidenti, in più possono aggiungersi altri disturbi: uomini con assenza di peluria e voce soave, o donne irsute, con tratti e timbro di voce mascolini. In questi casi il problema esiste già a livello fetale; all’interno dell’utero infatti, il feto può subire disfunzioni ormonali che lo portano ad avere un eccesso di ormoni maschili o femminili.

L’attrice Kim Novak famosa ermafrodita

La sindrome di Morris
Altra malattia, diversa dalle altre, è la sindrome di Morris; tra le persone più famose che hanno questo disturbo si ricorda la bellissima attrice Kim Novak. Chi è colpito da questa malattia è un maschio a livello genetico (per cui ha un cromosoma X e uno Y), ma non assimila, già a livello fetale, gli ormoni maschili. La netta conseguenza alla nascita è che il bambino presenta tutte le caratteristiche femminili: non ha il pene, i testicoli sono nascosti, ha la vagina, ma non possiede l’utero (e dunque non potrà avere figli). In ogni caso sia a livello fisico che psicologico questa persona, si sente in tutto e per tutto donna, e spesso, i tratti somatici sono particolarmente delicati e femminili, così come il modo di pensare.

Gli esami per stabilire l’identità sessuale
Nei casi di ambiguità sessuale bisogna fare una serie di test per stabilire l’identità sessuale. Quelli del sangue permettono di verificare la quantità di ormoni maschili e femminili presenti nell’organismo e di capire se ci sono disfunzioni. Poi è necessaria una visita medica per controllare i genitali, mentre per l’analisi dei cromosomi si esegue un tampone orale.
Infine è fondamentale un consulto psichiatrico, che valuta l’eventuale presenza di un disturbo di identità. Talvolta però il esso che si accerta con i cromosomi non corrisponde a quello fisico, come nel caso della sindrome di Morris, dove una persona è geneticamente maschio, ma non lo è nel corpo né nella mente.

Ermafrodita, Ermafrodito, Ermafrodite o Ermafroditi?

Facciamo un pò di chiarezza tra i termini utilizzati, spesso erroneamente anche per via della confusione intrinseca tra maschile e femminile.

Ermafrodito (o anche Ermafrodita) è il sostantivo maschile corretto per indicare un essere vivente animale o pianta che presenta ermafroditistmo.

Ermafrodito è anche un personaggio della mitologia greca, figlio molto bello di Ermes e di Afrodite diventato un essere androgino dall’unione fisica con la ninfa Salmace, diventando al contempo sia uomo che donna.

Ermafrodite è usato come aggettivo per sostantivi femminili, es “specie ermafrodite”,Ermafroditi è il plurale del sostantivo maschile Ermafrodito.

L’intersessualità, o più semplicemente ermafroditismo, è un tema molto delicato e controverso. Il termine nasce dal personaggio della mitologia greca Ermafrodito, figlio di Ermes e di Afrodite che, secondo il poeta latino Publio Ovidio Nasone, era un ragazzo molto bello che venne trasformato in un essere androgino dall’unione fisica soprannaturale avvenuta con la ninfa Salmace. Venendo ai nostri tempi per ermafrodita si intende quell’anomalia caratterizzata dalla presenza nello stesso individuo di tessuto ovarico e testicolare. Sono infatti chiamate ermafroditi le persone le cui caratteristiche esteriori possono apparire molto diverse: puramente femminili, ambigue o puramente maschili. Anche se nei neonati l’aspetto degli organi genitali esterni è spesso ambiguo, la presenza di un pene permette di considerare questi bambini appartenenti al sesso maschile. Nella maggior parte dei casi si può comunque constatare la presenza di un utero. Essendo un mondo spesso sconosciuto, quello degli ermafroditi genera spesso confusione tra le persone. Ecco quindi qualche curiosità.

1. Ma cosa è un ermafrodita? Si tratta di maschi con il pene e i testicoli molto piccoli (o addirittura testicoli interni) e anche un accenno di vagina. Queste situazioni hanno diversi gradi e sono più o meno evidenti, in più possono aggiungersi altri disturbi: uomini con assenza di peluria e voce soave, o donne irsute, con tratti e timbro di voce molto mascolini.

