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11 Settembre ,10 anni dopo   2 comments


11 settembre 2001 aereo su seconda torre         11 settembre 2001 2      11 settembre 2001 4

Vi rimando ad un interessante articolo di Massimo Mazzucco…che ,per me dice la verità sull’accaduto

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3835

Molte persone, seppur messe al cospetto di spiegazioni scientifiche da parte di ricercatori di verità alternative come lei, faticano a credere che gli attentati dell’11 settembre possano rappresentare – per mutuare un termine del giornalista Maurizio Blondet – un “colpo di Stato”. Questa ritrosia deriva presumibilmente dal mito della “potenza buona” che gli Usa hanno saputo dipingersi addosso negli anni. Tuttavia, in pochi sanno che l’11 settembre si collocherebbe sulla scia di quanto già avvenuto nel corso della storia degli Usa; non è vero?

“Io ritengo soprattutto che si tratti di un problema psicologico.

Per molte persone è estremamente difficile accettare che un qualunque governo occidentale abbia il coraggio di assassinare i propri cittadini per ottenerne un vantaggio politico a livello internazionale.

Per molte persone accettare questo significa perdere la propria fiducia nelle istituzioni, mentre in realtà costoro dovrebbero comprendere che è proprio grazie a un processo di giustizia completo e trasparente, contro gli eventuali mandanti interni dell’11 settembre, che tali istituzioni verrebbero rafforzate.

Nel 1898 gli americani si auto-affondarono la nave da guerra Maine, ancorata di fronte al porto di Cuba, uccidendo 250 dei propri marinai.

Di questo attentato furono immediatamente incolpati gli spagnoli,

e ciò servì a giustificare l’entrata in guerra degli Stati Uniti contro la Spagna,

che portò alla conquista di Cuba da parte degli americani.

Nel 1941 gli Stati Uniti provocarono l’incidente di Pearl Harbor,

e poi non fecero nulla per avvisare il comandante del porto dell’imminente attacco giapponese.

La morte di 3000 marinai americani servì a Roosevelt per presentarsi in parlamento e chiedere i pieni poteri per entrare in guerra contro Germania e Giappone.

L’incidente del Golfo del Tonchino, che servì agli Stati Uniti per dare inizio alla guerra del Vietnam, fu totalmente inventato.

Lo ammise lo stesso Robert McNamara, che al tempo era ministro della difesa americano,

pochi anni prima di morire, nel 2005.

Questi sono solo i casi più evidenti. Nel film “Il nuovo secolo americano” ho anche descritto nel dettaglio

i casi più recenti che permisero agli Stati Uniti di lanciare la prima invasione dell’Iraq, durante la prima guerra del golfo.

 

È davvero possibile che per dieci anni le tantissime persone coinvolte

in questa “cospirazione” così grave abbiano mantenuto un tenace silenzio

tale da non consentirle una degna risonanza mediatica?

In realtà io devo ancora capire perché mai qualcuno di coloro che hanno partecipato al complotto

dovrebbe offrirsi come volontario per la sedia elettrica.

È un ragionamento che non ho mai compreso,

e che viene proposto continuamente da chi difende la versione ufficiale.

A mio parere questo ragionamento non offende nemmeno l’intelligenza di chi lo ascolta,

offende direttamente l’intelligenza di chi lo propone.

( N.B Vi propongo di leggere questo articolo)

Vi propongo di leggere anche questo)    e di vedere il video di sotto (passateci sopra..poi..copia incolla )

 

Vi interesserà ,Vi darà una versione differente da quella ufficiale.

i cittadini israeliani non ne possono più del loro Governo…   Leave a comment


http://www.youtube.com/watch?v=t8u8cjS-TiM

Nelle scorse settimane decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade della capitale, protestando contro il proprio governo per il costante aumento dei prezzi, la stagnazione dei salari, e le condizioni economiche sempre più ristrette in cui si ritrova a vivere la popolazione.

Le proteste nelle varie città si sono indirizzate soprattutto contro le banche e contro gli edifici governativi. Di fronte alla privatizzazione selvaggia, messa in atto dall’attuale governo conservatore, la gente in strada urla “Rivoluzione!”

In particolare, la protesta è rivolta contro l’attuale primo ministro, che sta cercando di far fallire la società elettrica nazionale – per poi “arrivare in suo soccorso” e privatizzarla – attraverso un complesso ricatto incrociato fra i costi del combustibile e la tassazione che viene applicata.

Alla domanda “Perchè lei grida ‘rivoluzione’?”, un dimostrante ha risposto: “La classe media è allo stremo, i laureati non riescono a trovare lavoro, io non riesco ad arrivare a fine mese, e non riesco ad immaginare come mai potrò comprarmi una casa. E quelli che la casa ce l’hanno non riescono più a pagare il mutuo, a causa del continuo aumento dei prezzi. Chiediamo che la gente possa guadagnare un salario proporzionato al costo della vita, vogliamo l’educazione gratuita per tutti, prezzi delle abitazioni accessibili anche ai più giovani, investimenti nella periferia e non solo nel centro. Vogliamo una giustizia sociale”.

Due settimane fa è stata improvvisata una tendopoli proprio nel centro della capitale. Il gesto è stato subito imitato in moltre altre città della nazione, ma la polizia è intervenuta di forza e ha fatto sgomberare gli accampati. Le proteste continuano, e per ora non accennano a diminuire.

Ora voltate pagina, per vedere se avere indovinato di che nazione si tratta.

Il paese di cui stiamo parlando è Israele.

Un’altro tema ricorrente fra le proteste – forse il più importante di tutti – è il seguente: “Basta con questa storia del terrorismo. Continuano a chiederci sacrifici “in nome della sicurezza nazionale”, ma noi siamo stufi di questa storia. Vogliamo giustizia subito, e basta”.

Che il popolo d’Israele abbia finalmente mangiato la foglia?

Nel frattempo, il probabile voto delle Nazioni Unite sul riconoscimento dello stato palestinese si avvicina.

(da un articolo di Massimo Mazzucco) www.luogocomune.net