2. Durante la pubertà, sotto lo stimolo degli ormoni sessuali, nella metà dei casi si sviluppa il seno e compare il ciclo mestruale. La produzione di spermatozoi è invece rara, a differenza della comparsa dell’ovulazione. Una gravidanza in un ermafrodita è possibile solo quando il cariotipo è quello di una donna normale.

3. Ognuno di noi potrebbe avere sia gli organi sessuali maschili che quelli femminili senza saperlo. Secondo alcune ricerche, circa 1 persona su 1500 nasce con un genere non definibile attraverso le categorie standardizzate di maschio o femmina e possono essere, quindi, definite intersessuali. Di queste, però, solo in una persona su 100 l’ambiguità è evidente.

4. Esiste l’”ermafroditismo sequenziale” Tipico delle specie vegetali e animali, si riferisce agli esseri viventi che cambiano genere nel corso dell’esistenza. Ve ne sono di tre tipi: alternanti, cioè possono cambiare genere più di una volta durante il loro ciclo vitale, proterandriche, qualora inizino la stagione riproduttiva come maschi e la completino come femmine e proteroginiche, nel caso che inizino la loro stagione riproduttiva come femmine e la completino come maschi.

5. In Italia non esiste una legge o normativa che tuteli o semplicemente affronti questo tema delicato. Quando un figlio (una figlia?) nasce con questa anomalia i genitori devono scegliere il genere più adatto tenendo conto dell’aspetto fisico esteriore e delle condizioni degli organi genitali interni.

6. Se non è possibile effettuare una diagnosi alla nascita, bisogna tenere conto dell’educazione data al soggetto. Durante la crescita occorre rafforzare il sesso prescelto con l’ablazione chirurgica degli organi che gli sono estranei e, se necessario, con cure ormonali.

7. La sindrome di Morris o femminilizzazione testicolare è una sindrome determinata da un diverso percorso nella differenziazione sessuale: persone con corredo cromosomico 46,XY (a cui corrisponde un fenotipo maschile) sviluppano caratteri sessuali femminili. Oggi si conosce questa condizione e si deve definirla più correttamente sindrome da insensibilità agli androgeni, in inglese androgen insensitivity syndrome (ais).

Androginia

L’Androginia è la combinazione e sovrapposizione di una o più caratteristiche “fisiche” maschili e femminili in uno stesso individuo.
La definizione (non scientifica) non fa riferimento alle modalità di riproduzione o all’orientamento sessuale (non è quindi sinonimo di Bisessualità). Un essere androgino è quindi un essere in cui si evidenzia la coesistenza di aspetti esteriori e comportamenti propri di entrambi i sessi.

“ARIANNA”  un film sull’Ermafrotitismo

Arianna

Dopo esser stato presentato alle Giornate degli Autori alla Mostra del cinema di Venezia, arriva in sala dal 24 settembre il film Arianna. Opera prima di Carlo Lavagna, racconta il disagio di una ragazza di 19 anni di nome Arianna (interpretata da Ondina Quadri), che non si sente a suo agio con il proprio corpo. Non ha ancora avuto la prima mestruazione, gli ormoni che assume da prescrizione ginecologica non hanno effetto, a parte un leggero ingrossamento del seno che però le provoca fastidio. Il segreto di questo disagio si chiama ermafroditismo: la sua famiglia ne a conoscenza ma lei no.

All’inizio dell’estate i suoi genitori decidono di riprendere possesso del casale sul lago di Bolsena dove Arianna era cresciuta fino all’età di tre anni e in cui non era ancora tornata. Durante la permanenza nella casa, antiche memorie cominciano a riaffiorare, tanto che Arianna decide di rimanere anche quando i genitori devono rientrare in città. I pomeriggi passano lenti e silenziosi, mentre lei comincia a indagare sul proprio corpo e sul proprio passato; l’incontro con la cugina Celeste (Blu Yoshimi) – così diversa e femminile rispetto a lei – e la perdita della verginità, spingono Arianna a confrontarsi definitivamente con la vera natura della propria sessualità.

Arianna è un film che viene da lontano”, ha spiegato il regista, “da un inatteso gesto dell’inconscio di un bambino che un giorno sogna di essere donna e da allora si trova a confrontarsi con una domanda fondamentale a cui non aveva pensato: perché ci viene data questa identità e non un’altra? Quel bambino sono io a nove anni e i sogni in cui immaginavo di essere altro da me mi hanno accompagnato a lungo durante quella tarda infanzia in cui ci si comincia a interrogare sulla propria esistenza terrena. Il precipitato di quei sogni, forse il riemergere delle loro memorie, sono l’origine emotiva di questo film”.

“Sul set, con il passare dei giorni, Ondina Quadri, inevitabilmente più rigida e impaurita all’inizio, ha cominciato lentamente a fiorire e a trasformarsi, come se il desiderio di femminilità del suo personaggio si fosse impossessato di lei“, è il racconto ancora di Lavagna. “Col passare del tempo è sbocciata in lei una femminilità inattesa e non preventivata che ho deciso di assecondare. Gli altri personaggi sono ognuno portatore di almeno uno degli atteggiamenti che la modernità ha nei confronti dell’ermafroditismo”.

IL TRAVESTITISMO

Non è ermafroditismo..ma una personalità particolare dell’essere umano.un uomo si sente a suo agio indossando abiti femminili. E’una personalità con cui si nasce.un corpo di uomo in cui vive la personalità di donna.

In questi giorni ne parlano diversi giornali nazionali: il professore che veste da donna insegna a Trieste e ha studiato a Lecce. Ecco la sua storia.

E’ di Grottaglie e ha studiato all’Università di Lecce, il professore di cui si sta occupando la stampa nazionale in queste ore.
Si chiama Michele Romeo ed è un docente di matematica e fisica, attualmente a Trieste, che si veste abitualmente da donna. Proprio così: senza definirsi un travestito, Michele parla di sé al femminile e indossa scarpe col tacco e gonne.
Da qualche giorno sta sostituendo un collega e insegna ai ragazzi del liceo Oberdan di Trieste. Nell’intervista che ha rilasciato al quotidiano Il Piccolo parla apertamente e volentieri della sua storia perché  “la gente deve conoscere, imparare. Spero serva – dice – anche a tutte quelle persone che vivono di nascosto e con sofferenza una situazione simile alla mia”.

“Amavo indossare gli abiti e le scarpe di mia madre e mi piaceva guardarmi allo specchio – racconta al quotidiano triestino – non avevo tanto un problema con me stesso quanto di confronto con gli altri”. Vive a Trieste da circa quattro anni, ma si è laureato in Fisica a Lecce. Lo scorso dicembre si è sposato con una donna con cui stava da 17 anni, e della quale dice “è la mia compagna di vita, anagraficamente sono suo marito e lei ha saputo accettare con grande intelligenza e affetto la mia decisione”.
E ai genitori che hanno espresso perplessità nei suoi confronti dopo il suo arrivo a scuola cosa direbbe? “Direi loro che se dovessero per caso avere un figlio che manifesti una diversità, condannarlo per ciò che lui desidera essere equivarrebbe a negare che madre natura abbia voluto crearlo in quel modo. E invece non si può impedire alla natura di esprimersi liberamente. Ai genitori dico: sforzatevi di istruirvi sul funzionamento del corpo umano prima di giudicare gli aspetti esteriori. Ne rimarrete esterrefatti e capirete che non c’è nulla di più normale per un essere vivente che esprimersi per ciò che sente e si sente, nel rispetto altrui”.

Conchita Wurst è una cantante austriaca di 25 anni: in questi giorni sta rappresentando il suo paese all’Eurovision Song Contest, o Eurofestival, l’annuale gara di canzoni per i paesi membri dell’Unione Europea di Radiodiffusione, un’organizzazione che raccoglie alcune delle principali emittenti nazionali d’Europa (aggiornamento: Conchita Wurst ha vinto la gara). Wurst è in gara con la canzone “Rise like a phoenix”. Il motivo per cui in questi giorni si parla molto di lei è il suo aspetto fisico: ha la barba.

Conchita Wurst è il nome d’arte di Thomas “Tom” Neuwirth. Neuwirth è un uomo – non è transessuale, dice di non voler diventare una donna, si definisce gender-neutral – ma preferisce per sé i pronomi femminili, e sembra alimentare volutamente una certa confusione e incertezza riguardo la sua identità di genere. Sul suo sito spiega come mai abbia deciso di creare il personaggio di Conchita Wurst, che definisce «semplicemente una cantante in un abito formidabile, capelli perfetti e una bella barba».A causa delle discriminazioni che subiva quando era adolescente, Tom ha creato Conchita, la donna con la barba. È stata una dichiarazione di tolleranza e comprensione: non voglio parlare delle apparenze ma dell’essere umano. Tutti dovrebbero potere vivere la loro vita come la vogliono fin tanto che nessun altro viene ferito o limitato nella sua vita.In un’intervista al Wall Street Journal – che è anche il video più visto negli ultimi giorni sul sito del giornale – Conchita ha spiegato il significato del suo nome d’arte. In Germania e Austria «la parola “wurst” viene usata per dire “non me ne importa niente”, “non è importante”. E questo è quello che voglio comunicare: non importa da dove vieni o quale sia il tuo aspetto». Il primo nome, invece, le è stato suggerito da un’amica cubana alla quale aveva chiesto il tipico nome della ragazza sexy con cui tutti vorrebbero uscire: Conchita. Il suo nome, spiega Conchita nel video, ha anche un secondo significato al quale non aveva inizialmente pensato: la parola “wurst” viene usata anche per indicare il pene, la parola “Conchita” viene usata anche per indicare la vagina.La partecipazione di Conchita Wurst all’Eurofestival ha generato alcune proteste di tipo sessista. Il parlamentare russo Vitaly Milonov, uno dei politici che avevano più sostenuto la nuova contestata legge russa contro l’omosessualità, ha scritto una lettera al comitato nazionale che si occupa della partecipazione della Russia all’Eurofestival per chiedere di ritirare la loro partecipazione. In una recente intervista ha detto che «una pervertita come Wurst insulterebbe milioni di russi» se dovesse partecipare all’Eurofestival, che ha definito «una parata gay europea».
Lo scorso ottobre, quando l’Austria aveva scelto Conchita Wurst per l’Eurofestival, il comitato della Bielorussia aveva chiesto che le dirette del festival venissero montate in modo tale da non “costringere” i telespettatori ad assistere all’esibizione di Conchita Wurst. Lei si è comunque detta determinata a restare in gara per il concorso: questo è il video della canzone con cui è in gara.

Cortometraggio: “Vestido nuevo” [Il vestito nuovo] (Spagna 2007)
 Vestido nuovo
Un bambino della scuola elementare sceglie di vestirsi in modo diverso. Patrocinato dal Ministero della Cultura spagnolo.
http://buzzintercultura.blogspot.it/2008/11/il-vestito-nuovo-1-parte-di-2.html
(questo corto può essere visto in streaming,ma è necessario cambiare il DSN del proprio PC;

(Se non riesci a vedere i film correttamente è perché devi cambiare i file DNS.

Nulla di complicato, se non sei pratico chiedi aiuto ai moderatori, puoi trovarli, in genere, dopo cena.
Oppure segui i consigli del tutorial    (qui per Mac)

Vignette sexy..non si può essere sempre seri..   Leave a comment


 

datemi la topa

 

Calde risate

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Calde risate

Calde-risate

Calde-risate

966_1000

si amore continua cosi

 

forse dovremmo..

 

cristina bastardi dentro

 

vignette 3 monica-lewinsky

vignette 2 spermatozoi-150x214

 

Vignette Mi-sta-tornando-una-certa-voglia...domani-andremo-da-un-dermatologo...guarda-la-vignetta-

in amore è giusto prendersi un pò

 

erezione

coppie-68-e-69-low.jpg

 

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pecorine_e_presepi.jpg

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Risultati immagini per vignette ironiche sulle donne

(in ogni  forma d’arte..anche la più semplice..si può trovate..la..Genialità)

 

Pubblicato 28 ottobre 2015 da sorriso47 in cartoon, umorismo, vignette, vignette sexy

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L’Amore che è dentro di noi..universalmente..salverà il Mondo.. ( Rolando Toro)   2 comments


un Uomo.degno..del premio Nobel per la Pace

rrolando toro

Biodanza..la Danza della vita (un linguaggio che è Dentro di noi… )   Leave a comment


Recuperate..la nostra “Coscienza Originaria)

Biodanza Casentino

Corto producido por el Instituto Internacional de de Biodanza Javier de la Sen, que muestra una visión más cercana a lo que Biodanza puede hacer por las personas.
Hemos querido hacer más hincapié en lo que se transmite que en la realización técnica de los ejercicios con el fin de que llegue a los corazones.

“un sistema di integrazione umana, di rinnovamento organico, di rieducazione affettiva e di riapprendimento delle funzioni originarie della vita”

La danza per il sistema di Rolando Toro è considerata nel suo significato primordiale di collegamento alla vita, un movimento integrante e naturale che ci è proprio ancora prima del linguaggio. La danza come tale è espressione dei moti vitali della persona e canale di integrazione ad un nucleo sociale più vasto, alla comunità umana. La Biodanza pertanto non è ballo, ma un sistema composto da una serie di esercizi  ispirati ai gesti naturali dell’essere umano e che hanno come obiettivo il risveglio della nostra sensibilità e il potenziamento dei nostri potenziali genetici, principalmente quello affettivo. La Biodanza è stata negli ultimi anni definita da Rolando Toro come…

“un sistema di accelerazione di processi di integrazione a livello cellulare, immunologico, metabolico, neuroendocrino, corticale ed esistenziale mediante la vivencia indotta in ambiente arricchito dalla musica, la danza, il contatto, la carezza e la presenza del gruppo”

Per vivencia si intendono esperienze di intenso coinvolgimento emozionale, cenestesico e viscerale, vissute e percepite dalla persona con presenza nel “qui ed ora”.

Biodanza Casentino

“un’ esperienza vissuta con grande intensità nel qui ed ora”

Fu Wilhelm Dilthey, filosofo e psicologo tedesco (1833 al 1911), il primo studioso a proporre il termine vivencia  (in tedesco Erlebnis) come un “qualcosa rivelato nel complesso psichico dato nell’esperienza interna di un modo di esistere la realtà per un individuo”6, concetto che diventò chiave per tutta la corrente di pensiero fenomenologica di Merleau-Ponty e per gran parte della filosofia contemporanea. Dilthey concepì la vivencia come concetto fondante della sua filosofia dello spirito. Per lui la vivencia è un complesso di stati d’animo che costituiscono l’esperienza interiore; è un modo di esistere una realtà per un individuo.

Rolando Toro allargò il concetto di vivencia enfatizzando l’aspetto incarnato di questa e così divenne concetto base della sua metodologia. La definì come un’esperienza vissuta con grande intensità da un individuo nel momento presente. Decisamente coinvolgente, la vivencia è un’esperienza totale. Quando si è raggiunto lo stato di vivencia, la persona partecipa nella sua interezza coinvolgendo principalmente la propria dimensione emozionale e viscerale. La vivencia non è quindi un semplice susseguirsi di emozioni in un tempo dato, né la si può confondere con il sentimento, di elaborazione e di durata maggiore.  La vivencia è la percezione più completa dell’essere vivi “qui e ora”.

Attraverso la stimolazione emozionale e cenestesica, la persona che è solita vivere in uno stato di frammentazione, gradualmente può accedere ad una consapevolezza incarnata della sua presenza nel mondo, riappropriandosi del suo senso di Sè come unità. Si tratta di una conoscenza multidimensionale ed esperienziale che si matura progressivamente e non si limita alla conoscenza simbolico-razionale.

In Biodanza la vivencia ha come obiettivo di stimolare la “funzione arcaica di connessione con la vita” attraverso una serie di esercizi che hanno il potenziale di evocare vivencia integranti. Lavivencia può scaturire spontaneamente, ma qualunque sia l’intensità di vivencia sperimentata, questa necessita della predisposizione dell’individuo ad abbandonarsi all’esperienza.

La sessione di Biodanza si prefigura come un laboratorio esperienziale dove la vivencia può avere luogo con maggiore facilità, grazie all’ambiente arricchito che rappresenta. La presenza del gruppo, il movimento e la musica agiscono quale concentrato di stimoli per agevolare un vissuto di grande intensità. La metodologia della Biodanza consente alla persona di sentire che la vita continua a scorrere e che non c’è scissione tra l’esperienza soggettiva dell’individuo e le azioni che lei/lui intraprende per il suo sviluppo, anche all’interno della sessione.

La percezione di completezza ed integrazione avviene potenzialmente su tre livelli che interagiscono e si condizionano vicendevolmente pur mantenendo una loro autonomia di base: illivello cognitivo, il livello esperienziale (vivencial) e il livello viscerale. Detto questo, la Biodanza da priorità nella sua prassi alle emozioni, agendo principalmente dal basso verso l’alto, dalle vivenciaai significati. Lo spazio per l’integrazione della funzione cognitiva e del pensiero simbolico arriva in secondo luogo come eco di ciò che prima avviene a livello “vivencial”. Come suggerisce Eugenio Pintore, un metodo basato sulla vivencia consente il recupero della dimensione esperienziale dell’apprendimento e il superamento della scissione tra conoscenza ed esperienza, aspetto importante di una nuova epistemologia che restituisce alla percezione umana il suo legittimo valore.

Il senso di essere interconnessi con gli altri e con la vita è facilitato dall’acquisizione di una conoscenza corporea della propria soggettività. Grazie ai meccanismi di feedback che si instaurano spontaneamente con gli altri durante le danze, la persona inizia a diventare partecipe della creazione di uno spazio intersoggettivo con l’Altro. Sentirsi capace di creare e costruire “insieme” è fondamentale per abbattere il senso di solitudine e isolamento che portano all’illusione di sentirsi separati dal resto, chiusi in noi stessi.

Le neuroscienze hanno scientificamente messo in luce l’esistenza del correlato neurale della nostra natura intersoggettiva, i neuroni specchio, che consentono il “rispecchiamento” interno di quanto avviene nel mondo circostante, particolarmente di quanto accade ad altri esseri umani. Nella vivencia questo rispecchiamento è facilitato ed accessibile grazie all’empatia.

Nelle vivencia atte ad evocare questa percezione di interconnessione, si ha la sensazione di cadere in uno stato di permeabilità con l’Altro e con l’ambiente circostante. La persona supera, non intenzionalmente ma in modo spontaneo e fluido, l’ostacolo che la separa da chi ha davanti. Di conseguenza, l’apertura all’Altro può portare la persona a percepire una piacevole sensazione di alterazione o trasformazione della propria identità, e anche, a volte, una vera e propria sensazione di “espropriazione momentanea della soggettività”, un “ritorno all’indifferenziato”, come piaceva descriverla a Rolando Toro. In tante altre discipline e tradizioni questa esperienza trascendente viene descritta come  la “sensazione di essere uno con il Tutto”.

Come l’esistenza umana, la vivencia non è misurabile. Sembra quasi accogliere in sè il principio di indeterminismo proprio della fisica quantistica, che ha dimostrato che l’osservatore modifica l’osservato, cioè, che la persona stessa modifica con la sua esistenza la realtà che abita e la percezione che ha di essa.

La vivencia ha gradi e intensità variabili e a seconda della sua profondità, consente alla persona un livello d’integrazione a sé stesso, all’Altro e all’Universo diverso. La vivencia nel suo livello più profondo “annulla la distanza tra ciò che si sente e l’osservazione del proprio sentire”. E’ temporanea, ma allo stesso tempo eterna in quanto può precedere la mente razionale e svincolarsi dal tempo cronologico.

https://biodanzacasentino.wordpress.com/2015/10/15/cose-la-biodanza/  (Carolina Oro)

BIODANZA: La poética del encuentro humano.

Rolando Toro – Creador de la Biodanza

A great video abouth Education.. Un grande video sull’Educazione (7 videos interessanti)   Leave a comment


7 video interessanti..su come dovrebbe essere l’Educazione

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Pubblicato 26 ottobre 2015 da sorriso47 in amore, Attualità, educazione, scienza, Scuola

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